UNIVERSITÀ E SCUOLA

Dalla laurea a Padova alla Direzione generale foreste del Ministero

“Poco tempo fa ho incontrato a Padova i miei compagni di università e, con loro, sono andata a visitare per la prima volta la cappella degli Scrovegni. All’epoca, quando frequentavo il corso di laurea in Scienze forestali in questa città, correva voce che chi ci andasse prima di laurearsi, non sarebbe arrivato al tanto agognato titolo”. Alessandra Stefani oggi è a capo della Direzione generale delle foreste del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Alle spalle un percorso tutto in salita, che l’ha portata a ricoprire i ruoli – solo per citarne alcuni – di comandante regionale del Corpo forestale dello Stato per il Veneto e per il Piemonte, di vice capo del Corpo Forestale dello Stato, e da qualche mese di responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza del Ministero. 

Il tema ambientale ha sempre connotato la mia vita – racconta Alessandra Stefani – nonostante abitassi in città, a Brescia, dove ho trascorso la mia giovinezza. Non appena arrivava l’estate andavo con i miei genitori nella nostra casa di campagna e lì io e mia sorella vivevamo in piena libertà. Aiutavamo gli amici del paese a pascolare le mucche e a raccogliere il fieno, cercavamo i funghi e ci arrampicavamo sugli alberi. In quel periodo ho iniziato a pensare che dovevo dedicare la mia vita ai temi della natura e dell’ambiente e quando è stato il momento di decidere del mio futuro, dopo il liceo, ho scelto di frequentare il corso di laurea in Scienze forestali, perché volevo calarmi nella concretezza del territorio”.

La passione ti sostiene nei momenti difficili. È ciò su cui puoi far leva per andare avanti, insieme alla competenza che si acquisisce continuando a studiare, a informarsi

In un settore che è appannaggio soprattutto degli uomini, gli ostacoli non sono mancati. Del resto che le donne siano scarsamente rappresentate nel settore STEM (acronimo per Science, Technology, Engineering, Mathematics) è argomento largamente dibattuto. Secondo i dati forniti dal Miur nel 2016 nel nostro Paese le studentesse iscritte a corsi di laurea di ambito scientifico erano il 36,6%. Un fenomeno, questo, che si ripercuote anche in ambito lavorativo. Senza contare l’esiguo numero di donne che raggiungono posizioni di vertice. “Ho incontrato qualche difficoltà - sottolinea - soprattutto quando ero più giovane, perché le donne erano meno numerose e in principio venivano sottovalutate: solo perché eri donna, non eri adatta a quel genere di lavoro. Ho avuto problemi anche con alcuni colleghi, appena arrivata nel Corpo forestale dello Stato. All’epoca eravamo le prime donne in un’amministrazione tutta maschile e non c’erano colleghe nemmeno nei ruoli inferiori".

Competenza e passione sono fondamentali, secondo Alessandra Stefani. “La passione ti sostiene nei momenti difficili. È ciò su cui puoi far leva per andare avanti, insieme alla competenza che si acquisisce continuando a studiare, a informarsi, entrando in contatto con i colleghi e dialogando con loro. Tutto questo fa la differenza nei momenti in cui sei messa alla prova. Per ricoprire i ruoli che ho assunto finora ho superato concorsi pubblici per esami e per titoli, in cui contano i contenuti non il genere”.

Le donne non devono rinunciare ai propri progetti e ai propri sogni e chi le accompagna deve saperle sostenere nelle difficoltà che oggettivamente esistono, siano essi i genitori, i compagni, i mariti o i figli

La direttrice insiste sull’importanza della realizzazione personale: le donne non devono rinunciare ai propri progetti e ai propri sogni e chi le accompagna deve saperle sostenere nelle difficoltà che oggettivamente esistono, siano essi i genitori, i compagni, i mariti o i figli. “Io sono riuscita a raggiungere i vertici della carriera, perché ho avuto innanzitutto due genitori che mi hanno appoggiata nelle mie scelte. Mio marito, poi, mi ha aiutata a sostenere il carico familiare. Abbiamo avuto due figli e con il suo appoggio e il suo aiuto ce l’ho fatta, non senza fatica. È questo che manca secondo me in una realtà come la nostra, oltre a una serie di supporti adeguati alle necessità del lavoro delle donne”. È un tema che Alessandra Stefani sente particolarmente. “Sono membro della Fondazione 'Marisa Bellisario' – sottolinea – che ha sposato la causa delle quote genere, riconoscendo la necessità di riservare nel consiglio di amministrazione delle società private un numero di posti per donne che abbiano un curriculum adeguato". Era il 2011 quando la proposta di legge sulle quote di genere nei CdA - di cui era prima firmataria l'attuale presidente della Fondazione Bellisario Lella Golfo - diventa Legge dello Stato. Ebbene in cinque anni, nelle società quotate, nei consigli di amministrazione le donne sono salite dal 7% a circa il 32%. "La competenza e la passione sono fondamentali, ma lo è anche un atteggiamento d’attenzione da parte degli altri, dato che in molti casi nonostante curriculum di elevato livello, alle donne vengono preferiti uomini anche se meno brillanti".

I traguardi raggiunti nel corso del tempo sono stati numerosi, eppure a chi le chiede quale sia stato il momento a cui guarda con maggiore orgoglio riserva una risposta inattesa. "Forse le sembrerà strano... Ho raggiunto molti obiettivi nel tempo, sono stata contenta di essere stata nominata vice capo del Corpo forestale dello Stato e ora direttore generale foreste. Tuttavia, il momento di gioia maggiore è stato il giorno della laurea conseguita con lode e dignità di pubblicazione. Resta un momento di una soddisfazione assoluta, perché mi ripagava dell'impegno e di tanti sacrifici fatti per studiare, che mi sono stati riconosciuti al massimo livello possibile".

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