SCIENZA E RICERCA
Risale a circa 180 milioni di anni fa la comparsa dei primi dinosauri a sangue caldo
Potrebbe risalire all’inizio del Giurassico la comparsa sulla Terra dei primi dinosauri a sangue caldo.
A supportare questa tesi, i risultati dello studio Early Jurassic origin of avian endothermy and thermophysiological diversity in dinosaurs, condotto da un team di ricerca della UCL – London’s Global University e dell’Università di Vigo, in Spagna, e recentemente pubblicato nella rivista Current Biology, hanno evidenziato che proprio un periodo di importanti variazioni legate al clima, che hanno interessato l’intero pianeta circa 180 milioni di anni fa, avrebbe sviluppato in alcuni gruppi di dinosauri la capacità di regolare la temperatura del proprio corpo in modo autonomo.
Nel Giurassico inferiore infatti, periodo intermedio dell'era Mesozoica (compresa tra 250 e 65 milioni di anni fa circa), la Terra è stata interessata da un intenso episodio di riscaldamento globale di breve durata, anossia marina e da un evento magmatico di vaste dimensioni che provocò un aumento delle temperature su tutto il pianeta con conseguenze devastanti per la biodiversità.
Partendo dallo studio della distribuzione dei dinosauri nei diversi climi della Terra nel corso dell’era Mesozoica, il team di ricerca internazionale ha rilevato che due dei tre principali gruppi di dinosauri, i teropodi, come il Tirannosaurus rex e il Velociraptor, e gli erbivori ornitischi, tra cui gli antenati di Stegosauro e Triceratopo, in questo periodo si sarebbero spostati verso climi più freddi. E proprio la necessità di adattamento a condizioni climatiche più rigide, avrebbe portato a sviluppare in questi animali l’endotermia, la capacità, cioè, di regolare in modo autonomo la temperatura corporea, caratteristica comune a tutti i mammiferi e gli uccelli di oggi. Questo spiegherebbe anche come gli uccelli, appartenenti al gruppo dei teropodi, avrebbero ereditato proprio dai loro antenati dinosauri l’endotermia, tratto biologico che ancora oggi li contraddistingue.
L’adattamento a climi più freddi, successivamente, potrebbe aver facilitato la permanenza di questi gruppi ad alte latitudini e l'occupazione di zone climatiche più ampie, spaziando dagli ambienti tropicali a quelli polari. La termoregolazione indipendente, inoltre, li avrebbe contraddistinti in seguito, come animali molto attivi anche per lunghi periodi di tempo, capaci di crescere più velocemente e di riprodursi più facilmente.
Il terzo gruppo, invece, i sauropodi (che include dinosauri di grandi dimensioni come il Brontosauro), rimase in regioni più calde e aride continuando a mantenere probabilmente la caratteristica di animali a 'sangue freddo'. Le regioni polari, più calde di quelle attuali e caratterizzate da vegetazione abbondante, rappresentavano infatti per questo gruppo una buona riserva di cibo.
Questo studio proverebbe come la diversità nella scelta climatica in cui vivere abbia svolto, con grande probabilità, un ruolo cruciale nel plasmare la diversità ecologica, la storia biogeografica e il successo di questi gruppi di animali dimostrando un forte collegamento tra clima ed evoluzione dei dinosauri.