SCIENZA E RICERCA
Moduli privati per la Iss: il low cost della Nasa

Il modulo di rifornimento decollerà dalla rampa di lancio della base di Wallops Island. Foto: Reuters/Bill Ingalls/Nasa/Handout
C’è un pezzetto di Italia in più nello spazio: il 18 settenmre, pomeriggio intorno alle 17, ora italiana, partirà dalla base Nasa di Wallops Island Cygnus, il nuovo veicolo di rifornimento per la Stazione spaziale internazionale (Iss).
Uno dei due moduli che costituiscono Cygnus, il Pcm ovvero il modulo pressurizzato che contiene i rifornimenti veri e propri, e’ stato costruito dalla società Thales Alenia Space, che per il 33% è controllata dall’italiana Finmeccanica.
Ma finora come si erano svolti i rifornimenti alla Iss e perché la Nasa ha deciso di appoggiarsi a società private per questi servizi?
Fino al 2011 il principale mezzo di rifornimento della Stazione Spaziale è stato lo Space Shuttle ma già dal 2000 era stato affiancato da Progress, il veicolo spaziale da carico russo, dall’europeo Atv e dal giapponese Htv, tutti e tre senza capacità di rientro in quanto vengono bruciati durante il passaggio nell’atmosfera terrestre. Sia lo Space Shuttle che l’europea Atv hanno costi che si aggirano intorno ai 500-600 milioni di dollari per lancio. Visti gli enormi costi non stupisce che la Nasa abbia cercato una via economicamente più efficiente e l’abbia trovata nelle aziende private.
Dopo un concorso e diversi round sono state selezionate due società: la SpaceX e la Orbital Sciences Corporation, a cui sono andati rispettivamente 278 e 178 milioni di dollari di premio.
In questo modo la Nasa non dovrà più sostenere i costi di progettazione e produzione dei veicoli di carico per la Stazione Spaziale, come anche per eventuali altre missioni, ma solamente “pagare il biglietto”. SpaceX, con il veicolo riutilizzabile Dragon, è stata la prima compagnia privata a raggiungere la Iss nel maggio di 2012. Il veicolo Dragon è previsto in due configurazioni standard diverse, per il trasporto merci e per quello delle persone, ed è in grado, sulla carta, di resistere a velocità di rientro anche da orbite marziane.
Cygnus, il veicolo di carico della Orbital, prevede un volume di 18 metri cubi e verrà lanciato con il vettore Antares, anch’esso costruito all’interno del programma Cots (Commercial Orbital Transportation Services) della Nasa. Quello di oggi si tratta di un volo di prova: dopo essersi distaccato dal vettore Antares, Cygnus resterà in orbita per alcuni giorni per compiere le manovre di dimostrazione richieste e portarsi a 4 chilometri di distanza dalla Stazione Spaziale. L’attracco alla Iss, previsto per il 22 settembre, sarà automatico fino ad una distanza di 12 metri, quando il braccio robotico Canadarm2 lo sposterà fino al modulo Harmony. Il cargo, essendo un viaggio dimostrativo, trasporterà solamente altro cibo, acqua e vestiario per gli astronauti. È previsto che Cygnus rimanga attraccato alla Stazione per trenta giorni, per poi rientrare nell’atmosfera terrestre.
Sarà possibile seguire in diretta la partenza di Antares e Cygnus sul canale streaming della Nasa.
Chiara Forin