SOCIETÀ

Rapporto FAO: stabili le scorte alimentari per il prossimo biennio

A volte, ci sono anche delle buone notizie. E se riguardano le scorte di cibo e la loro stabilità – almeno per biennio 2024-2025 – si tratta di ottime notizie.

Dal grano all’olio, passando per la carne, il pesce e il latte: è la FAO, l’Organizzazione mondiale del cibo e dell’agricoltura delle Nazioni Unite a certificare – nel suo Food Outlook Report – che le risorse alimentari per il prossimo biennio dovrebbero essere in salute.

Attenzione, questa positività non significa assolutamente che il problema della fame, delle carestie nel mondo sia a una svolta. Sfortunatamente no. Ma sapere, al netto di incognite quali calamità naturali, conflitti bellici e mutamenti del clima, che le previsioni nell’approvvigionamento del cibo sono stabili, rimane sicuramente un dato positivo da rimarcare.

La FAO, nelle 144 pagine del documento, fotografa la situazione attuale e i principali trend di previsione, comprensivi anche dell’andamento dei prezzi sul mercato per le molte materie prime.

Certo, permangono elementi di luce ed ombra: se, da una parte, alcune condizioni “premiano” la produzione di determinati alimenti, altre le condizionano. L’organizzazione delle Nazioni Unite pone, soprattutto, l’attenzione sugli stravolgimenti derivanti dal cambiamento climatico e quelli generati dalle guerre. Difficile dimenticare come la guerra – tuttora in corso – in Ucraina abbia condizionato e condizioni ancora i mercati alimentari globali.

I cereali

Globalmente, la FAO non prevede scossoni tra la domanda e l’offerta: la produzione stimata dovrebbe attestarsi sui 2.486 milioni di tonnellate, virtualmente alla pari con quella record del periodo 2023-2024.

In particolare, per quanto riguarda il solo grano, è prevista una sua lieve diminuzione (lo 0,1%), determinato da un outlook inferiore per le zone di UE, Turchia, Ucraina, Marocco e Regno Unito, causata da condizioni metereologiche avverse. La minore produzione è comunque compensata anche da una stima di minore consumo, pari a -0,8%, soprattutto come mangime in Cina e in India.

Produzione stabile anche per il riso che, a seconda di come si attesteranno le piogge nell’emisfero Nord, potrebbe vedere anche un leggero aumento, pari allo 0,9%, facendo raggiungere un record pari a oltre 534 milioni di tonnellate di chicchi raccolti.

Lo zucchero

Le prospettive di miglioramento dell’offerta globale nella stagione 2023-2024 hanno portato a una significativa riduzione dei prezzi internazionali dello zucchero (tornati al livello del 2013). La previsione è quella di un marcato aumento del consumo globale grazie ad ampie disponibilità e a un aumento della domanda in alcune aree del mondo. In controtendenza l’Europa, dove la domanda di import di zucchero scenderà per un’aumentata produzione interna.

Carne e derivati

È previsto un lieve aumento della produzione, trainato soprattutto dall’incremento del pollame. L’aumento (pari allo 0,8%) deriva da una maggiore richiesta di questo tipo di carne soprattutto per la sua convenienza economica. Dopo due anni di contrazione, il mercato delle carni e dei loro derivati è previsto nuovamente in aumento, grazie a una solida domanda di importazioni, proveniente soprattutto dagli Stati Uniti.

Pesca

La pesca e l’acquacoltura, secondo la FAO, vedono una previsione un aumento, pari al 2,2% rispetto al biennio 2023-2024. Nonostante ciò, il settore continua ad affrontare sfide legate a un mercato dai prezzi bassi e ad alti costi di produzione della materia prima. Anche con i notevoli miglioramenti nelle condizioni economiche globali – inclusi tassi di inflazione più bassi e una crescita del prodotto interno lordo più forte del previsto in alcuni paesi – i modelli di spesa dei consumatori negli Stati Uniti e nell'Unione Europea sono rimasti notevolmente contenuti. Questa riduzione si è riflessa in una domanda stagnante per molti segmenti del mercato degli alimenti acquatici, con i consumatori che preferiscono prodotti ittici a basso prezzo.

Latte e derivati

La produzione mondiale di latte raggiungerà quasi 979 milioni di tonnellate nel 2024, con un aumento dell'1,4% rispetto al 2023. Gran parte dell'espansione è attesa dall'Asia, guidata da India, Cina e Pakistan, e sarà principalmente trainata dall'aumento del numero di vacche da latte e dall’ottimizzazione degli allevamenti di grandi dimensioni che avranno un rendimento di produzione più elevato.

Il grande capitolo sui fertilizzanti

l rapporto FAO delinea uno scenario complesso e dinamico per il mercato dei fertilizzanti, sottolineando la loro importanza critica per la produzione agricola globale e la sicurezza alimentare.

Il 2023 ha visto una produzione globale di fertilizzanti fortemente influenzata da vari fattori economici, ambientali e geopolitici. La riduzione dei prezzi dell'energia, osservata nel corso dell'anno, ha favorito la loro produzione, migliorando così l'offerta sul mercato. Questo sviluppo ha avuto un impatto positivo sulle scorte globali, garantendo una disponibilità più stabile per gli agricoltori.

I costi di produzione dei fertilizzanti sono stati moderati dalla diminuzione dei prezzi dei cereali, che ha ridotto il costo degli input necessari per realizzarli. Questo, a sua volta, ha permesso un miglioramento dei margini di profitto per i produttori nelle principali regioni agricole. Tuttavia, le fluttuazioni dei mercati energetici continuano a rappresentare un rischio significativo per la stabilità dei prezzi dei fertilizzanti.

Il commercio internazionale dei fertilizzanti ha mostrato segni di ripresa robusta, grazie a una domanda sostenuta in diverse parti del mondo. Tuttavia, le restrizioni e le interruzioni nel trasporto marittimo hanno aggiunto pressione sul commercio internazionale, influenzando i costi di spedizione e, di conseguenza, i prezzi finali dei fertilizzanti.

Le condizioni climatiche, in particolare il fenomeno emergente di La Niña, hanno un impatto significativo sulla domanda e sull'offerta di fertilizzanti. Le previsioni per il 2024/25 indicano che un impatto moderato di La Niña potrebbe contribuire a una stabilità relativa nel mercato dei fertilizzanti, anche se persistono incertezze legate ai cambiamenti climatici globali.

Il rapporto FAO sottolinea anche le sfide macroeconomiche che potrebbero limitare la domanda di fertilizzanti. Le fluttuazioni valutarie e la crescita economica contenuta in alcune delle principali regioni produttrici di fertilizzanti potrebbero influenzare negativamente la domanda dei consumatori e, in ultima analisi, la produzione agricola.

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012