SOCIETÀ

Vegani come minoranza da tutelare?

Nel giugno del 2018 in Francia ci sono stati dei conflitti molto aspri tra vegani e macellai. Il 22 giugno il presidente della Confederazione dei macellai francesi aveva addirittura dovuto mandare una lettera al Ministro dell’interno Gerard Collomb chiedendo protezione “perché finiscano, il più rapidamente possibile, le violenze fisiche, verbali e morali” dei militanti vegani. La situazione era diventata ingestibile. E non solo sui social (un'attivista addirittura si rallegrò per la morte di un macellaio di Trèbes in un attentato nel supermercato dove lavorava e fu condannata a 7 mesi di reclusione con la condizionale per apologia del terrorismo): ci furono attacchi a molte botteghe di macellai con imbrattamento di vetrine a base di sangue finto e la polizia era stata costretta a intervenire più volte.

Chissà cosa diranno i macellai francesi quando sapranno che poco più su, in Inghilterra, ora c'è un precedente che definisce il veganesimo etico una "filosofia religiosa". La sentenza è stata emessa dal Tribunale del lavoro di Norwich a favore di Jordi Casamitjana, un dipendente della League Against Cruel Sports, che sosteneva di essere stato licenziato perché vegano: a quanto pare, il fondo pensione aziendale investiva il denaro dei dipendenti in un'azienda legata alla sperimentazione sugli animali. La stessa azienda aveva garantito che avrebbe fatto i dovuti controlli, ma la situazione era precipitata quando Casamitjana aveva cercato di interrompere i versamenti, parlando tra l'altro della situazione con altri colleghi, con un danno reputazionale non indifferente per la sua azienda, che si occupa proprio di proteggere gli animali da caccia e violenze di altro tipo. La League Against Cruel Sports ribadisce invece di aver licenziato il dipendente per cattiva condotta, e non certo perché vegano.

Tralasciando la vicenda personale, una sentenza di questo tipo costituisce un precedente pericoloso. Anche se non fa giurisprudenza perché è stata emessa da un tribunale del lavoro, come ha sostenuto la BBC si rischia comunque di andare incontro alla possibilità di dover far fronte a obiettori di coscienza vegani (le filosofie etiche e religiose sono tutelate dall'Equality Act del 2010). In sostanza, i vegani si troverebbero ad avere gli stessi diritti delle minoranze religiose. Per fare un esempio, se le aziende obbligano i propri dipendenti a mangiare in mensa, devono prevedere piatti alternativi a seconda del credo dei dipendenti. Finché si tratta di trovare un'alternativa alla carne di mucca o di maiale per induisti e musulmani, la cosa è fattibile, ma con i vegani rischia di diventare un processo ben più laborioso.

Ci sono casi in cui il veganesimo è molto più limitante di una religione: Casamitjana stesso si rifiuta di guidare la macchina e usare mezzi pubblici per evitare di uccidere casualmente gli animali, insetti compresi (questa la differenza tra il veganesimo alimentare e quello etico, che si estende invece a ogni scelta di vita, senza limitarsi alla cucina). Poco male se il tuo lavoro prevede di stare seduto al computer, ma cosa succederebbe se si dovesse tutelare il diritto di un addetto alle consegne di non uccidere casualmente insetti utilizzando un mezzo a motore?

La BBC mette in rilievo anche un'altra questione: assimilare l'etica alla religione, anche solo sul lavoro, potrebbe portare a estreme conseguenze: se la sentenza venisse estesa agli ambientalisti, un dipendente potrebbe rifiutarsi di viaggiare in aereo per evitare di inquinare il pianeta. Il danno economico dovuto all'aumento dei tempi di percorrenza è facilmente intuibile ma probabilmente non si potrà licenziare nessuno sulla base di questo rifiuto. Il panorama naturalmente è ancora ipotetico, anche perché il caso è di pochi giorni fa. Di sicuro, però, la sentenza del giudice Robin Postle è storica, e potrebbe generare panorami tragicomici, con buona pace dei macellai francesi, che con il loro lavoro non contribuiscono alla religione di nessuno.

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