SCIENZA E RICERCA

L'editoriale. I festival sono tornati

La settimana scorsa si è tenuta la nuova edizione del Cicap Fest, all’interno del palinsesto delle celebrazioni degli 800 anni dell’ateneo di Padova. Un’edizione speciale per la partecipazione di numerosi relatori, relatrici e tantissimo pubblico nei tre giorni dell’happening.

Sono tornati i festival ed è tornato il pubblico. E ci si domanda il motivo di questo successo. Certamente, c’è un gran desiderio di ripartenza, dopo due anni di astinenza, di tornare per le strade a parlare di cultura e scienza. Ma è tornata anche la solita polemica: ci sono troppi festival, troppi “eventifici”, effimeri e un po’ feticisti? Non sono d’accordo con tutto ciò: la maggior parte di questi incontri lasciano un segno perché si tratta di una forma di partecipazione aperta e democratica e trasparente.

E certo, ci sono dei rischi, come quello di avere sempre gli stessi relatori, oppure – più insidioso – che ci sia sempre lo stesso pubblico: questi festival sono popolati da una minoranza di popolazione che va in libreria, che legge e si informa. La domanda importante a cui rispondere è: come fare a raggiungere le altre parti di partecipanti? Nei prossimi anni si devono trovare delle modalità e dei linguaggi nuovi in modo da allargare la platea e sorprendere una parte del pubblico, che non si aspetta o non conosce eventi di questo tipo, scoprendoli interessanti come forma di cultura popolare. Insomma, questi festival – se ben costruiti – contribuiscono a quella che Pietro Greco definiva la democrazia della conoscenza. E a proposito di Greco, durante il Cicap Fest è stata presentata un’anteprima di un libro con i contributi da lui pubblicati su Il Bo Live, il nostro magazine: uscirà presto nelle librerie e si intitola Per un’unica conoscenza – Pietro Greco e Il Bo Live.

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