CULTURA

La storia delle "Isole Carcere" in un libro: da culla di biodiversità a luoghi di confino per i sapiens

Da l’Asinara e Procida nel Mediterraneo, da El Frontón ad Alcatraz nel Pacifico, passando dall’Isola del Diavolo e Robben Island nell’Atlantico. Le isole carcere prese in considerazione da Valerio Calzolaio sono 270 divise tra Mar Mediterraneo (anche se “ogni mare è mediterraneo” ricorda l’autore), Mare del Nord e Artico, e i bacini dell’Oceano Indiano, Pacifico e Atlantico. Una cifra che lo stesso autore dice non essere esaustiva, esortando così il lettore a creare un database condiviso delle isole usate come luogo di confino. Ma che cosa sono le “isole carcere”, dalle quali prende il titolo il libro edito dal Gruppo Abele?

“Un’isola non è, per sua natura, una prigione”, scrive Valerio Calzolaio, “l’isola è un’ecosistema di isolamento genetico ed evoluzionistico divenuto, per umana attività, anche isolamento detentivo, civile e sociale”. 

Valerio Calzolaio in “Isole Carcere” approfondisce, grazie alla sua attenta cultura, la storia di questi pezzi di terra emersa e circondata dal mare.

Un excursus storico ed evoluzionistico sulle realtà isolane della nostra Terra. “Ma la biologia evoluzionistica c’entra davvero con le isole carcere?” si chiede l’autore. “È indispensabile” è la risposta, indispensabile perché solo così si possono capire gli usi e i costumi delle specie umane e dei sapiens, che saremmo noi. Senza capire “il pensiero simbolico astratto, i linguaggi e le lingue e l’evoluzione biologica e culturale che ci contraddistingue” non capiremmo mai come una porzione di terra in mezzo al mare si sia trasformata per noi in luogo di confino.

Luoghi di confino che per molti versi sono luoghi divenuti mitologici, da Alcatraz fino ai confini all’Asinara, e a minuscole isole emerse dalle acque di un lago, come ad esempio Bisentina, la piccola isola di circa 17 ettari nel mezzo del lago vulcanico di Bolsena. Valerio Calzolaio nel suo lavoro ne approfondisce 20, dislocate in tutto il nostro pianeta.

“Qualche carcere su piccole isole c’è ancora - scrive Valerio Calzolaio - ma la parola d’ordine per il presente e il futuro dovrebbe essere: mai più detenzione in una piccola isola!”. Questo perché le isole “sono concentrati di biodiversità, di specie endemiche e di specificità delle culture umane”, nelle quali l’autore consiglia di creare parchi e musei per trasmettere le memorie e la cultura, magari ricordando quando dei sapiens come noi le usavano per una pura funzione di isolamento detentivo.

Un libro, "Isole Carcere. Geografia e storia”, dedicato a Pietro Greco, “sapiens cosmopolita, di Ischia e del pianeta vitale; fratello maggiore di scienza e di arte” e compianto ed indimenticato caporedattore de Il Bo Live.

Qualche carcere su piccole isole c’è ancora ma la parola d’ordine per il presente e il futuro dovrebbe essere: mai più detenzione in una piccola isola! Valerio Calzolaio

Un lavoro originale, pubblicato dal Gruppo Abele che arricchisce ancor di più la tematica. Dalla sua nascita, avvenuta nel 1968, il Gruppo Abele ha da sempre avuto uno sguardo rivolto verso gli altri, sguardo che ha fatto del suo fondatore, Don Luigi Ciotti, figura cardine da seguire quando si parla di giustizia sociale in Italia. Don Ciotti è anche il fondatore di Libera, o per meglio dire Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, una realtà che in 27 anni è riuscita sia a vincere battaglie sociali, come far approvare la legge 109/96, perno cruciale per la lotta alle mafie, sia a creare una rete indissolubile tra i familiari di vittime innocenti di mafie e tutti coloro che queste storie le incrociano.

Il libro di Valerio Calzolaio ci fa immergere nella storia di queste isole, storia che incrocia inevitabilmente chi queste terre le abita o le sfrutta per crearci dei luoghi di confino, siano essi sapiens o concentrati di biodiversità. Un libro che fa venire voglia di viaggiare e mette in evidenza come anche un piccolo luogo, magari di pochi ettari e nel mezzo del mare, possa avere una sua storia unica e profonda, e che serve sempre un attento e lento studio per comprendere a fondo ciò che ci sta intorno.

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