CULTURA

Il cosmo dalla A alla Z

Quando è nato l’universo? Circa 13 miliardi e 800 milioni di anni fa (milione più, milione meno). Di cosa è costituito? Appena il 5% è fatto da atomi: per la maggior parte (68%) è composto da materia oscura e da energia oscura, che al momento sfuggono completamente alle nostre capacità di osservazione (anche se da diversi indizi sappiamo che ci sono e che dobbiamo tenerne conto).

E poi: come si forma il nostro sistema solare e come può essere arrivata in esso la vita? Cos’è esattamente un buco nero e qual è il destino del cosmo? Sono solo alcune delle domande affrontate da Sandra Savaglio in Tutto l’universo per chi ha poco spazio tempo, il primo libro con taglio divulgativo pubblicato dall’astrofisica, selezionato quest’anno nella cinquina finalista del Premio Galileo. Un volume che, come suggerisce il titolo, si rivolge a tutti con un linguaggio chiaro e coinvolgente, evitando al tempo stesso ogni inesattezza e superficialità. “Certo, il caso di un libro divulgativo è una storia a sé – scrive l’autrice nell’introduzione –, ma ciò non significa che io sia disposta a evitare certi argomenti perché sono troppo complicati o troppo recenti e non ancora del tutto ‘digeriti’ dagli addetti ai lavori”. Del resto negli ultimi anni astronomia e astrofisica hanno conosciuto un massiccio e per certi versi inaspettato successo presso il grande pubblico, stimolato dalle missioni spaziali e da strumenti sempre più avveniristici: dalle onde gravitazionali alla più recente “fotografia” di un buco nero, è sempre meno raro che le scoperte sull’universo guadagnino un posto nelle prime pagine dei giornali e dei notiziari.

Intervista di Daniele Mont D'Arpizio. Riprese e montaggio: Elisa Speronello

Sandra Savaglio non è comunque nuova alla sfide: nata e cresciuta in provincia di Cosenza, dopo la laurea con lode in fisica e il dottorato presso l'università della Calabria, dal 2001 al 2006 ha lavorato alla Johns Hopkins University di Baltimora e collaborato con lo Space Telescope Science Institute, per poi trasferirsi in Germania all'Istituto Max Planck di fisica extraterrestre. Indicata nel 2004 nella copertina della rivista Time come simbolo dei cervelli in fuga dall’Europa verso gli Stati Uniti, nel 2014 è tornata come docente di astrofisica presso l’università dove si è formata. Vanta quasi 200 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, soprattutto nell’ambito delle ricerche sull’universo “giovane” e sull’evoluzione chimica del cosmo, oltre che sulle galassie distanti e le supernovae.

Tutto l’universo è una summa, ad uso di studenti e curiosi, di quello che al momento conosciamo del cosmo, un libro che non si tira indietro di fronte a nessuna domanda. “L’intenzione era di scrivere veramente di tutto, per tenere aggiornata le gente che è interessata al nostro mestiere sul punto in cui siamo arrivati e su quali invece sono le domande ancora aperte”, spiega la scienziata a Il Bo Live. Senza insistere sui tecnicismi, ma anche senza omettere i passaggi necessari: “A volte una formula matematica riesce a descrivere un concetto in modo molto più semplice e universale rispetto a un discorso fatto a parole: la matematica è bella utile, non deve fare paura”.

Uno strumento per approfondire, ma anche per avvicinarsi a discipline scientifiche che negli ultimi anni stanno registrando progressi fino poco tempo fa inimmaginabili: “Negli ultimi 20 anni ad esempio abbiamo visto che l’universo si espande sì, ma in maniera accelerata, cioè con una velocità che aumenta in ogni momento – continua Savaglio –. Allo stesso tempo si raffredda: già oggi siamo vicini allo zero assoluto, (−273,15 gradi, ndr): un destino forse un po’ deprimente, ma in fondo ha già fatto tutto quello che doveva fare. Rimane da scoprire cos’è successo nell’istante iniziale, che poi ha determinato il modo in cui è fatto il cosmo. Soprattutto però abbiamo capito che sappiamo ancora poco: ogni volta che si apre una porta dietro se ne trovano tantissime ancora chiuse”.  

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