CULTURA

Rileggere Mario Lodi: Cipì, Bandiera e altre meraviglie

Le sue parole per iniziare, il suo pensiero chiaro e potente: "Insegnare a parlare significa insegnare a pensare". Non potevamo dimenticare questo centenario, perché oggi la lezione di Mario Lodi (17 febbraio 1922 - 2 marzo 2014) arriva con tutta la sua forza, il suo senso, la sua rivoluzionaria bellezza. In questi tempi faticosi di pandemia, che tanto hanno segnato la scuola e colpito duramente l'infanzia, ricordare il grande maestro e scrittore è un dovere e un atto di fiducia. Lo facciamo oggi, omaggiandolo nel giorno in cui avrebbe compiuto cento anni. 

“Non avrei mai pensato di diventare maestro di scuola. Volevo fare il falegname, vivere in una segheria tra trance e pialle, sgorbie e lime. Il mio modello era Geppetto, l’artigiano di Collodi. Sì, volevo essere come Geppetto con Pinocchio”. Un po' Geppetto lo è stato, "artigiano" innovatore delle parole, di storie da costruire sempre insieme ai suoi bambini, rivoluzionario mite della speranza, dell'esperienza pedagogica tra i banchi di scuola e tra le pagine dei libri. Così lo descrive Franco Lorenzoni, autore dell'introduzione dell'edizione speciale de Il paese sbagliato. Diario di un’esperienza didattica (Einaudi 2022, pubblicato per la prima volta nel 1970), in libreria dal primo febbraio scorso: "Mario Lodi è stato e continua a essere un maestro da ascoltare, leggere, studiare, perché la sua scuola era rigorosa ed esigente e insieme appassionata e divertente".

Intervista del 2010, Mario Lodi parla di scuola e costituzione. Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna. Nel gennaio 1989, all’Università di Bologna, a Mario Lodi viene conferita la laurea honoris causa in Pedagogia

Nato il 17 febbraio 1922 a Piadena, il 10 giugno 1940 Mario Lodi si diploma maestro all’Istituto magistrale di Cremona. In quegli anni, la sua anima si rivela limpida, senza filtri, e la sua opposizione al fascismo lo porta ben presto a sviluppare un pensiero giusto e libero che, dopo la guerra, costituirà la base per il suo impegno pedagogico per una scuola nuova e democratica. Diceva: “Si capisce bene cos’è una scuola quando la viviamo come se fosse il luogo dove si entra competitivi e, dopo aver lavorato e studiato insieme, si esce rispettosi degli altri e tolleranti”.

Tra i momenti più significativi della sua vita, la nomina nel 1948 come maestro di ruolo a S. Giovanni in Croce (Cremona), il suo primo passo nel mondo della scuola, e il contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa. Influenzato dalla lezione del pedagogista francese Celestin Freinet, negli anni, Lodi sviluppa il suo pensiero e una esperienza nuova e alternativa alla scuola fatta di nozioni, puntando anche sul teatro e l'arte, fino alla condivisione in classe di racconti da scrivere e illustrare insieme ai suoi alunni, tra tutte la storia di Cipì, diventata un classico. Una visione libera, la sua, capace di formare e nutrire la mente e l'anima sia dei bambini che del loro maestro.


Il soldatino del Pim Pum Pà

Il soldatino del Pim Pum Pà, nella versione di Orecchio acerbo pubblicata nel 2014, è un piccolo gioiello poetico, un racconto in versi di Mario Lodi. Lo rileggiamo oggi e ammiriamo la bellezza delle tavole illustrate da Michele Rocchetti.

C’era una volta -e ora non c’è più- chi viaggiava in treno stipato come una sardina e chi stracomodo in prima classe. C’era una volta -e ora non c’è più- chi veniva di punto in bianco licenziato e non riusciva più a mantenere la famiglia. C’era una volta -e ora non c’è più- chi senza lavoro era costretto ad emigrare in terre lontane per cercare fortuna. C’era una volta -e ora non c’è più- chi usava le conquiste della scienza solo per arricchirsi e non per star tutti meglio. C’era una volta -e ora non c’è più chi col potere tutto questo garantiva e con la forza manteneva. C’era una volta -e per fortuna qualche sua traccia ancor oggi si trova- il soldatino del pim pum pà. Aveva, e ancora in testa ha, l’idea di raddrizzare i torti. Di rovesciare le ingiustizie. Un attualissimo racconto in versi di un grande maestro della letteratura per ragazzi accompagnato dalle immagini di un giovane talento dei nostri giorni.

Il Re ti vuole per fare il soldato, lascia la mamma, la casa, la terra e vieni con me, lo ordina il Re "Il soldatino del pim pum pà"

Edizioni speciali

Oltre alla fresca riedizione de Il paese sbagliato (Einaudi), il centenario è l'occasione per riproporre altre titoli di Mario Lodi, per permettere a piccoli e grandi lettori di (ri)scoprire la sua opera. Così ha fatto Einaudi Ragazzi, proponendo tre edizioni speciali, quella con la copertina laminata argento di Cipì, il capolavoro, forse il libro più conosciuto di Lodi. Pubblicato per la prima volta dalle edizioni Avanti! nel 1961 e da Einaudi nel 1972, Cipì nasce come esperimento pedagogico in una prima elementare di Vho di Piadena: i disegni che accompagnano la storia sono di quei bambini e di quelle bambine (oggi diventati grandi, probabilmente già nonni), invitati dal loro maestro a liberare lo sguardo oltre la finestra dell'aula, per cercare la meraviglia nella natura, con il passero Cipì e i suoi amici: la compagna Passerì, un gatto, una margherita-poeta, tanti altri passeri e farfalle. Un inno alla vita, al desiderio di scoprire, conoscere, esplorare il mondo. 

Cipì, cipì, voglio uscire di qui!

Einaudi Ragazzi ripropone anche il racconto La mongolfiera, illustrato da Angelo Ruta. Anche questo racconto nasce dall'esperienza di un gruppo di bambini di una classe degli anni Settanta. Diciotto bambini, un maestro. Un foglio di carta che, appeso sopra la stufa, viene sollevato dall'aria calda. Un volo sognato a bordo di una mongolfiera diventa uno strumento di apprendimento e di crescita.

Infine, la terza edizione speciale: Cipì e Bandiera in scena! con le sceneggiature originali di Mario Lodi, scovate in un cassetto dalla figlia Cosetta, e curate per la versione teatrale da Giorgio Scaramuzzino.


Per approfondire:

Su Rai Scuola Carla Ida Salviati, saggista, esperta di letteratura per l’infanzia e membro del comitato per il centenario di Mario Lodi, analizza tre opere: Il permessoIl mistero del cane e Il corvo

Il sito del centenario raccoglie tutti gli eventi in programma: questo il link della giornata di avvio delle celebrazioni con una maratona online, trasmessa a partire dalle 10, in diretta sui canali social della Casa delle Arti e del Gioco - Mario Lodi: Facebook e YouTube.

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