Un articolo su Scentific report metteva in evidenza una connessione apparentemente strana: lo scoppio, in Africa, delle epidemie di Ebola, la febbre emorragica molto pericolosa e temuta, e la deforestazione. E l’ipotesi emersa è molto interessante: la frammentazione dell’habitat forestale rende più probabile l’incontro tra gli esseri umani e gli animali veicolo di questo virus, come i pipistrelli chiamati volpi volanti. In più, la deforestazione lascia spazio alle piantagioni di palme da olio che attirano gli animali portatori della malattia. È un caso in cui le alterazioni dell’ambiente si riflettono velocemente sulla nostra salute. Un capitolo triste in una cornice più grande: quella in cui impoveriamo gli ecosistemi che diventano quindi sempre meno generosi nei nostri confronti.