CULTURA

Topolino e i numeri del futuro

A bordo di una macchina del tempo il prof. Marlin del museo di Topolinia (Topolino n. 3279 – 26 settembre 2018) si catapulta nell’anno 1955, precisamente il 16 dicembre, per assistere alla storica inaugurazione del calcolatore Finac a Roma, presso l’Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo diretto dal prof. Mauro Picone, uno dei nomi più importanti della matematica italiana del Novecento. Ma se ne perdono le tracce, solo l’intervento di Topolino e Pippo può risolvere l’enigma della scomparsa del professore. E così sarà, però solo dopo tante peripezie nel corso delle quali i due eroi si rendono conto di quante ingiustificate paure e diffidenze hanno condizionato la storia e rallentato il progresso. Ma sono cose che si capiscono solo “col senno di poi”.

In questo caso sono i matematici ad aver paura di perdere potere e lavoro a causa del diffondersi di sempre più potenti macchine calcolatrici, e non si rendono conto che invece proprio questi strumenti diventeranno stimolo per nuove ricerche e potenti applicazioni dei loro risultati. Saranno proprio Topolino e il prof. Marlin a spiegarci, attraverso le pagine di questa straordinaria storia, che grazie al fecondo connubio di matematica e computer siamo ora in grado di mandare in orbita satelliti artificiali dai quali ottenere dati che, opportunamente elaborati e interpretati attraverso modelli matematici, permettono di fornirci indicazioni stradali, previsioni del tempo e tanto altro. E dallo stesso connubio scaturiscono sofisticati dispositivi elettronici, dagli smartphone agli strumenti per la diagnosi medica, e gli algoritmi su cui si basano i motori di ricerca che ci permettono di orientarci nella enorme mole di informazioni che caratterizzano la complessità del mondo.

A chi sembrasse troppo per una semplice avventura di Topolino, che in fondo non fa altro che tenerci col fiato sospeso per la sorte del professor Marlin e per le oscure macchinazioni che ingenui matematici stanno architettando ai danni delle macchine calcolatrici, rispondiamo che questo intelligente e efficace modo di diffondere la conoscenza scientifica ha richiesto la collaborazione di uno sceneggiatore, Francesco Artibani, e un matematico, Roberto Natalini, oltre alla sensibilità e lungimiranza della Redazione della rivista Topolino. Quindi anche in questo caso si tratta di mettere insieme diverse competenze e sensibilità. Perché ogni progresso avviene miscelando diversi saperi e diverse culture. Non è la purezza del sapere a farlo progredire, ma la contaminazione. Nazioni, culture e popoli progrediscono attraverso reciproche contaminazione e mescolanze. Non solo mescolando matematica pura con tecnologia, ma anche scienza e arte, industria e letteratura, ricchi e poveri, neri e bianchi ecc. si ottengono nuove idee e originali soluzioni di vecchi e nuovi problemi.

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