SOCIETÀ
Incendi in forte aumento: record di emissioni e qualità dell’aria in peggioramento

L’estate 2025 si sta rivelando una delle più estreme degli ultimi decenni sul fronte degli incendi boschivi, con conseguenze che si estendono ben oltre le aree direttamente colpite. Secondo i dati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), divisione del programma Copernicus dedicata al monitoraggio dell’atmosfera terrestre, le emissioni generate dagli incendi boschivi e il conseguente trasporto del fumo attraverso l’Atlantico sono aumentate, proprio a causa di incendi che hanno colpito duramente sia il Nord America che l’Europa. Questi hanno contribuito a un aumento significativo delle concentrazioni di carbonio atmosferico e a un peggioramento della qualità dell’aria su scala globale. Tra le aree più colpite si segnalano il Canada e la regione mediterranea, mentre il Regno Unito ha già raggiunto il livello più alto mai registrato di emissioni annuali da incendi boschivi.
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In Canada una stagione senza precedenti
In Canada, la stagione degli incendi è iniziata con largo anticipo a maggio, colpendo duramente le province centrali di Saskatchewan, Manitoba e Ontario. L’intensità e la durata degli incendi hanno mantenuto i livelli di emissioni quotidiane ben oltre la media del 2003 e del 2024 e al 30 di luglio, le emissioni totali stimate hanno raggiunto le 180 megatonnellate di carbonio, rendendo il 2025 il secondo anno più grave mai registrato nella banca dati Global Fire Assimilation System (GFAS), subito dopo il 2023.
Le colonne di fumo si sono estese attraverso il Canada centrale e gli Stati Uniti orientali, provocando gravi episodi di inquinamento atmosferico, arrivando, in molti casi, fino all’Europa.

Localizzazione degli incendi e potenza di fuoco radiante sul Nord America (a sinistra) e sull'Europa (a destra) per il 1-30 luglio 2025. Dati GFASv1.2. Fonte: CAMS
“Per il terzo anno consecutivo abbiamo monitorato le emissioni e il trasporto di fumo da un gran numero di intensi incendi canadesi. Gli incendi boschivi sono un evento comune nelle regioni boreali durante i mesi estivi, ma nel corso degli utlimi anni sono stati insoliti nella loro gravità e durata. - ha dichiarato Mark Parrington, scienziato senior del CAMS - Questi incendi, e quelli che bruciano nell'Europa meridionale e nel Mediterraneo orientale, sono stati disastrosi per le comunità colpite e la portata delle emissioni e le distanze su cui il fumo ha viaggiato ne sono un riflesso. In CAMS, monitoriamo eventi come questi per capire come influenzano l'atmosfera e la qualità dell'aria a livello regionale e globale.”
Anche altri Stati nordamericani hanno registrato un’attività incendiaria sopra la norma: in Arizona, le emissioni di luglio hanno toccato le 1,5 megatonnellate di carbonio, il valore più alto mai osservato nel corso del mese. Il New Mexico ha fatto segnare il terzo livello di emissioni più alto dal 2003, mentre in California si è registrata una nuova impennata degli incendi già all’inizio di luglio.

Emissioni totali cumulative di carbonio emesso nell'atmosfera in seguito ad incendi dal 1° gennaio (a sinistra) e emissioni totali di carbonio stimate annuali (a destra) per il Regno Unito. Dati GFASv1.2 Fonte CAMS.
Mediterraneo: incendi tra i più gravi degli ultimi 23 anni
Anche l’area mediterranea è stata interessata da roghi di impressionante vastità. Grecia e Turchia sono state tra le nazioni più colpite tra giugno e luglio, con valori di emissioni tra i più elevati da quando è attivo il monitoraggio CAMS. Mentre Cipro, in soli due giorni, ha raggiunto il proprio massimo annuale di emissioni da incendi boschivi.
Nei Balcani, è stato luglio il mese critico: Montenegro e Macedonia del Nord hanno fatto registrare le terze emissioni più alte della serie storica, mentre Serbia e Albania hanno raggiunto rispettivamente il secondo valore più alto, con oltre 0,05 e 0,07 megatonnellate di carbonio emesse.
Nel sud-ovest del continente, Francia meridionale, Catalogna e Portogallo sono stati investiti da roghi di vasta entità già a inizio luglio. Negli ultimi giorni del mese, le fiamme sono riesplose nella Spagna centrale e settentrionale e nel nord del Portogallo, aggravando ulteriormente il bilancio ambientale.
Record storico per il Regno Unito
Un dato particolarmente rilevante arriva dal Regno Unito, dove il 2025 ha già segnato il massimo storico di emissioni annue da incendi boschivi: circa 0,35 megatonnellate di carbonio, stando ai dati CAMS e il picco è stato raggiunto in seguito ai grandi incendi che hanno colpito la Scozia settentrionale.
Un monitoraggio essenziale per affrontare la crisi
Con l’estate ancora in corso nell’emisfero settentrionale, il Copernicus Atmosphere Monitoring Service proseguirà il suo lavoro di osservazione costante sugli incendi in atto, fornendo dati aggiornati sulla loro posizione, intensità e sulle emissioni stimate. Queste informazioni sono fondamentali non solo per supportare le autorità nella gestione immediata delle emergenze, ma anche per alimentare strategie di prevenzione a lungo termine e politiche ambientali basate su dati concreti e resta di particolare importanza in un contesto in cui i cambiamenti climatici stanno amplificando la frequenza, l’estensione e la gravità degli incendi boschivi.