IN ATENEO

PriMED: il progetto che porta il centro del Mediterraneo all'università di Padova

L'università di Padova incontra l'Université Mohamed V di Rabat, con lo scopo di aprire un centro di lingue e culture del Marocco e presentare il progetto di prevenzione della radicalizzazione religiosa PriMED.

Si tratta di un percorso di durata triennale pensato dal MIUR, che vede l'università di Padova, assieme ad altri 11 atenei italiani e 10 stranieri, coinvolta nell'organizzazione di attività di formazione ed educazione come basi su cui costruire una coscienza sociale antiterrorista e antiradicale.

Tra i docenti coinvolti nel progetto ci sono il professor Alessandro Paccagnella, prorettore alle relazioni internazionali, e il professor Stefano Allievi, responsabile scientifico PriMed dell'università di Padova.

In particolare, saranno organizzati un master di I livello in “Studi sull'islam d'Europa. Saperi e pratiche per la mediazione religiosa e interculturale”, un corso di alta formazione per Imam e Murshidat, e una winter school alla quale parteciperanno magistrati che si sono occupati di antiterrorismo in Marocco e in Italia, in collaborazione con l'università Mohammed V.

Il master, che viene inaugurato il 22 giugno, parte con una trentina di iscritti. Si tratterà di un corso in varie lingue, in cui saranno coinvolti sia docenti italiani, sia docenti provenienti dall'ambito islamico.

I rapporti dell'università di Padova a livello internazionale, insomma, si ampliano ulteriormente, supportando l'apertura di collegamenti con paesi che si affacciano sul bacino occidentale del Mediterraneo, come la Tunisia e il Marocco.

Questa politica di internazionalizzazione che fa riferimento ad attività di ricerca, scambi culturali, docenti in visita tra le università, ha lo scopo di intensificare la rispettiva conoscenza tra paesi diversi e sviluppare rapporti positivi in campo culturale, sia scientifico che umanistico, tramite attività di insegnamento ed educazione con modalità tradizionali e innovative.

PriMED è un progetto basato su ideali di accoglienza e integrazione culturale, per combattere contro il razzismo e la xenofobia. Verranno svolte delle attività di riflessione e di ricerca sulla cultura e sulla lingua marocchina, in modo coerente a una politica di relazione con la situazione dei marocchini nel mondo, per difendere bisogni spesso esclusi dalle nostre comunità. La prospettiva sociologica è quindi molto importante per saper meglio leggere fenomeni come l'estremismo e il terrorismo in tutte le forme, per i quali la soluzione ideale passa proprio per i luoghi accademici.

Molte delle questioni che vengono affrontate oggi trovano la loro risposta nella diversità culturale e linguistica che rappresenta il mare nostrum. Lo scontro di civiltà proviene dalla diversità e vivere insieme e dialogare, come insegna la storia, non può che provenire dal Mediterraneo.

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