SOCIETÀ

Glossario dei termini economici: che cosa significa essere in recessione?

Da qualche giorno sentiamo quotidianamente parlare di PIL, di Ocse, di recessione. Spesso però di questi termini non sappiamo molto. Già qualche mese fa abbiamo cercato di capire meglio cosa intendiamo quando parliamo di deficit, di pareggio di bilancio e di debito pubblico: vediamo ora, grazie all’aiuto del professore Luciano Greco del dipartimento di scienze economiche “Marco Fanno” dell’università di Padova, il significato di ciò che più ci riguarda da vicino quando parliamo di economia italiana.

Professore l’Ocse ha lanciato l’allarme prevedendo per il 2019 prevedendo una contrazione del PIL dello -0,2% nel 2019. Partiamo però dal principio: che cos’è il PIL?

Il Pil è il prodotto interno lordo, cioè il valore prodotto in un anno all’interno di un’economia. Si calcola in varie maniere, quella più intuitiva è la  somma dei redditi prodotti dall’economia, cioè la somma di tutti i redditi che vengono prodotti e distribuiti. Lì dentro troviamo i redditi del lavoro e altre forme dei fattori della remunerazione. Un altro modo di leggere il valore della produzione è naturalmente la domanda dei beni e dei servizi, quindi il Pil altro non è che anche il valore acquistato.

Che cosa significa che  nel 2019, secondo le previsioni Ocse, il Pil dovrebbe essere al -0,2%?

Vuol dire che rispetto alle previsioni dei mesi scorsi, la crescita del valore prodotto all’interno del nostro Paese nell’anno in corso sarà negativo, che significa che invece di crescere questo valore  prodotto sarà minore nel 2019 rispetto a quanto non sia stato nel 2018.

Questa è una proiezione, le proiezioni però vengono fatte dal governo, dalla commissione europea e da altri enti. Perché ogni ente ha una proiezione diversa?

Perché sono delle stime, un po’ come le previsioni del tempo. Se lei sente le previsioni del tempo da parti diverse avrà delle previsioni diverse, soprattutto quando non si sa bene come il tempo sarà. Ritornando all’economia, le previsioni di sei mesi fa erano più imprecise di quelle di oggi, perché ora disponiamo di più informazioni. Proprio come le previsioni del tempo fatte tanti giorni prima sono meno affidabili, anche quelle economiche funzionano così.

Il secondo aspetto è che essendo stime possono esserci modelli diversi per prevedere le diverse condizioni e, come in caso di tempo variabile, anche in economia in caso di situazioni di svolta, e cioè un’economia che sta rallentando, si creano situazioni di grande incertezza che rende variabili anche le stime.  

Quindi le stesse stime del governo fatte in periodi diversi sono diverse. Poi ci sono anche idee diverse su come andranno a finire le cose. Il governo italiano prevedeva che la propria manovra avrebbe avuto effetti molto positivi sul Pil, sottovalutava l’effetto derivante dal resto del mondo, come il rallentamento del commercio internazionale, e quindi prevedeva che le cose andassero meglio. Poi alla fine dell’anno si è reso conto che questo effetto non ci sarebbe stato ed ha corretto le proprie stime. Altri istituti, come Commissione europea e Fondo Monetario Internazionale, avevano stimato che la situazione sarebbe stata un po’ meno rosea già ad ottobre e questi dati si sono poi consolidati.

La recessione è un po' come la febbre: se inizia a durare molto ci sono dei problemi Luciano Greco

Professore la parola cardine che sentiremo nominare spesso è recessione: che cosa significa e dove può portare?

La recessione è una definizione tecnica quando la crescita del valore prodotto dal paese nell’arco di un certo periodo diventa negativa. Quando per due trimestri di seguito l’economia decresce si parla di recessione. Per due trimestri e non per uno solo perché i trimestri sono brevi e stiamo parlando di stime, quindi non basta un solo trimestre di caduta del Pil per stabilire, secondo la convenzione che si usa in questi casi, se siamo in recessione. Quindi si parla di recessione quando ci sono due trimestri negativi. La stima Ocse è sull’intero anno, se sia recessione.

Questa cosa succede regolarmente, è un po’ come in fisica, tutto ciò che sale poi scende. Anche in economia se il Pil cresce ad un certo punto potrebbe decrescere. La recessione di per sè non è un gravissimo problema, anche se significa la possibilità di perdita di posti di lavoro, di reddito, la situazione economica diventa peggiore per alcune famiglie, alcune imprese potrebbero avere grandi difficoltà, ma è un po’ come la febbre: se è passeggera non è così disastrosa, se invece è una febbre che inizia a durare molto, oppure dopo aver avuto l’influenza la ripresa è lenta allora significa che non va bene. Se la recessione è molto forte come quella avvenuta all’inizio della crisi internazionale, a quel punto più essere particolarmente problematico per un paese come l’Italia che, anche quando è in buone condizioni di salute cresce poco.

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