CULTURA

I 30 anni dalla scomparsa di Roald Dahl, il Gigante Gentile della narrativa per ragazzi

Autore de La fabbrica di cioccolato, Matilde, e molti altri libri destinati a diventare classici della letteratura per ragazzi, Roald Dahl si spegneva il 23 novembre del 1990, all'età di 74 anni.
Le sue opere, che hanno accompagnato la crescita di generazioni di bambine e bambini in molti paesi, contenevano sempre al loro interno alcuni elementi tratti dalla sua personale esperienza di vita. Ad esempio, uno dei personaggi più amati nati dalla sua penna, il GGG (il Grande Gigante Gentile), è ispirato a Dahl stesso, che sfiorava i 2 metri di altezza.

A raccontare la storia e la fortuna delle opere di Roald Dahl è Donatella Lombello, già docente di Letteratura per l’infanzia e di Pedagogia della biblioteca scolastica e per ragazzi del dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’Università di Padova.

Riprese e montaggio di Elisa Speronello

“Quando nell'aprile del 2005 Felicity Crosland, seconda moglie di Roald Dahl, venne invitata alla fiera del libro per ragazzi di Bologna per ricordare i 15 anni dalla scomparsa del marito, a darle il benvenuto fu Donatella Ziliotto, autrice di libri per ragazzi, traduttrice di molte opere di Dahl, e fondatrice della collana “Gli istrici” di Salani editore, all'interno della quale sono state pubblicate tutte le opere di questo autore. Ziliotto disse in quell'occasione che Roald Dahl aveva permesso a tutti i bambini italiani di essere liberi, perché li aveva resi consapevoli dei propri diritti e refrattari a qualsiasi subalternità della condizione infantile e ad ogni sminuimento.

La narrativa di Roald Dahl, per espressa indicazione dell'autore, mirava ad intrattenere e divertire, anche se le tematiche da lui affrontate non sono di per sé divertenti: orfanezza, lutto, e vessazione dell'adulto nei confronti del bambino sono argomenti contemplati in moltissimi dei suoi scritti.

Queste tematiche impegnative però sono espresse con un linguaggio molto accattivante, attraverso una prosa vibrante che spesso lascia il posto anche a versi poetici e nonsense. Il registro che usa Dahl è quello dell'ironia e dell'umorismo", racconta Donatella Lombello.

Un sogno non ha bisogno di niente" continuò il GGG; "se è un buon sogno aspetterà pazientemente che lo si liberi perché possa fare il suo lavoro. Se è un sogno cattivo, farà di tutto per cercare di scappare Roald Dahl, “Il GGG”

"Il primo libro che scrisse fu La pesca gigante, pubblicato negli Stati Uniti nel 1961, che diede il via a un'attività a cui lui si dedicava soprattutto mentre lavorava come tenente comandante a Washington nell'ambasciata inglese, per svolgere attività di spionaggio (esperienza che gli permise di contribuire alla sceneggiatura del film Agente 007 – si vive solo due volte)", continua Donatella Lombello.

"Troviamo una diretta narrazione in ciò che Dahl ha vissuto nella propria infanzia e poi nel momento in cui era diventato un impiegato della Shell petroleum company nella Tanzania, oltre ai ricordi del suo incidente aereo, nei libri Il solitario e Boy, che raccontano, anche se in maniera edulcorata, tutto ciò che lui volle narrare della sua vita.
Nelle sue opere confluiscono poi il suo ricordo dell'Africa ne Il coccordrillo enorme, e i vari problemi avuti con gli insegnanti nella scuola in Matilde.

Il protagonista delle sue opere di solito è un bambino in difficoltà, che nel corso della storia troverà una alla soluzione ai suoi problemi.
Nella propria vita, Dahl si è trovato in prima persona di fronte a tantissime difficoltà. Orfano da quando aveva meno di 4 anni, sfiorò la morte in un incidente aereo quando era volontario nella RAF nella II guerra mondiale, quando cadde nel deserto libico. Dovette affrontare anche molti altri problemi, come la morte della sua prima bambina, il figlio Theo che divenne idrocefalo quando era piccolissimo, e la moglie colpita da ictus mentre aspettava il loro ultimo figlio. In tutte queste situazioni, lui reagì anche collaborando con il personale medico. Con l'aiuto di medici specializzati, infatti, ideò una valvola per drenare l'acqua dalla testa di Theo.

Dahl è stato un uomo che ha saputo affrontare tutte le difficoltà, che ha avuto la gioia di diventare un autore classico divertendo generazioni di lettori e di lettrici ed è stato anche una persona impegnata nel sociale, dal punto di vista privato, per aiutare a risolvere problemi come quelli che lui e la sua famiglia avevano dovuto affrontare in prima persona.

La sua ultima opera è stata Il vicario, cari voi pubblicata postuma nel 1991. Si tratta di un bellissimo racconto breve che narra di un vicario dislessico che viene aiutato a liberarsi da questo suo problema grazie a un medico che gli lo aiuta con una serie di consigli che non hanno nulla a che fare con la scienza.
I proventi dalla vendita di questo libro andarono a beneficio dell'istituto per i dislessici di Londra.
Inoltre, in tutti i libri di Roald Dahl, nella quarta di copertina si dice che il 10% dei diritti d'autore saranno donati a un centro per il sostegno dei bambini con problemi neurofisiologici ed ematici”.

Ma c’era un’altra cosa che gli adulti sapevano, ed era questa: non importa quanto remota sia la possibilità di pescare il biglietto vincente alla lotteria, la possibilità esiste. È lì fuori, da qualche parte Roald Dahl, “La fabbrica di cioccolato”

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