SCIENZA E RICERCA
Mappe e voci del Delta del Po. Alla scoperta della biodiversità

Foto: Massimo Pistore
“Il Delta del Po è il luogo in cui si incontrano terra e mare, seguendo una linea di confine mobile che cambia a seconda delle maree, degli eventi, delle stagioni”. Affidiamo a Luca Bargelloni, biologo e docente di genomica applicata, direttore del dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione (BCA) dell’Università di Padova, l’apertura di questa serie in tre episodi dedicata al Delta del Po veneto. Bargelloni apre la strada e ci guida in una esperienza di scoperta di un’area sospesa tra terra e mare, ricca di biodiversità, disegnata dalla natura e dagli interventi degli esseri umani. "In questa zona di transizione la fauna e la flora sono estremamente varie, il numero di specie è elevatissimo: per i ricercatori ciò rappresenta una sfida, data dalla sua complessità, e al tempo stesso una grande opportunità per integrare il ruolo di diversi fattori in un ecosistema molto particolare - spiega a Il Bo Live -. All’interno del Parco sono visibili sia l’interazione tra ambienti diversi sia l’intervento dell’essere umano che, nei secoli, ha modificato e lasciato la sua impronta nel sistema”.
Cuore di questa serie è la ricerca scientifica, nella sua più felice espressione di studio, strategie di tutela e intervento al servizio di un territorio ricco, fragile e complesso. Filo rosso del racconto è il progetto di divulgazione turistico-scientifica Le Mappe del Delta, che si sviluppa attraverso tre mappe cartacee illustrate - dal Giardino Botanico di Porto Caleri al museo delle api di Ca’ Cappellino, dal centro di interesse archeologico di San Basilio all’Oasi di Ca’ Mello alla Sacca degli Scardovari - e il podcast a più voci Dove volano i pesci, con un titolo tratto da un detto locale (dove che i pissi i noda più in alto de dove volano gli osei) che regala una efficace immagine per descrivere un territorio sotto il livello del fiume e del mare. "Raccogliendo il sapere di ricercatrici e ricercatori dell'ateneo di Padova, ci siamo posti l'obiettivo di condividere la conoscenza con un pubblico ampio", oltre l'ambito accademico, spiega Chiara Di Benedetto (Studio Bleu), che ha ideato e curato lo sviluppo del progetto con i partner.
Interviste di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore
“ Il Delta del Po è il luogo in cui si incontrano terra e mare, seguendo una linea di confine mobile che cambia a seconda delle maree, degli eventi, delle stagioni Luca Bargelloni, biologo e docente di genomica applicata, direttore del BCA, Università di Padova
Il Delta del Po è la più vasta zona umida d'Italia, tra le maggiori d'Europa. Nel 2015 l'UNESCO l'ha riconosciuta Riserva di Biosfera del programma MAB (Man and the Biosphere) con lo scopo di tutelare la biodiversità e migliorare il rapporto tra esseri umani e ambiente. La parte veneta, Parco naturale regionale veneto del Delta del Po, comprende nove comuni, tutti in provincia di Rovigo, per un totale di oltre 73mila abitanti: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po. Sono 120 i chilometri quadrati di aree protette.
Il Delta è definito da una geografia di argini, golene, valli da pesca, lagune, scanni, in buona parte percorribili, ricchissimi di avifauna, con oltre 390 specie di uccelli fra stanziali e migratori e, nei tanti bracci di mare e di fiume, di specie acquatiche. Così per la flora: qui si alternano paesaggi ricchi di vegetazione rigogliosa, con boschi e pinete, e altri spogli e bruciati dalla salsedine, distese di pioppi, canneti, salicornia o rare specie di orchidee.
Ascolta il podcast Dove volano i pesci
"Il Delta del Po veneto comprende un'area a est e sud della regione, a cui si aggiunge una parte che comprende il territorio dell'Emilia Romagna, adiacente attraverso il ramo inferiore del Po. È un territorio complesso, mediamente tutta l'area è due metri e mezzo sotto il livello del mare, con punti anche di quattro, e fragile, pensiamo solo al cuneo salino, fenomeno sconosciuto in passato, ma che oggi esiste a causa dei cambiamenti climatici”. Per Moreno Gasparini, presidente del Parco naturale regionale veneto del Delta del Po e coordinatore della Riserva di Biosfera MAB UNESCO, l’equilibrio tra uomo e natura va gestito con attenzione. Il rispetto dell'ambiente permette di salvaguardare questo ecosistema. In questo senso, la didattica per migliorare la conoscenza e il rapporto con l’università costituisce un valore aggiunto, oggi fondamentale". A proposito di trasmissione di conoscenze, esperienza virtuosa è quella di Fondazione Goletta L.A.B: a bordo di Goletta Catholica, un veliero del 1936, oggi restaurato e ormeggiato ad Albarella, si tengono attività di educazione e sensibilizzazione ambientale. Inoltre, la barca viene ora utilizzata per le campagne di studi e ricerca scientifica del BCA sulla biodiversità marina e per il monitoraggio di cetacei e tartarughe Caretta caretta (argomento che verrà approfondito nel secondo episodio della serie).
