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Vapore o fumo? Gli effetti sulla salute

Sale a 5 il numero di giovani morti a causa di una grave malattia polmonare negli Stati Uniti. Il ragazzo che si è spento in Illinois qualche settimana fa è diventato un caso mediatico, poiché si trattava della prima probabile vittima delle sigarette elettroniche. Le cause della morte sono sconosciute, non si tratta di virus, ma non è da escludere che la grave malattia polmonare che l'ha stroncato sia dovuta a qualcosa che il giovane avrebbe assunto per mezzo delle cosiddette e-cig. Nelle settimane e nei giorni seguenti, sempre dagli Stati Uniti, sono stati resi noti altri quattro decessi in seguito a malattie respiratorie collegate all'uso di sigarette elettroniche. Ma chi ricorre all'uso di questi dispositivi, non lo fa, almeno di solito, pensando che non siano dannosi o che possano aiutare a guarire dalla dipendenza dal fumo?

Una delle poche certezze in medicina è che il fumo di sigaretta classica è dannoso”, spiega la dottoressa Marina Saetta, direttrice della Clinica di pneumologia dell'Università di Padova. “Le sigarette elettroniche erano nate con un principio molto importante: convincere chi fumava le sigarette normali a smettere. Allora si pensava di aver trovato un modo con il quale accontentare la persona facendole avere la sensazione del fumo senza i danni della vera sigaretta, soprattutto per quanto riguardava i giovani. Poteva essere un'idea vincente che purtroppo, però, è fallita. C'è una percentuale del 15-18% che smette di fumare, più o meno la stessa che smette grazie agli altri dispositivi in commercio, come i cerotti. Di solito, però, chi davvero smette grazie ai cerotti, abbandona il fumo definitivamente. Quelli che passano alle sigarette elettroniche, invece, spesso ne diventano dipendenti, e finiscono per fare uso di entrambe, trasformandosi così in fumatori duali”.

Le sigarette elettroniche stanno diventando una moda, specialmente per i giovani tra i 15 e i 18 anni. Tra gli adolescenti, ne fa uso il 20%, numero che è raddoppiato nell'ultimo anno ed è 10 volte più alto degli ultimi 8 anni. “È una moda incombente”, commenta la dottoressa Saetta, “non solo non fa smettere di fumare, ma fa anche iniziare prima; e qualche volta, chi comincia con l'elettronica, poi passa alla sigaretta classica”.

Anche il report del 2019 svolto dal WHO (world health organization) non conferma la diffusa convinzione secondo la quale tali dispositivi dovrebbero incentivare l'abbandono delle sigarette tradizionali. Al contrario, lo studio rileva che chi si avvicina alle sigarette elettroniche in giovane età, ha una maggiore probabilità di iniziare a fumare quelle a base di tabacco.

Se le e-cig hanno fallito per lo scopo per cui erano state inizialmente pensate, persiste comunque la credenza generale che non costituiscano un pericolo per la salute. Nei liquidi appositi, infatti, manca il tabacco, e per questo motivo sono evitati i danni legati alla sua combustione. “Nella sigaretta elettronica sono contenute nicotina, glicerolo e aromi vari”, spiega la dottoressa. “Mancando i prodotti di combustione presenti nelle sigarette normali, quelle elettroniche sono sicuramente meno nocive da questo punto di vista; ma le sostanze in esse contenute non sono innocue quando vengono riscaldate e si crea il vapore”.

Uno studio del 2017 condotto da alcuni ricercatori dell'università del North Carolina ha rilevato la presenza di agenti nocivi tra le sostanze aromatiche nei cosiddetti e-liquids. Inoltre, come viene segnalato anche nel report del WHO, la dottoressa Saetta conferma che “le miscele fai-da-te possono essere senza dubbio molto pericolose perché ci si può mettere qualunque cosa, anche marijuana e sostanze stupefacenti”.

