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Spagna: gli incendi hanno provocato il livello più alto di emissioni degli ultimi 23 anni

Per la prima volta la Spagna ha interrotto il Cammino di Santiago. Per la precisione il governo spagnolo è stato costretto a chiudere la parte del cammino francese, cioè quello più storico che arriva Santiago de Compostela. La causa sono stati i numerosi incendi, più di 160 mila ettari andati in fiamme e una situazione che, la ministra spagnola della difesa Margarita Robles, ha definito “dantesca”.

Il fumo per giorni ha reso impossibile l'intervento aereo, e in questo modo gli incendi si sono autoalimentati. Nelle ultime ore il meteo sta aiutando, anche se gli incendi attivi restano ancora 18. Anche il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (CAMS) ha monitorato gli incendi boschivi spagoli e portoghesi, così come aveva già fatto per quelli accaduti nel mese scorso in Canada.


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Dai dati si vede che all’inizio del mese, le emissioni cumulative di carbonio derivate dagli incendi in Spagna erano ancora al di sotto della media stagionale, nonostante diversi focolai fossero già attivi. Nel giro di pochi giorni, però, sono scoppiati enormi incendi in varie regioni spagnole e questo ha fatto raggiungere il livello più alto di emissioni registrato negli ultimi 23 anni della banca dati del CAMS.

“Le emissioni dovute agli incendi in Spagna e Portogallo durante il mese di agosto sono state eccezionali - ha dichiarato Mark Parrington, Senior Scientist del Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus -. In appena 7-8 giorni, il totale delle emissioni stimate è passato da valori inferiori alla media a diventare il più alto mai registrato in Spagna nei due decenni di dati sugli incendi del CAMS. Le enormi quantità di fumo, e in particolare di PM2.5, rilasciate nell’atmosfera hanno causato un drastico peggioramento della qualità dell’aria sia a livello locale che in tutta la Penisola Iberica e in parti della Francia. Grazie al monitoraggio continuo, CAMS fornisce informazioni fondamentali per comprendere questi sviluppi e sostenere le risposte agli impatti che ne derivano”.

Gli incendi in Spagna

Le zone più colpite dagli incendi in Spagna sono state le regioni del nord-ovest del Paese. In particolare Castiglia e León, Galizia, Asturie ed Estremadura, sono state gravemente colpite. Migliaia sono stati i residenti evacuati, e le fiamme hanno creato seri problemi ai collegamenti ferroviari, dove la linea Madrid-Galizia è stata interrotta e molte strade sono rimaste chiuse. Le osservazioni di Copernicus hanno evidenziato che la qualità dell’aria in un’ampia area della Spagna è peggiorata sensibilmente, con concentrazioni di particolato fine PM2.5 ben superiori alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (che stabiliscono una media giornaliera di 15 μg/m³ per il PM2.5). Il fumo si è spostato per centinaia di chilometri, compromettendo la qualità dell’aria ben oltre le zone immediatamente interessate dagli incendi.

Incendi in Portogallo e Francia

Gli incendi non si sono fermati solo alla Spagna ma, nelle prime settimane di agosto, è stato colpito anche il nord del Portogallo. Anche in questo caso le previsioni del CAMS hanno evidenziato un chiaro aumento delle concentrazioni superficiali di PM2.5 legate al fumo di questi incendi, con valori nettamente superiori ai livelli normali. Anche in Francia, l’ondata di caldo estremo di inizio agosto ha fatto scattare un’allerta massima sul rischio di incendi. Il 4 agosto si è sviluppato un grande focolaio nel dipartimento dell’Aude, tra Carcassonne e Perpignan: è stato il peggior incendio nel Mediterraneo francese degli ultimi cinquant’anni.

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