SCIENZA E RICERCA

Addio a John Houghton, cofondatore dell’IPCC che lanciò l’allarme sui cambiamenti climatici

Se la lotta ai cambiamenti climatici è oggi argomento di interesse mondiale lo dobbiamo anche a John Houghton, fisico inglese scomparso lo scorso 15 aprile, a causa delle complicazione dovute al Coronavirus. Oltre ad aver contribuito al monitoraggio dei mutamenti del nostro pianeta, nel corso della sua carriera Houghton è stato anche un diplomatico brillante, sotto i riflettori per l’emergenza climatica, che lo portò a vincere il premio Nobel per la Pace nel 2007 insieme ai suoi colleghi dell’IPCC e all’ex vice presidente degli Stati Uniti Al Gore.

Nato nel 1931, John Houghton si laureò a Oxford nel 1951 e quattro anni dopo ottenne il dottorato in fisica atmosferica, oceanica e planetaria nella stessa università. Tra gli anni Sessanta e Settanta, fondò un gruppo di ricerca per sviluppare strumenti di telerilevamento della temperatura atmosferica, che vennero successivamente utilizzati dalla Nasa su quattro satelliti del progetto Nimbus. Il suo lavoro permise non solo di misurare per la prima volta la temperatura ma anche di analizzare la struttura e le dinamiche dello strato di ozono. Dal 1979 al 1983 fu vicedirettore del Rutherford Appleton Laboratory in cui ideò una strumentazione misurare la temperatura della superficie dei mari, utilizzata poi per il monitoraggio del riscaldamento degli oceani negli ultimi tre decenni.

Per otto anni fu alla guida del Met Office, il servizio metereologico nazionale del Regno Unito, dal 1983 al 1991. Durante questo periodo di collaborazione con il governo inglese, John Houghton riuscì ad avere il sostegno di Margaret Thatcher per la creazione di uno dei più importanti centri di ricerca sul clima, l’Hadley Centre for Climate Science and Services, fondato nel 1990.

Prima di approfondire il suo contributo all’interno dell’IPCC, è bene ricordare che Houghton fu anche presidente dal 1992 al 1998 della Royal Commission on Environmental Pollution, una commissione che si occupa di analizzare i diversi aspetti e controllare i livelli d’inquinamento: nel ’94 pubblicò un report sulla correlazione tra trasporti, sia pubblici che privati, e ambiente, di forte impatto per le considerazioni future sul clima. In questo lavoro, non solo analizzò il problema dei trasporti e del crescente traffico su strada ma propose anche soluzioni sostenibili da adottare nel prossimo secolo. Durante la sua carriera, Houghton ha continuato a seguire la sua fede evangelica cristiana, fermamente convinto della possibile unione tra scienza, ambiente e religione. Fondò anche l’International Society for Science and Religion nel 2017 che comprende scienziati di varie fedi e religioni. 

La sua comunicazione, chiara ed efficace, è stata essenziale nella crescita dell’IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change, il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici fondato nel 1988. John Houghton ricoprì il ruolo di caporedattore nelle prime tre relazioni dell’IPCC: la prima, pubblicata nel 1990, è stata fondamentale in quanto scosse i leader politici mondiali a convocare la prima Conferenza mondiale sull’ambiente, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, portando alla nascita della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Insieme a Sandro Fuzzi dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del CNR di Bologna abbiamo approfondito il ruolo di Houghton e l’importanza dei rapporti di valutazione dell’IPCC all’interno del discorso mondiale sul clima. 

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