SCIENZA E RICERCA

Fabiola Gianotti riconfermata alla guida del Cern

È stata riconfermata alla guida del Cern Fabiola Gianotti, fisica italiana di 59 anni. È stata la prima donna a dirigere i laboratori di Ginevra, quando nel novembre del 2014 fu eletta direttrice responsabile. Ed ora è la prima direttrice, oltre che la prima donna, a venire riconfermata per un secondo mandato, eventualità finora non prevista dallo statuto del Cern.

Da più di 30 anni lavora al Cern. Dal 2009 al 2013 è stata spokesperson (portavoce e responsabile) dell’esperimento Atlas (A toroidal Lhc apparatus). Insieme al suo gemello Cms (Compact muon solenoid), i due rilevatori di particelle costruiti sui 27 km di circonferenza dell’acceleratore di particelle Lhc (Large hadron collider) nel luglio del 2012 hanno annunciato la rilevazione del bosone di Higgs, responsabile del campo che fornisce la massa a tutte le altre particelle dell’universo. La scoperta è valsa il premio Nobel per la fisica del 2013 al teorico Peter Higgs, che ne aveva predetto l’esistenza, e il Fundamental Physics Prize, tra gli altri, a Fabiola Gianotti e Guido Tonelli, che di Cms era stato in quegli anni direttore responsabile. Contattato da Il Bo Live, Tonelli si è detto soddisfatto per la riconferma della collega.

“La rielezione di Fabiola Gianotti alla direzione del Cern per i prossimi cinque anni e’ una buona notizia per la ricerca in fisica delle particelle.” ha dichiarato Tonelli, che spiega quali sono gli obiettivi in agenda. “La sfida principale di questo suo nuovo mandato sarà quella di definire una strategia per il futuro del Cern. Fcc, Collider Circolari del Futuro, è il progetto di un nuovo, gigantesco acceleratore, da costruirsi al Cern come successore di Lhc”.

Una volta scoperti i bosoni W e Z, dagli esperimenti diretti dal Nobel Carlo Rubbia negli anni ‘80, i macchinari del Cern iniziarono a produrne quantità sufficienti da esplorare una finestra che si affacciava su una porzione fino ad allora sconosciuta di universo. Allo stesso modo oggi, scoperto il bosone di Higgs, si mira a produrne abbastanza da scoprire cosa si cela al di là del modello standard della fisica. Da scoperta del secolo, il bosone di Higgs diventerà strumento per nuove scoperte.

“Un nuovo tunnel di 100km dovrebbe ospitare prima una “fabbrica di Higgs”, un acceleratore circolare a elettroni e positroni, e dopo qualche anno un acceleratore a protoni (hadron collider, ndr) di altissima energia, fino a 100TeV nel centro di massa”, 7 volte superiore a quella di Lhc, che si fermava a un’energia di 14 TeraElettronVolt, spiega Tonelli.

Il futuro della fisica delle alte energie europea dipenderà dalle decisioni che verranno prese nei prossimi anni. “Sono sicuro che Fabiola farà ogni sforzo perché questo ambizioso progetto sia approvato e finanziato all’interno del suo prossimo mandato” conclude Tonelli.

Il primo nuovo acceleratore, quello a elettroni e positroni, arriverebbe a costare tra i 5 e i 6 miliardi di euro, mentre quello successivo, a protoni, tra i 10 e i 15 miliardi. La spesa complessiva del nuovo Cern si aggirerebbe intorno ai 20 miliardi di euro, spalmati però in 50 anni.

“È come decidere di fare un tratto di autostrada o una nuova metropolitana” sosteneva Tonelli, quest’estate, in un saggio pubblicato sull’almanacco della scienza di MicroMega. “Il nuovo grande acceleratore sarebbe un'infrastruttura scientifica utilizzata dal mondo intero che ci permetterebbe di esplorare angoli inesplorati della materia. È un investimento in sapere e in conoscenza, che si trasformerà in tecnologia necessaria a produrre nuovi magneti e rivelatori capaci di tenere il passo con le nuove sfide. È come se chiedessimo all'Europa e al mondo intero di investire in conoscenza, nei prossimi 50 anni, una cifra che è una frazione quasi trascurabile del loro prodotto interno lordo”.

 

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