SCIENZA E RICERCA

Morbillo in Italia: il 91% dei casi segnalati non è vaccinato

Secondo il bollettino rilasciato dall’Istituto Superiore di Sanità, nel 2018, al 31 ottobre, i casi di morbillo segnalati in Italia sono stati 2.368, di cui 66 nel mese di ottobre. Il 90% dei casi si è verificato in sole otto Regioni (Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Liguria), tra le quali la più colpita è stata la Sicilia, con 1117 casi.

Analizzando le età notiamo che il 19,6% dei casi aveva meno di cinque anni di età, e di questi, 153 erano bambini sotto l’anno di età con un’incidenza di 335,4 casi su un milione.

Il 47,2% di chi ha contratto il morbillo nel 2018 era di sesso femminile, mentre il 91,0% dei casi non era vaccinato, il 5,7% aveva effettuato una sola dose, l’1,5% aveva ricevuto due dosi mentre l’1,8% non ricorda il numero di dosi.

Dei casi segnalati, il 58,6% è stato ricoverato in ospedale, mentre un ulteriore 17,1% si è rivolto ad un Pronto Soccorso. I decessi, nel periodo preso in esame, sono stati sette, di cui sei persone adulte ed un bambino sotto i 10 mesi d’età. C’è stato poi un ulteriore decesso nel mese di novembre che ha riguardato un ragazzo di 23 anni affetto da leucemia.

Ci sono poi le complicanze insorte dopo aver contratto il morbillo. Il 47,6% dei pazienti (1.126 casi) ne ha riportata almeno una. La più frequente è stata la stomatite, riportata in 585 casi, seguita dalla diarrea (480 casi) e dalla cheratocongiuntivite (417 casi).

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Un dato da prendere in considerazione è anche quel 4,3% di operatori sanitari che hanno contratto il morbillo. 84 di questi non erano vaccinati, 9 casi vaccinati con una sola dose e 3 casi vaccinati con due dosi (per altri sette casi non era noto lo stato vaccinale). 54 dei 103 operatori sanitari hanno inoltre sviluppato almeno una complicanza.

Facendo un confronto con gli anni passati infine, possiamo notare come il 2018 sia un anno per certi versi simile quantitativamente al 2013. In tutto dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 12.860 casi di morbillo di cui 2.278 nel 2013, 1.695 nel 2014, 256 nel 2015, 861 nel 2016, 5.402 nel 2017 e 2.368 nei primi 10 mesi del 2018.

Nel periodo preso in esame il 71,9% dei casi segnalati è stato confermato in laboratorio, il 14,2% è stato classificato come caso probabile, cioè con criteri clinici ed epidemiologici soddisfatti ma senza averlo testato in laboratorio, e il 13,9% come caso possibile (criteri clinici soddisfatti, nessun collegamento epidemiologico, non testato in laboratorio).

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Tutti questi dati ci vengono forniti dal sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo-rosolia, che è stato istituito il 20 febbraio 2013 con lo scopo di rafforzare la sorveglianza del morbillo e della rosolia postnatale, malattie per cui esistono chiari obiettivi di eliminazione, fissati dal Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-2015 (Pnemorc).

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