SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. Che cosa unisce un orso, una farfalla, uno storione, una lucertola e un ululone?

L’Italia è un hot spot di biodiversità. Non ce lo ricordiamo mai, ma la nostra Penisola per la sua storia e conformazione è un laboratorio dell’evoluzione a cielo aperto, nonostante quanto fatto in termini di distruzione dell’ambiente e consumo del suolo.

Oggi voglio presentarvi un progetto molto interessante a cui partecipa anche l’università di Padova: Endemixit. Ha a che fare con le specie endemiche, in particolare cinque, fortemente minacciate (qualcuna in via di estinzione) e presenti solamente in Italia. A minacciarle sono le attività umane, la diffusione di specie invasive, la frammentazione degli habitat naturali. Un insieme di concause che rende la loro sopravvivenza difficile. Le popolazioni si riducono sempre di più e si frammentano. Qui c’è il punto per cui la ricerca è interessante e importante: quando queste popolazioni si frammentano e si riducono si impoveriscono da un punto di vista genetico. Entrano in una sorta di buco nero in un ciclo che porta a un accumulo di effetti di deriva genetica, in particolare di mutazioni deleterie. 

Il progetto Endemixit mira proprio a studiare la genetica di queste specie, utilizzando le tecnologie più avanzate di sequenziamento dei genomi: unisce conservazione, studio genetico, comunicazione e sensibilizzazione su queste specie. Parliamo di una farfalla che vive solo sull’isola di Ponza, dell’orso marsicano, dello storione cobice dell’Adriatico centrosettentrionale, dell’ululone appenninico e la lucertola delle Eolie. 

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