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iBorderCtrl: il progetto per controllare le frontiere europee con l'intelligenza artificiale

€ 4 501 877: è questo il finanziamento deciso dalla Commissione Europea per il progetto denominato iBorderCtrl. L’obiettivo è quello di creare una specie di macchina della verità che riesca a scovare le bugie di chi varca la frontiera europea.

A chiunque, in un qualsiasi viaggio fuori dall’UE, sarà capitato di dover rispondere ad alcune domande alla frontiera del nuovo paese, con iBorderCtrl questo processo dovrebbe diventare automatizzato. Da dove vieni? Dove dormirai questa notte? Perché sei arrivato in Europa? Domande che verranno poste da un computer dotato di riconoscimento facciale e, secondo gli sviluppatori, di un software in grado di riconoscere le bugie.

L’obiettivo è quello di creare una specie di macchina della verità che riesca a scovare le bugie di chi varca la frontiera europea.

“Più di 700 milioni di persone entrano nell'UE ogni anno - si legge nella presentazione del progetto sul sito della Commissione Europea - un numero che sta rapidamente aumentando. L'enorme volume di viaggiatori e veicoli sta accumulando pressione sulle frontiere esterne, rendendo sempre più difficile per il personale di frontiera mantenere rigorosi protocolli di sicurezza, controllando i documenti di viaggio e gli elementi biometrici di ogni passeggero, mantenendo al minimo le interruzioni”.

L’investimento incassato da questo progetto è notevole, oltre 4 milioni e mezzo di euro, ma subito sono emersi i primi dubbi sulla reale efficacia del sistema. Le sperimentazioni inizieranno a breve nelle frontiere di Ungheria, Lettonia e Grecia, tre degli stati partecipanti al progetto, che vede tra i promotori anche il Lussemburgo, che coordina il tutto, Cipro, il regno Unito, la Polonia, la Spagna, l’Ungheria, e la Germania.

Il finanziamento

Il finanziamento, avvenuto nell’ambito del progetto Horizon 2020, vuole quindi rendere operativo in tempi brevi il dispositivo scova-bugie con l’obiettivo di rendere i controlli di frontiera più rapidi e completi.

Come funziona

iBorderCtrl quindi dirà se il viaggiatore sta dicendo o no le verità. Facendo un esempio concreto dell’uso possiamo immaginare un extracomunitario arrivare alla frontiera di un paese UE e trovarsi davanti al riconoscimento facciale che gli pone delle domande dirette. Se il software capta che il viaggiatore sta dicendo la verità darà un qrcode che consentirà alla persona di passare la frontiera.

In caso contrario, quindi se il software percepisce che la persona sta mentendo, verranno richieste alcune informazioni biometriche, come le impronte digitali ed il riconoscimento facciale, per poi essere inviato ad un agente umano di frontiera per ulteriori controlli. Secondo quanto dichiarato dai membri di iBorderCtrl i primi test avrebbero raggiunto una percentuale di successo del 75%, ma durante la sperimentazione l’obiettivo è raggiungere l’85% di successo.

Il progetto si concluderà nell’agosto del 2019 e se l’intelligenza artificiale avrà fatto passi da gigante o se tutti ciò sia solo un buco nell’acqua saranno solo il tempo e le sperimentazioni, a dirlo.

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