CULTURA

Gio Ponti e la bellezza ritrovata

Oltre 500 oggetti riportati al primitivo splendore tra poltrone, panche, sedie, divani, tavoli e tavolini, scrivanie, porte, armadi e persino portaombrelli e appendiabiti. Non solo elementi di arredo ma vere e proprie opere d’arte, che cristallizzano il meglio del gusto di un’intera epoca: un intervento da due milioni di euro condotto con le migliori tecnologie disponibili unite alla maestria della grande tradizione artigianale, la stessa che oltre 80 anni fa ha contribuito a dotare l’antico Palazzo Bo, sede dell’università di Padova dagli inizi del XVI secolo, di alcuni tra i più straordinari ambienti del Novecento italiano.

Tutto questo è oggi documentato da Gio Ponti a Palazzo Bo, il filmato prodotto da Il Bo Live che ripercorre le fasi del complesso restauro che ha riguardato le opere di uno dei nostri più importanti architetti e designer. Il documentario, curato da Elisa Speronello e Daniele Mont D’Arpizio e con la partecipazione della rettrice Daniela Mapelli e di Isabella Colpo, Fabrizio Magani, Carlo Manfredi, Nicola Moro, Marta Nezzo, Giuseppe Olivi, Monica Salvadori e Giovanna Valenzano, viene presentato in anteprima nell’edizione 2023 di Science4All, il festival scientifico rivolto a cittadinanza e scuole. Il video, della durata di circa mezz'ora, sarà riprodotto no stop sul grande ledwall posto in Cortile antico per tutta la durata dell'evento (sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre 2023).

    Video a cura di Elisa Speronello e Daniele Mont D'Arpizio

    In esso, a un anno di distanza dalla chiusura dei lavori, vengono riproposte e spiegate le fasi in cui si è articolato il complesso intervento di ripristino: un caso unico in Italia per complessità e tipologia di materiali, arredi degli anni '40 non musealizzati, trattati con rigoroso approccio filologici. L’operazione ha inoltre comportato il restauro dell’intero rivestimento ligneo dell’Aula Magna (in parte disegnato da Ponti, in parte ottocentesco), di altri ambienti presenti nel palazzo e del corrimano della “Scala del sapere” che porta al rettorato. Si è infine operato sulla cattedra di Galileo e proceduto alla revisione statica e alla contestuale pulizia degli stemmi dell’Aula Magna.

    Un’impresa condotta grazie alla collaborazione tra università e la ditta aggiudicataria dell’appalto, scelta da un’apposita commissione di esperti con una gara basata per il 90% su criteri qualitativi, sotto la supervisione costante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, attenta e rigorosa partecipe di tutte le scelte operative.

    L’operazione si inserisce nel disegno volto a valorizzare il patrimonio storico e artistico dell’ateneo, facendo seguito ai lavori sull’Archivio Antico, sulle tele dei Quaranta e sui labari storici, mentre si sono appena si sono appena conclusi quelli su Palazzo Liviano, altra opera maestra del periodo padovano di Ponti. Un modo per continuare a celebrare la storia dell’ateneo a 800 anni dalla sua fondazione.

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