
Fabrizio Dusi fotografato nel suo atelier di Milano. Foto: Massimo Pistore
Nel 2025 la serie dedicata ad artisti e spazi di creazione si è messa in viaggio per raggiungere altre regioni, altri atelier, persone, città, esperienze. Il primo episodio di questo tour, il trentaquattresimo dell’intera serie, è dedicato a Fabrizio Dusi: l’abbiamo incontrato nel suo atelier di Milano. "La parola è al centro di tutto il mio lavoro", spiega a Il Bo Live, aprendo le porte del suo grande studio-laboratorio.
Nato a Sondrio nel 1974, oggi Dusi vive a Milano. Ha lavorato nella moda, nel campo fotografico e della grafica, per dedicarsi infine, compiuti i ventinove anni, alla sua personale ricerca artistica. Per realizzare le sue opere utilizza vari materiali, dalla ceramica al neon (“che dà forza a un messaggio”) passando per il ferro e la coperta isotermica, dipinta al posto della tela per installazioni anche di grandi dimensioni.
"Ho iniziato con la ceramica, un materiale che bisogna imparare a conoscere: ci sono tecniche e regole che vanno apprese e rispettate e il mio percorso, infatti, si fonda su impegno e pratica costanti". E continua: "Per quanto riguarda i contenuti, sono partito da un personaggio, un uomo stilizzato che parla solo e sempre di se stesso. Dal singolo, poi, sono passato alla folla”, molte figure, e altrettante bocche spalancate, una accanto all'altra, incapaci di comunicare realmente tra loro. "Inoltre, nei miei lavori più recenti, ho inserito uno smartphone, elemento che ormai definisce la vita di tutti noi e che allontana ulteriormente la comunicazione con il proprio vicino".
“ La parola è al centro di tutto il mio lavoro Fabrizio Dusi
Servizio di Francesca Boccaletto e Massimo Pistore
Milano è il luogo ideale dove avviare una ricerca sulla difficile comunicazione tra le persone: "Probabilmente, se fossi rimasto a Sondrio, avrei fatto cose diverse". Dopo un'esperienza in un laboratorio più piccolo, nel 2009 Dusi arriva nell’attuale open space nel quartiere Affori, nella periferia settentrionale della città. "Questo spazio, più ampio, mi ha favorito perché qui ho iniziato a realizzare opere grandi e a sviluppare lavori più interessanti: è un atelier luminoso e facile da raggiungere".
Rigoroso nell'impegno quotidiano - "arrivo alle nove, faccio pausa pranzo, torno nel pomeriggio e resto in studio fino a sera: sono contento di non abitare nel mio laboratorio, altrimenti sarei sempre al lavoro, non avrei una vita" -, nel suo studio-laboratorio Dusi occupa tutto lo spazio possibile, lavorando soprattutto a terra. "La modellazione dell'argilla, con il mattarello, la eseguo su un tavolo, il resto lo porto sul pavimento, compresa la pittura della ceramica. I miei lavori però sono quasi tutti da parete e quindi, come si vede, i muri ne portano i segni: si vedono i chiodi o i buchi lasciati dai miei interventi".
“ Quando una mia opera esce dallo studio, sono contento. Soprattutto quando diventa un'opera pubblica Fabrizio Dusi
"Quando una mia opera esce dallo studio, sono contento. Soprattutto quando diventa un'opera pubblica. Compio veri e propri tour per assicurarmi che tutto vada bene: i neon, per esempio, devono essere controllati regolarmente".
Le opere di Dusi sono presenti in collezioni private e pubbliche, tra le quali la Casa della memoria di Milano e quella di Roma, la Bocconi, l'Università di Padova, la collezione Imago Mundi di Fondazione Benetton, a Treviso, la Fondazione Golinelli di Bologna, il Museo internazionale della ceramica di Faenza, il Museo de ceramica de l'Alcora, in Spagna, la Collezione Perez di Miami e la Collezione Yad Vashem di Gerusalemme.
Atelier d'artista
Una serie ideata e realizzata da Francesca Boccaletto e Massimo Pistore
Intervista di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore
Con la consulenza artistica di Giulia Granzotto
Tutti gli episodi della serie Atelier d'artista sono QUI