In questo episodio, a descrivere la biodiversità del Delta approfondendo la questione delle specie aliene invasive è Laura Cavicchioli, docente del dipartimento BCA. L'abbiamo incontrata, una mattina di fine maggio, al Giardino litoraneo botanico di Porto Caleri. "Ci troviamo in una zona in cui il problema delle specie aliene invasive è particolarmente presente, sia per per le specie vegetali che animali: per quanto riguarda quest'ultime, ci riferiamo alla Trachemys scripta (tartaruga americana, ndr) ma anche altri animali che ormai siamo abituati a vedere, come le nutrie, il gambero rosso della Louisiana, l'ibis sacro e lo scoiattolo grigio. In un'area così ricca di biodiversità come il Parco del Delta si può immaginare cosa può accadere quando l'equilibrio viene interrotto. Tra i compiti del nostro dipartimento di di Biomedicina comparata e alimentazione c'è proprio il monitoraggio di queste specie aliene invasive, sia dal punto di vista della presenza sia per quel che riguarda il loro ruolo nella sanità pubblica, perché stiamo parlando di potenziali portatori di malattie nocive per le specie autoctone o per l'essere umano". Oltre alle specie nominate da Cavicchioli, pensiamo a quella che popola le cronache degli ultimi anni: il granchio blu, presente nel territorio, vorace e prolifico, "tra le specie invasive più conosciute - commenta Luca Bargelloni -, emblema dei cambiamenti della fauna, che ha portato grandi problemi all'economia del territorio".
"Qui l'interazione tra uomo e natura è visibile ovunque: questa è un terra costruita dal fiume e, piano piano, modellata dall'uomo". Sandro Vidali è una guida naturalistica: oggi profondo conoscitore del Delta, ha iniziato a scoprirlo da ragazzo, facendo il garzone. Sono sue le conclusioni di questa prima puntata. Ai ricordi personali si affiancano riflessioni puntuali, nate dopo anni di osservazione ed esperienza, che già introducono il secondo episodio dedicato alla relazione tra terra e acqua, animali ed attività antropiche: "La gente assorbe il ritmo del Po, chi abita questi luoghi è abituato da sempre a conviverci. Qui si respira la calma, la pazienza, il rispetto per il fiume: noi abbiamo sempre due metri d'acqua sopra le nostre teste, ma abbiamo paura solo quando il fiume ruza, fa rumore, annunciando le sue piene […] Il Delta è una terra straordinaria, in cui sono orgoglioso di vivere e che sono felice di raccontare".

Foto: Massimo Pistore
Le voci del primo episodio: Luca Bargelloni, biologo e docente di Genomica applicata, direttore del dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione (BCA), Università di Padova; Moreno Gasparini, presidente del Parco naturale regionale veneto del Delta del Po e coordinatore della Riserva di Biosfera MAB UNESCO; Laura Cavicchioli, medico veterinario e docente di Patologia Veterinaria, BCA, Università di Padova; Chiara Di Benedetto, comunicatrice e fondatrice di Studio Bleu; Sandro Vidali, guida naturalistica.
Attraverso interviste a ricercatori, ricercatrici e attori del territorio, la serie segue gli esiti del progetto di divulgazione turistico-scientifica Le Mappe del Delta, promosso dal dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell'Università di Padova, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po - Riserva di Biosfera MAB Unesco e Fondazione Goletta L.A.B.
Il progetto, curato da Studio Bleu, si inserisce nella cornice del progetto di terza missione RINASCO - Rigenerare Insieme Natura, Ambiente, Salute Consapevolmente, per la diffusione e valorizzazione dell'attività di ricerca oltre il contesto accademico. Negli ultimi due anni ha coinvolto oltre 60 docenti, ricercatori, aziende e stakeholder del territorio del Delta del Po.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Silvia Ferro (Università di Padova), Chiara Di Benedetto e Valeria Cappelli (Studio Bleu), Roberta Voltan (Blum)