CULTURA

Scienza e Arte: le sculture sommerse di Jason deCaires Taylor

Arte, ambiente, attivismo. Queste le parole chiave per comprendere l'opera del britannico Jason deCaires Taylor. Fotografo, subacqueo e scultore di fama internazionale "accompagna" gli appassionati di arte e gli amanti della natura nelle profondità oceaniche a esplorare le sue creazioni. Ispirandosi ai principi della Land art, movimento nato in America alla fine degli anni Sessanta e caratterizzato da un'azione diretta dell'uomo sul territorio, Taylor appartiene a una nuova generazione di artisti che pone particolare attenzione al rapporto tra Arte e Ambiente; è stato inoltre il primo a collocare le proprie installazione sotto la superficie dell'acqua.

L'esordio della sua carriera risale al 2009 quando, installando nelle acque di Cancún 400 sculture di uomini e donne a grandezza naturale, completò la creazione del più grande museo subacqueo esistente: M.U.S.A (Museo Subacuático de Arte). L'esposizione, intitolata The Silent Evolution (l'allestimento richiese ben 18 mesi di lavoro e più di 120 ore spese sott'acqua!), conferì a Taylor notorietà a livello mondiale. Basandosi su figure di persone reali, di cui vengono immortalati gesti e posizioni, e utilizzando materiali con un pH neutro per favorire la crescita naturale di varietà marine, Taylor ha saputo dar vita a forme non solo fruibili di per sé, ma anche in grado di creare nuovi habitat per specie a rischio, come coralli e spugne.

"Le mie installazioni di sculture subacquee mirano a offrire ai visitatori incontri misteriosi e fugaci barlumi di un altro mondo dove l'Arte si sviluppa a partire dagli effetti della Natura sull'opera dell'Uomo" afferma Taylor. "Le sculture sono progettate sul piano pratico come una forma di conservazione marina e di barriere coralline artificiali. Tuttavia, essendo soggette ai sistemi di crescita e distruzione, si inseriscono anche nei dibattiti di scultura basata sul tempo e sulle creazioni artistiche auto-generative". L'opera d'arte, dunque, nasce sì come creazione umana, ma è soggetta a una metamorfosi continua dettata dall'impatto che la natura opera su di essa. L'uomo modifica l'ambiente, ma il mutamento ha una durata effimera e transitoria perché con il passare del tempo il paesaggio naturale si riappropria degli spazi. Partendo da questa considerazione, Taylor instaura un forte dialogo visuale tra Arte e Natura, da cui emerge il tentativo di ricontestualizzare il rapporto tra l'Uomo e la Terra; il fine ultimo consisterebbe nel cambiare la nostra comprensione e percezione del mondo sommerso.

Discorso dell'artista Jason deCaires Taylor presentato a una TED talks

C'è di più. L'intento dell'artista è anche quello di affrontare questioni sociali e ambientali, come la preoccupante condizione dell'ecosistema marino destinata a produrre significative ripercussioni sulla vita dell'uomo. Nella concezione di Taylor, dunque, l'opera d'arte assume un ruolo attivo e stimolante: far riflettere gli spettatori su tematiche quanto mai impellenti per il futuro del nostro pianeta e determinare un cambiamento positivo nell'ambiente marino. Infatti, grazie all'installazione delle sculture negli abissi, si sono potute sviluppare nuove scogliere coralline artificiali che hanno conseguito un doppio beneficio: da un lato hanno attratto specie marine quali coralli, spugne e alghe aumentando così la biomassa complessiva delle barriere in punti del fondale un tempo deserto; dall'altro hanno distolto gli amanti delle immersioni subacquee dalle aree naturali provate da un turismo smodato, consentendo a queste zone di rigenerarsi. Realizzate in cemento atossico con un pH neutro privo di inquinanti nocivi, le sculture sono molto resistenti e presentano una superficie ruvida che incoraggia l'attaccamento delle larve di corallo e offre rifugio a pesci e crostacei. Per comprendere l'importanza di queste opere è sufficiente ricordare come le barriere coralline rappresentino uno degli ecosistemi più toccati dai cambiamenti climatici: stando a uno studio del World Resources Institute, entro il 2030 potrebbe verificarsi una riduzione del 90% delle barriere coralline e nell'arco dei 20 anni successivi si ipotizza che queste saranno a rischio di estinzione a causa dell'innalzamento della temperatura dell'acqua del mare, dei cambiamenti di acidità e dell'inquinamento provocato da prodotti chimici agricoli (vedi https://ilbolive.unipd.it/it/news/scogliere-coralline-realta-preservare).

Dopo l'apertura del M.U.S.A, Taylor ha dato vita a numerose altre iniziative: oltre a installazioni in acque britanniche, norvegesi, indonesiane, nel 2016 ha inaugurato il Museo Atlántico (Lanzarote), il primo museo marino d'arte d'Europa. Si tratta di un progetto monumentale di oltre 300 calchi a grandezza naturale che ha richiesto più di tre anni di lavoro. Tra i vari gruppi scultorei merita una menzione speciale La Zattera di Lampedusa (ispirata a La Zattera della Medusa di Théodore Géricault) che immortala il dramma dei profughi abbandonati al loro destino.

Attraverso la sua arte, Taylor richiama la nostra attenzione su impellenti temi sociali e ambientali e denuncia la condizione dell'uomo contemporaneo: un sonnambulo che va incontro alla catastrofe perché incapace di valutare l'impatto che produce sull'ambiente naturale (e di conseguenza sulla sua stessa sopravvivenza). Tuttavia, quello che Taylor trasmette è un messaggio di speranza: che la nostra società, adottando comportamenti più sostenibili, possa ristabilire un rapporto più equilibrato con il pianeta e possa ricreare una relazione armoniosa tra Uomo e Natura. Proprio come avviene nelle opere dell'artista britannico.

I really think Art has a very sort of powerful role to play in bringing awareness about what's happening to our planet. Jason deCaires Taylor

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