SOCIETÀ

Bitcoin, l’oro digitale che ha rivoluzionato la finanza

Bitcoin, la più famosa tra le criptovalute, negli ultimi sei mesi ha visto nuovamente aumentare la propria fama. Questa volta fa discutere e incuriosire per i picchi di valore che ha raggiunto, più che per i soliti altri motivi (mercato nero, privacy, truffe e così via). Infatti a metà marzo ha toccato il picco più alto della sua storia: 1 bitcoin valeva 60.000 dollari, ovvero circa 51.000 euro. Un aumento davvero considerevole se consideriamo che esattamente un anno prima il valore di scambio mostrava uno zero in meno (1 bitcoin = poco più di 5.000 euro), mentre fino al 2017 ha faticato a superare i 1.000 euro. 

Video di Bbc che spiega il funzionamento di bitcoin

Sulla storia e sul funzionamento di bitcoin si discute dal 2008, anno in cui è stata creata. L’obiettivo era quello di creare una moneta digitale che permettesse pagamenti sicuri e senza intermediari, e anche di creare scarsità in ambito digitale. Viene paragonato all’oro perché per la prima volta in ambito digitale c’è un “gettone” che può essere trasferito ma non duplicato, e questa caratteristica è un qualcosa di inedito. Di fatto è scarso e quindi viene paragonato all’oro fisico, il bene scarso per antonomasia. Questa scarsità in ambito digitale innesca anche il processo di valore “perché c’è la percezione che possa essere utilizzato per trasferire valore o per conservare valore nel tempo”, spiega il professor Ametrano. Ciò che permette oggi bitcoin è il trasferimento pressoché istantaneo e gratuito di valore da un capo all’altro del globo utilizzando la rete internet. Conservarli è relativamente facile, infatti bitcoin è anche uno strumento di conservazione di valore. “Forse non è veramente una moneta” aggiunge Ametrano, ”perché le manca la terza qualità della moneta, quella di poter essere unità di conto: acquisendo così tanto valore i prezzi di bitcoin crollano e quindi bitcoin non è un buon metro con cui misurare il valore di altri beni”.

Guarda l'intervista completa a Ferdinando Ametrano su Youtube. Montaggio di Elisa Speronello

Questo periodo di crescita straordinaria della criptovaluta è legato solo in parte al delicato momento storico in cui ci troviamo. Lo scenario di crisi, in generale, sposta l’attenzione degli investitori su quei beni che vengono definiti “rifugio”, cioè che tendono a non perdere il loro valore. Ma si può dire che Bitcoin abbia beneficiato della situazione pandemica, e che il vero motore del rialzo del valore degli ultimi mesi, almeno da ottobre a marzo, è stato il suo utilizzo da parte degli investitori istituzionali negli Stati Uniti. Inizialmente l’apertura di Paypal verso la criptovaluta, consentendo ai suoi clienti di comprare, vendere, scambiare e detenere bitcoin. Poi è toccato alle tesorerie di aziende importanti come Microstrategy e Citybank, entrare nel mercato, seguiti anche dalle assicurazioni che hanno investito “una parte del loro capitale in una logica di asset liability management a lungo termine in bitcoin”, racconta Ametrano che rivela che anche una serie di prodotti finanziari, tra Etp (Exchange Traded Product), Etc (Exchange Traded Commodities) ed Etf (Exchange Traded Funds) stanno arrivando dagli Stati Uniti. Di questi giorni è l’annuncio di Elon Musk sulla possibilità di comprare le Tesla pagando con bitcoin.

Altre criptovalute riusciranno a essere così forti? Il professor Ametrano ha pochi dubbi: le alternative al bitcoin di cui si parla (Ether, per esempio) sembrano non avere le carte in regola per crescere in maniera sostenibile nel tempo, e nemmeno per insidiare il primato di bitcoin. Quello che sta succedendo, invece, mostra uno scenario vicino al paradossale: si parla molto di bitcoin, quando a salire sono tutti i cripto asset. A proposito Ametrano spiega: "è come se ci fosse delle notizie positive su un’azienda italiana, quotata in borsa, che di conseguenza sale, ma salgono tutti i titoli della borsa italiana, perché sono italiani e sono quotati sulla stessa borsa, non c’è un buon motivo ragionevole per cui altri criptoassent si stiano rivalutando così tanto, fa parte di una moda, un po’ confusa per giunta. Il tempo sarà giudice e galantuomo, come sempre".

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