Epica e tragica è la vicenda di molti alberi. Considerate l’”albero della conoscenza” che, nella Genesi, che con la sua bellezza e la bellezza dei suoi frutti induce gli umani al peccato. Dura è la condanna divina. «Partorirai con dolore» dice Dio a Eva che ha colto la mela. E tu, dice ad Adamo che la mela l’ha mangiata: «Con dolore trarrai il cibo [dalla terra] per tutti i giorni della tua vita».
O, in maniera molto più tangibile, prendete l’albero di Isaac Newton, lì nel Lincolnshire (Inghilterra). Correva l’anno 1666 e la leggenda di sapore epico vuole che quell’albero avrebbe rilasciato la mela che ha fatto scattare la creatività di Isaac Newton portandolo a elaborare la teoria della gravitazione universale. Oggi quell’albero è ancora vivo e attira l’attenzione di molta gente. Troppa. I turisti hanno ferito le radici dell’albero di Newton, che ora è costretto (tragicamente) a vivere come in carcere. Chiuso in un recinto. Separato dal mondo, come quest’albero dietro un muro fotografato dal nostro Roberto Besana.