SOCIETÀ

Voto a 16 anni: i Paesi in cui si può fare

Votare a 16 anni: una proposta che ciclicamente giunge da più parti politiche. Dall’ex premier Enrico Letta all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, dal creatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, seguito a ruota dal capo politico Luigi Di Maio al segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, l'idea sembra essere super partes e, per ora, sembra mettere tutti d’accordo.

I numeri

Numericamente stiamo parlando di una fetta di voti non indifferente. Nel 2018 infatti i giovani di 16 e 17 anni compiuti erano in totale 1.158.631, che significa poco meno del “popolo” del Partito Democratico che ha votato alle primarie vinte dall’attuale segretario (erano stati circa 1.600.000 elettori).

I Paesi dove si vota a 16 anni in Europa

Il voto a 16 anni non sarebbe certo un unicum. A livello mondiale ed anche europeo sono numerose le esperienze di questo tipo. In Austria, ad esempio, si può votare a 16 anni compiuti dal 2007. Similare anche l’esempio della Germania dove il voto ai più giovani esiste già dal 2011, anche se ristretto solamente ad alcune elezioni regionali e locali. Ci sono poi realtà in cui il voto a 16 anni è subordinato all’avere un occupazione. E’ questo il caso di Bosnia, Croazia, Serbia e Slovenia, tutti stati in cui si può andare alle urne a 16 anni solo nel caso in cui si possieda un posto di lavoro. Rimanendo in Unione Europea è singolare il caso ungherese, in cui si può andare alle urne a 16 anni nel caso in cui ci si sia sposati, naturalmente con matrimonio registrato in Ungheria. L’ultimo caso europeo è quello di Malta, in cui i 16enni dal 2014 potevano votare alle elezioni locali, limite che dal 2018 è stato abbassato poi per tutte le votazioni. C’è poi un Paese, la Grecia, in cui il limite è una via di mezzo tra la maggiore età ed i 16 anni. Il governo Tsipras infatti, nel 2016, ha abbassato l’età per votare a 17 anni per tutte le elezioni.

I Paesi dove si vota a 16 anni nel Mondo

L’esempio greco calza a pennello anche per: Sudan, Timor-Leste, Corea del Nord (dove però il voto è obbligatorio), Indonesia (ma se sei sposato puoi votare indipendentemente dall’età) ed Israele, dove però a 17 anni si può votare solamente in alcune elezioni municipali. Ci sono poi alcuni Paesi in cui il voto è obbligatorio. Oltre alla già citata Corea del Nord, questa tipologia si applica anche in: Australia, Belgio, Bolivia, Brasile tra i 18 ed i 70 anni (mentre il voto è volontario dai 16 ai 18 anni), Congo, Costa Rica, Equador che come il Brasile lascia la non obbligatorietà dai 16 ai 18 anni, Egitto, Honduras, Lussemburgo, Messico, Paraguay e Perù dov’è obbligatorio rispettivamente fino a 75 e 70 anni, Thailandia ed Uruguay. Ci sono infine degli stati in cui si può votare solamente dopo i 20 e 21 anni. A 20 anni si può esprimere la propria preferenze in: Narau, Taiwan, Bahrain, Camerun, Kwait. A 21 anni invece si può andare alle urne in: Oman, Samoa, Singapore, Tonga e Tokelau.

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