SCIENZA E RICERCA
Che la ricerca sia con voi. La preghiera di Silvio Garattini per le nuove generazioni
L’intero ‘sistema ricerca’ in Italia si misura da sempre con vuoti burocratici, gestioni complesse e a volte troppo articolate, mancanze, anche e soprattutto di tipo economico. È un sistema che fatica a decollare, nonostante negli ultimi 20 anni abbia trovato nuova linfa dall’introduzione di forme di finanziamento prima inesistenti, che fatica a svilupparsi, a crescere, a sfruttare realmente le potenzialità che potrebbe offrire. Ma, allo stesso tempo, da sempre, alle nostre ricercatrici e ai nostri ricercatori vengono riconosciuti a vari livelli, ottime capacità e grandi risultati.
Quando si parla di ricerca in Italia, le questioni con cui si è costretti a confrontarsi sono diverse. A partire da quella più dibattuta, i finanziamenti, sia pubblici che privati, che si confermano tra i più bassi di tutta Europa. Il nostro Paese investe infatti l’1,3% del Pil, la Germania il 3,5%, la Svizzera il 3%, la Danimarca il 3,1% la Svezia il 3,3% e la Finlandia il 3,5%. In generale la situazione europea rispetto al resto del mondo, non è delle migliori e nel 2018 gli investimenti in R&S di tutta l’Europa, ad eccezione della Russia, sono stati pari al 20%, contro il 27% del nord America e il 43% dell'Asia.
Ma non è solo una questione di soldi. Problemi e possibili soluzioni, sono da ricercare nell'intero 'sistema ricerca'.
Intervista a Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e per molti anni direttore. Nel 2018 gli è succeduto alla direzione, il professor Giuseppe Remuzzi