In un articolo pubblicato su Micromega viene fatta un’analisi linguistica dei modi con cui si stanno diffondendo le notizie riguardanti la pandemia di Covid-19. Viene citata, per esempio, la retorica della guerra e del nemico invisibile.
Ci sono due dati che mi hanno colpito: c’è una comparazione tra il modo con cui gli italiani si informano rispetto, per esempio, i francesi e i tedeschi. Noi ci affidiamo di più alle fonti informali, meno controllate e controllabili. E c’è una divaricazione molto forte tra il lessico usato nei comunicati ufficiali e quello scarno e povero usato nella comunicazione informale.
È interessante capire come parliamo di un’emergenza di questo tipo.
In questo dibattito pubblico digitale c’è qualche ingranaggio che non funziona. E non solo: dopo il primo periodo di solidarietà sulla Rete sono comparsi i cosiddetti inquinatori del dibattito, pericolosi per svariati motivi.