“Parlando del giovane deceduto in Illinois, per quanto sia ancora sconosciuta la causa della sua morte, è stato il primo caso in cui si è riscontrata una correlazione diretta, ma sono stati segnalati altri 193 casi in 20 stati degli USA di persone che dopo aver fumato sigarette elettroniche avevano avuto problemi respiratori, arrivando in pronto soccorso con tosse, mancanza di respiro, dolore al torace, stanchezza cronica e vomito”, chiarisce la dottoressa. “In questi soggetti sono state diagnosticate delle polmoniti importanti, e le sostanze che hanno fumato hanno spesso causato la riacutizzazione di asma bronchiale. Sono irritanti importanti per il sistema respiratorio, di cui vediamo l'effetto acuto nei pazienti che arrivano in pronto soccorso. I danni riscontrati riguardano le cellule epiteliali dei bronchi e il sistema vascolare. Non conosciamo ancora bene, però, l'effetto cronico, essendo le e-cig in uso da troppo poco tempo (ricordiamo che ci si è accorti di quanto fossero nocive le sigarette tradizionali dopo 30-40 anni di fumo). Conosciamo in ogni caso gli effetti della nicotina, specialmente sui più giovani. Siccome il cervello degli adolescenti è ancora in fase di sviluppo (perché finisce di formarsi a 25 anni), fare un uso cronico di questa sostanza può portare al rallentamento della memoria, al disadattamento sociale, e a problemi neurologici importanti".

E com'è che viene gestita al momento la ricerca sulle sigarette elettroniche e sui possibili effetti nocivi sulla salute? “Proprio perché si tratta di sintomi aspecifici, cioè tosse, mancanza di respiro, dolore al torace, non è facile distinguerle dalle altre patologie. Si tratta di polmoniti che non passano con l'antibiotico, ma lo pneumologo non sempre riesce inizialmente a distinguerle a partire dal sintomo. Non è immediato, insomma, il rapporto causa-effetto, per questo sarebbe importante fare degli studi controllati che siano però finanziati da entità scientifiche, come il ministero della salute”.

Al contrario, gli studi sono stati fatti per la maggior parte dalle case produttrici, mentre per controllare cosa ci sia esattamente dentro questi aromi, ci sarebbe bisogno di più ricerche indipendenti. “Ci sono affari per miliardi di dollari per queste case produttrici di sigarette in questo momento negli Stati Uniti, infatti la Philip Morris e tutti i grandi produttori di sigarette classiche stanno acquistando i brand di quelle elettroniche perché stanno diventando il nuovo mercato”, continua la dottoressa Saetta, e aggiunge: “il fatto che queste sostanze abbiano un buon profumo e un buon sapore serve ad attrarre gli adolescenti e renderli dipendenti più facilmente. I produttori di sigarette elettroniche, inoltre, stanno facendo dei dispositivi ancora più recenti, simili a delle pennette usb (le Juul). Sono piccoline, portatili, e anche divertenti, perché ci si può mettere liquidi colorati di vario tipo. Non c'è nessun controllo in quello che contengono, ma soprattutto, al loro interno c'è un dosaggio di nicotina ancora più alto, perché in quesll cartucce c'è l'equivalente di un pacchetto da venti sigarette. Siccome, però, si trova sotto forma di sali di nicotina, ha meno impatto immediato, evitando l'effetto irritante della normale nicotina, e facendo sì che il consumo aumenti ulteriormente”.

Tutti questi accorgimenti delle case produttrici per rendere attraenti questi prodotti al ragazzo giovane sono molto pericolosi, rappresentando una vera e propria emergenza, di cui gli effetti critici sono ancora sconosciuti. Lo studio dei ricercatori dell'università del North Carolina propone che i liquidi in commercio per le e-cig vengano sottoposti a una verifica case-by-case, ovvero che ognuno di essi venga testato appositamente. Mentre nel report del WHO viene consigliato che gli stati adottino le stesse misure che usano per disincentivare l'uso del tabacco, specialmente per i giovani e le donne incinte. Resta necessario, comunque, condurre degli studi indipendenti sulle ripercussioni che l'uso di tali dispositivi può avere sulla salute.

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