Alle 3:26 ora italiana del 3 gennaio 2019, la sonda cinese Chang’e-4, composta da un lander e un rover chiamato Yutu-2, si è posata sul suolo lunare. Nel cratere Von Karman, all'interno del bacino Polo Sud-Aitken. Ora, a distanza di qualche mese, arrivano i risultati delle prime misure spettroscopiche sui materiali presenti nel bacino, che sono stati pubblicati recentemente su Nature.
I ricercatori hanno scoperto che nel bacino in cui è avvenuto l’allunaggio, un cratere di circa 2.500 chilometri di diametro, sarebbero presenti olivina e pirosseno. Si tratta di minerali differenti da quelli riportati sulla Terra dalle precedenti missioni lunari e sono gli stessi che compongono anche il mantello terrestre, qui rispettivamente in una percentuale dell’80% e del 20%. Si potrebbe ipotizzare, dunque, che anche sulla Luna esista un mantello come quello terrestre.
Queste indagini aprono evidentemente nuovi scenari sui processi di formazione ed evoluzione lunare sui quali fino a questo momento non si possedevano ancora risposte certe.
Servizio a cura di Monica Panetto ed Elisa Speronello. Foto CNSA e NASA