SCIENZA E RICERCA

Rapporto Nasa, Noaa: il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre

Un nuovo report congiunto e basato su dati indipendenti alza nuovamente l’allerta sulla crisi climatica. A pubblicarlo questa volta non è stata l’IPCC, bensì due agenzie federali statunitensi, segno che a volte le dichiarazioni dei presidenti fortunatamente non coincidono con il lavoro degli scienziati. La NASA e la NOAA, cioè l'agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale e l'agenzia che si occupa di oceanografia, meteorologia e climatologia, non hanno lasciato scampo a fraintendimenti: il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre e gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi dal 1880, cioè dal momento in cui sono iniziate le rilevazioni delle temperature.

Questo nuovo rapporto si basa principalmente su due gruppi di dati raccolti dalle agenzie in modo indipendente. La NASA parla di un riscaldamento globale di 0,98 gradi centigradi (una misura analoga a quanto registrato anche a livello locale dall’Arpav, come approfondito qui) con un margine di errore di pochi centesimi di grado.

il 2019 è stato il secondo anno più caldo di sempre e gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi dal 1880

A livello globale quindi, le temperature registrate nel 2019 sono state inferiori solamente a quelle registrate nel 2016, un incremento che è ancora più evidente guardando il grafico sottostante.

Ma cosa significa l’aumento di un grado di temperatura?

Piero Martin, docente di fisica sperimentale all’università di Padova ci ha spiegato il motivo per cui, anche un solo grado centigrado, influisce in modo drastico sul nostro pianeta.

“Un grado di riscaldamento sembra poco - ha dichiarato Piero Martin ai nostri microfoni -. Gli effetti su scala planetaria sono notevoli anche perché abbiamo, detto in modo semplice, tantissima acqua. Gran parte del pianeta è ricoperta dagli oceani d’acqua ed i fisici sanno bene che l’acqua ha una proprietà molto particolare: ha una capacità termica estremamente elevata”.

Le misure prese in considerazione ed i modelli climatici validati fanno si che questo nuovo rapporto congiunto fornisca una nuova analisi la cui sostanza però, non è molto diversa dall’allarme lanciato oramai da tempo dall’IPCC.

“Questi sono dati recenti e, secondo le buone pratiche della scienza vengono pubblicati con un margine d’errore sperimentale - ha continuato Piero Martin -. Il dato in sé è estremamente preoccupante in quanto l’anomalia di temperatura rispetto a quella che viene presa come il riferimento, quindi i tre decenni sta stanno tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80, è oggi di 0,98°, quindi quasi un grado in più. La NOAA fornice un dato diverso ma molto simile, di 0,95°. L’errore infine che viene associato a questi dati è dell’ordine del 5%, che significa di qualche centesimo di grado”.

Le temperature nelle diverse zone

Il report congiunto NASA/NOAA poi approfondisce i dati suddividendoli per le diverse zone del mondo. Zone diverse che però hanno un punto in comune: in tutte sono state misurate temperature annuali elevate sulle superfici terrestri ma in nessuna area terrestre o oceanica è stato riscontrato un record di freddo.

Nel Nord America in particolare la temperatura annuale è aumentata con un tasso medio di 0,13 ° C per decennio dal 1910. Osservando invece il periodo che va dal 1981 in poi si può notare che il  tasso medio di aumento è più del doppio per decennio (+ 0,29 ° C).

Il Sud America nel 2019 ha registrato il suo secondo anno più caldo della storia, con + 1,24 ° C in più rispetto alla media. Questo valore è solo di 0,19 ° C  più freddo dell'anno record, che è il 2015. I cinque anni più caldi del Sud America, inoltre, sono stati registrati dal 2014 in poi. Come per il Nord America, anche nel Sud la temperatura annuale è aumentata ad un tasso medio di 0,13 ° C per decennio dal 1910, ma il tasso medio di aumento è quasi raddoppiato dal 1981 (+ 0,24 ° C).

Anche l’Europa segue l’andamento delle altre zone. Il 2019 è stato il secondo anno più caldo, superato solamente dal 2018 per uno 0,04° C. Gli anni dal 2014 al 2019 sono tutti tra i sei anni più caldi d'Europa, in cui la temperatura annuale è aumentata ad un tasso medio di 0,14 ° C per decennio dal 1910. A differenza delle precedenti zone, in Europa se si guarda il periodo dal 1981 in poi il tasso è più che triplicato.

Con una temperatura media continentale annuale di 1,33 ° C sopra la media, il 2019 in Africa è stato il  terzo anno più caldo, dietro al 2016 e al 2010. I cinque anni più caldi dell'Africa si sono tutti verificati dal 2015 in poi. La temperatura annuale dell'Africa è aumentata ad un tasso medio di 0,12 ° C per decennio dal 1910; ma, dal 1981 è più che raddoppiato a 0,31 ° C.

Infine anche l'Asia ha registrato il suo terzo anno più caldo, con una temperatura di 1,68 ° C superiore alla media. Solamente il 2015 e il 2017 sono stati più caldi. I cinque anni più caldi dell'Asia hanno avuto luogo tutti dal 2007 in poi. La temperatura annuale dell’Asia è aumentata, nel periodo 1910–2019, di + 0,16 ° C per decennio; tuttavia, la tendenza dal 1981 in poi è doppia rispetto alla tendenza a più lungo termine (+ 0,35 ° C).

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