SCIENZA E RICERCA

La plasticità cerebrale e l'enigma del neurone giovane

Negli studi sul cervello umano c'è una domanda che rimane ancora, almeno parzialmente, irrisolta: la produzione di neuroni prosegue con l'avanzare dell'età o cessa, quasi definitivamente, poco dopo la nascita? E quali possibilità ci sono per mantenere più giovane ed efficiente il nostro cervello, in una cornice più ampia che ha visto intensificarsi gli sforzi della scienza e della medicina per aumentare l'aspettativa di vita media delle persone?

Nel libro "L'enigma del neurone giovane" pubblicato nel 2021 per Dedalo edizioni il professor Luca Bonfanti, docente di Anatomia veterinaria all'università di Torino e ricercatore al Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dello stesso ateneo, ripercorre i risultati principali di un ambito di ricerca che negli ultimi trent'anni ha visto la pubblicazione di ben undicimila lavori scientifici e ricostruisce le controversie tra gli esperti di questa disciplina. Il volume è stato presentato nel giorni scorsi al Cicap Fest di Padova, in un'edizione che ha avuto come filo conduttore il tema dell'incertezza per riflettere su come non debba sorprendere che questa dimensione possa far parte della scienza (da cui erroneamente spesso si pretendono verità granitiche e definitive) e sugli strumenti che abbiamo per gestirla e non lasciarci travolgere. 

Bonfanti studia la plasticità cerebrale da oltre 25 anni e insieme al suo team di ricerca è stato recentemente tra i principali scopritori di un particolare tipo di cellule "giovani": sono stati chiamati neuroni immaturi perché sono cellule che si sono generate durante la fase dello sviluppo embrionale (alla nascita abbiamo infatti circa 90 miliardi di neuroni e migliaia di miliardi di sinapsi, cioè di connessioni che servono a garantire lo scambio degli impulsi nervosi che sono alla base di tutte le attività che svolgiamo), ma hanno mantenuto le caratteristiche che tipicamente hanno i neuroni che si sono appena formati, come se fossero rimaste in uno stadio di immaturità.

L'obiettivo è adesso cercare di capire se questi neuroni possano costituire una riserva da cui attingere quando è necessario riparare eventuali danni cerebrali o contrastare malattie neurodegenerative, dal momento che il cervello non può contare sugli stessi meccanismi di ricambio cellulare che hanno molte altre aree del nostro organismo. 

L'intervista completa realizzata al professor Luca Bonfanti in occasione della sua partecipazione al Cicap Fest. Servizio, riprese e montaggio di Barbara Paknazar

POTREBBE INTERESSARTI

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012