CULTURA

Le vittime italiane del nazismo e del fascismo. Le memorie e i sopravvissuti: il valore della testimonianza

Si chiude con un convegno di due giorni il progetto “Le vittime italiane del nazionalsocialismo. Le memorie dei sopravvissuti. Conoscere, ricordare, diffondere”, diretto da Filippo Focardi docente del Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali dell'Università di Padova e finanziato dal Fondo italo-tedesco per il futuro.

Il progetto ha visto impegnati sette ricercatori per due anni nel corso dei quali sono state raccolte 100 interviste a italiane e italiani sopravvissuti a ogni atto di violenza perpetrato da nazisti e fascisti nel periodo della guerra civile e dell’occupazione tedesca (1943-1945). Grazie anche all’aiuto di numerose associazioni di reduci, sono state raccolte le memorie di vittime di stragi, di persone di religione ebraica, di deportate e deportati politici, lavoratrici e lavoratori coatti, partigiane e partigiani e internati militari. Ognuna di queste interviste rappresenta un patrimonio prezioso e unico, che racconta le esperienze vissute da persone travolte dalla violenza della guerra e dalle politiche criminali di repressione e sterminio del nazifascismo.

Tutte le interviste verranno inserite all'interno di un sito internet (già accessibile all’indirizzo https://memoriavittimenazismofascismo.it/ previa registrazione), che attualmente raccoglie 70 testimonianze. Ogni intervista è accompagnata da schede biografiche e da ulteriori materiali. 

Il convegno, che si terrà online, presenta i risultati della ricerca ai rappresentanti delle associazioni di reduci e vittime, e a studiose e studiosi, fra cui Manuela Consonni, Giovanni Contini, Carlo Gentile, Liliana Picciotto, Gabriella Gribaudi, Lutz Klinkhammer, Brunello Mantelli, Santo Peli, Luciano Zani.

“Le vittime italiane del nazionalsocialismo. Le memorie dei sopravvissuti. Conoscere, ricordare, diffondere” rappresenta un progetto di enorme importanza non soltanto per la ricerca scientifica ma anche per il suo significato civile. Si rivolge infatti ad un pubblico più ampio che, attraverso la voce dei testimoni, può confrontarsi con i profondi traumi della guerra che hanno segnato la popolazione italiana e la sua storia. Dunque uno strumento di studio e di ricerca, ma anche uno strumento didattico di fondamentale importanza. 

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