CULTURA

La vita là fuori tra scienza e fantascienza

Cosa, o chi, abita l'universo al di fuori di noi? È questa la domanda alla quale l'astrobiologia e la fantascienza cercano di dare una risposta. Ci sono ancora molte cose che non sappiamo sulla vita oltre ai confini del nostro pianeta, domande che hanno solleticato la curiosità e la fantasia di scrittori di tutto il mondo, che si sono sbizzarriti nell'immaginare forme di vita alternative in habitat simili o molto diversi dalla Terra, e i diversi tipi di rapporti, amichevoli o meno, che questi potrebbero intrattenere con la razza umana.
La fantascienza ha aperto davanti ai nostri occhi una varietà di scenari differenti, possibili o impossibili, a lieto fine o apocalittici, vicini o lontani, capaci di solleticare la nostra immaginazione.

Ed è proprio approfittando del fascino di questo genere letterario che l'Istituto europeo di astrobiologia, in collaborazione con la divulgatrice scientifica Julie Nováková, biologa evoluzionista e scrittrice, ha pubblicato un'antologia dal titolo Strangest of all, una raccolta di 8 avventurosi racconti di fantascienza, scritti tra il 1999 e il 2019, spesso in grado di proporre ipotesi ben costruite per rispondere alle domande alle quali la scienza non è ancora in grado di rispondere.

L'antologia, che a causa della pandemia non ha potuto essere presentata in aprile alla BEACON conference dell'Istituto europeo di astrobiologia, è stata da poco resa disponibile gratuitamente online, ed è scaricabile da chiunque abbia dimestichezza con la lingua inglese e sia pronto ad avventurarsi in un viaggio tra colonie umane su altri pianeti, vita sott'acqua e missioni spaziali che non sempre vanno come ci si aspettava, lasciandosi trasportare dall'amore per l'ignoto.

Attraverso i racconti di G. David Nordley, Geoffrey A. Landis, Gregory Benford, Tobias S. Buckell, Peter Watts, D. A. Xiaolin Spires e della stessa Julie Nováková, si può partire per un viaggio nell'universo attraverso il sistema solare e oltre, trovandosi tutto a un tratto catapultati su Urano, su Marte, e persino su un asteroide di ghiaccio dove la vita può sembrare impossibile, rischiando persino, che lo si voglia o meno, di imparare qualcosa.

Partire dalla letteratura fantascientifica per solleticare la curiosità dei lettori può essere un'idea vincente per divulgare la scienza? L'istituto europeo di astrobiologia spera di sì, perché Strangest of all intreccia le trame avvincenti dei racconti proposti con le conoscenze attuali dell'astrobiologia, costruendo una specie di botta e risposta tra gli scenari immaginari proposti dagli autori e i molti punti di domanda che ancora costellano questo settore scientifico. I mondi e le possibilità nate dall'immaginazione degli scrittori vengono così confrontati con le scoperte già fatte e interrogati con le domande a cui non si ha ancora risposta.

Ognuno dei racconti, infatti, è accompagnato da un breve saggio, mai noioso né troppo difficile per essere capito da tutti, che trae spunto dalla storia appena narrata per indagare scenari assolutamente reali, chiedendosi ad esempio se possa esistere una vita a base di silicio, o una fotosintesi con il cloro al posto dell'ossigeno. Mettendo in luce ciò che già sappiamo e quello che ancora resta da scoprire, offrono al lettore la possibilità di approfondire argomenti nuovi e di riflettere sulle questioni ancora in sospeso.

Strangest of all combina la fantasia e l'immaginazione di scrittori e lettori con il desiderio che gli esseri umani hanno sempre avuto di svelare i segreti che ancora nasconde l'universo oltre il nostro cielo, offrendo la scienza come risposta alla fantascienza e viceversa, e dimostrando quanto profondamente la curiosità degli autori sia molto simile a quella che anima e fonda la ricerca scientifica, che può dirsi davvero proficua quando è accompagnata da un autentico entusiasmo per la scoperta di ciò che ci circonda.

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