CULTURA

"Code, pinne e branchie”. Piccolo atlante per conoscere i pesci

Lo sapevi che il pesce palla ama nascondersi negli anfratti e tra le alghe della barriera corallina e che il cavalluccio marino sfrutta la sua pinna dorsale per nuotare in retromarcia? Lo sapevi che esistono pesci ossei, pesci cartilaginei e ciclostomi? Quante cose non sappiamo, anche da adulti. Per ravvivare menti "inappetenti", senza più fame di conoscenza, possiamo provare a esplorare, approfondire, chiedere, come facevamo da bambini, quando la nostra domanda preferita era "perché?" (il più delle volte ripetuta con snervante insistenza). Capita, a volte, di riuscire a ritrovare l'appetito quando meno te lo aspetti e chi segue Piccole Pagine saprà già dove voglio arrivare: anche a un lettore adulto può capitare (e non succede di rado) di trovare risposte in libri pensati per un pubblico bambino, e questa serie dedicata all'editoria per ragazzi l'ha più volte dimostrato. Lo sapevi, per esempio, che nel linguaggio scientifico ogni specie, animale o vegetale, viene identificata con due nomi in latino? “Il primo indica il genere, cioè il gruppo di specie che hanno alcune caratteristiche comuni. Il secondo, all’interno di quel genere, individua una specie in particolare”. E ancora, la trota ha il corpo ricoperto da un muco che le permette di scivolare veloce nell’acqua, rispondi con onestà: lo sapevi? Ora lo sai, e proprio grazie a un libro di divulgazione pensato per i più piccoli.

Se disegni un pesce inventato da te, scoprirai che probabilmente ne esiste uno simile, forse anche più bello, perché l’acqua è il posto dove la realtà supera la fantasia

Ci sono pesci dal profilo importante, come il luccio e il pesce gatto; pesci come la triglia riconoscibili per "lo sguardo" un po' languido. Se per gli esseri umani si parla di naso, orecchie, ombelico e capelli, a caratterizzare i pesci sono le pinne, le branchie, le scaglie, la coda. "Ti sei mai chiesto qual è l’essenza della piscitudine? Insomma cosa fa di un animale proprio un pesce?", chiede al lettore Barbara Cuoghi, biologa, insegnante di matematica e scienze e ora autrice di Code, pinne e branchie (Topipittori) con Emiliano Vizzi, disegnatore appassionato di pesci e crostacei, e Lorenza Natarella, fumettista e colorista. Dopo i vermi, le formiche, le galline, parliamo dunque di pesci e lo facciamo con un “libro per ragazzi curiosi che non dicono tanto spesso Che schifo!”.

Questo piccolo atlante splendidamente illustrato - con tanto di mappa per posizionare i pesci tra acque lente e mare aperto - svela caratteristiche, segreti e curiosità degli abitanti di mari, fiumi e laghi del mondo, inserendosi nella collana PiNO (Piccoli Naturalisti Osservatori), che insegna a osservare e sperimentare per conoscere e comprendere, partendo dal presupposto che "la nostra vita dipende da un ambiente vasto, variegato e affascinante nel quale in ogni momento accadono cose importanti, anche se non lo sappiamo o non ce ne accorgiamo". La collana di divulgazione scientifica di Topipittori già vanta titoli come Prendere il volo - Storie di uccellini caduti dal nido e finiti in buone mani di Marina Marinelli e Silvia Molinari,  In riva al mare - guida pratica per esploratori di litorali di Elisabetta Mitrovic e ancora prima L'albero di Silvana D'Angelo e Studio Fludd, un viaggio poetico e scientifico alla scoperta della vita vegetale.

"Il libro che hai in mano è fatto per accompagnarti nelle tue scoperte. Quindi puoi portarlo con te. Oltre a leggerlo, consideralo uno strumento di lavoro, che puoi usare per prendere appunti, disegnare, colorare, ritagliare, proprio come hanno sempre fatto gli esploratori e gli scienziati con i loro taccuini".

L’anatomia interna: osservazioni per lettrici e lettori intrepidi

La parte forse più affascinante e originale è quella che propone alle piccole lettrici e ai piccoli lettori di sezionare un pesce per poterlo studiare. Dopo una attenta osservazione del capo, del tronco e della coda, viene lanciata una sfida: una pratica di dissezione, con tanto di indicazioni sugli strumenti da utilizzare (tra cui forbici, un paio di pinzette e qualche spillo) e gli step da seguire per poter condurre una soddisfacente esplorazione interna, accompagnati da un "aiutante adulto".

"Quando al mercato, in pescheria o al banco del pesce del supermercato comprerai il pesce, scegli un branzino (chiamato anche spigola) o un pesce di facile reperimento, e chiedi al venditore di non pulirlo. Una volta a casa, in cucina, chiedi a un adulto di aiutarti a dissezionarlo, proprio come fanno gli studiosi di anatomia comparata in laboratorio". Al termine della dissezione, i piccoli osservatori potranno seguire la ricetta proposta dagli autori per preparare dei filetti di pesce al forno.


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La lingua dei pesci

Per i pesci la comunicazione è molto importante. "Alcune nostre convinzioni sono da rivedere. Per esempio, muto come un pesce è un modo di dire che non corrisponde alla realtà", perché i pesci emettono fischi e gracidii, suoni che funzionano come "segnali di accoppiamento, guida e riconoscimento". Per esempio, il verso dei piranha rossi (Pygocentrus nattereri) è simile a un grugnito. 

Dal mare agli acquari italiani: dove possiamo ammirare i pesci

Possiamo osservare i pesci al mare, al lago e contemplando pazientemente le acque di un fiume, ma possiamo anche organizzare una visita in uno dei tanti acquari italiani. Ai bambini viene qui proposta una selezione di luoghi, tra cui il famoso Acquario di Genova e la stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, inaugurata nel 1874, "primo esempio europeo di acquario dedicato all’esposizione della flora e della fauna del Mediterraneo". E poi quelli di Cattolica, di Trieste, di Livorno e quello, nuovo di zecca, che sta per aprire a Roma. Infine, Calci, vicino a Pisa, ospita l'acquario d’acqua dolce più grande d'Italia.

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