CULTURA

Il ruolo dell'imperatore nel Giappone contemporaneo

Il nuovo imperatore del Giappone, Naruhito, la cui incoronazione risale al 22 ottobre scorso, è salito al trono in seguito all'abdicazione del padre Akihito. Naruhito, già dal 1 maggio 2019, è il 126esimo imperatore, la sua nomina ha dato inizio all'era Reiwa, cioè dell'armonia e fortuna. Le origini della famiglia imperiale giapponese sembrano essere intrecciate con la mitologia e la religione shintoista. Si narra, infatti, che la dea del sole Amaterasu avesse inviato sulla terra, per governarla, suo nipote Ninigi il quale si sarebbe poi sposato con una discendente del dio della tempesta Susanoo. Il leggendario primo imperatore del Giappone e fondatore della dinastia imperiale, Jimmu Tennō, sarebbe stato l'erede di Ninigi e della sua sposa.

Anche per questo motivo, in passato, il ruolo dell'imperatore aveva tutta un'altra valenza per il paese. Oggi l'imperatore è principalmente il simbolo della nazione giapponese, fondamentalmente non ricopre nessun ruolo politico né può avere a che fare con la politica nella pratica: "Anche se questo non è accaduto per Akihito che, invece, è intervenuto profondamente in politica, richiedendo che fosse approvata una legge che consentisse di abdicare" spiega Marco Zappa, ricercatore del Dipartimento di studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea dell'università Ca' Foscari di Venezia. 

Però, per Hirohito, l'imperatore Showa che ha fatto da trait d'union per tutto il '900 giapponese, valse la regola della rinuncia a qualsiasi incarico politico, che comportò la riduzione del sovrano da capo di Stato a una pura figura simbolica di esso e dell'unità del popolo giapponese. Infatti, alla fine del secondo conflitto mondiale, il Giappone sconfitto dovette adeguarsi a diversi cambiamenti, tra cui la Dichiarazione della natura umana dell'imperatore. Questa venne fatta via radio dall'imperatore Hirohito nel 1946, anche se non venne immediatamente compresa dal popolo giapponese per via dell'alto registro linguistico usato nel pronunciarla. 

Quali sono, quindi, i compiti odierni dell'imperatore? Si possono sintetizzare in attività di supporto alla nazione nel caso di catastrofi naturali (come per il terremoto, lo tsunami e le conseguenti crisi nucleari a Fukushima) e nell'organizzazione di eventi di beneficenza. Ci sono poi dei momenti dell'anno in cui il palazzo imperiale apre le sue porte alla popolazione, come a Capodanno durante il quale si svolge un incontro diretto tra popolo e sovrano. Un altro incarico è quello di inaugurare le sedute del parlamento. "L'imperatore rappresenta anche la continuità che si vuole perpetuare col passato tramite questa discendenza, che si dice essere la più lunga e longeva dinastia regnante del mondo" spiega Marco Zappa. 

La percezione della famiglia imperiale giapponese da parte del popolo è però molto diversa rispetto a quella che si ha delle famiglie reali in altri paesi: "Innanzitutto c'è una diversa esposizione mediatica" sottolinea Marco Zappa "non c'è tutta l'attenzione che viene dedicata, ad esempio, alla casa reale britannica". Si è parlato precedentemente delle figlie del principe Akishino, fratello di Naruhito, secondo in linea di successione, da una parte riguardo alla loro carriera scolastica e dall'altra al matrimonio di una delle sue due figlie. Questo ha suscitato interesse nella popolazione, perché è una storia che è stata ripresa dai media e dai giornali "ma in modo estremamente controllato" afferma Zappa.

Infatti esiste un'agenzia del governo, l'Agenzia della casa imperiale, che si occupa di controllare gli affari della famiglia imperiale e di corte: "Perciò tutte le informazioni che noi abbiamo vengono filtrate. Di conseguenza, anche l'interesse della gente è influenzato da questo alone di mistero e riservatezza" afferma Zappa. Nei casi di crisi nazionale la presenza nei media dell'imperatore è più accentuata, ma parte dell'opinione pubblica giapponese pensa che la famiglia imperiale sottragga risorse ad altre voci di spesa per lo Stato: "Bisogna ricordare sempre che si mantiene tramite la tassazione, al di là delle proprietà che appartengono alla casa reale. Naturalmente sono spese consistenti, che includono le cerimonie come quelle recenti di presentazione del nuovo imperatore. Ci sono dei movimenti marginali contrari alla permanenza della famiglia imperiale, che vedono l'istituzione imperiale quasi come anacronistica. La maggior parte dei giapponesi, però, non si pone più di tanto questo problema" spiega Marco Zappa.

Per via di questo sistema particolarmente filtrato, non si sa molto del nuovo imperatore: "Si tende a descriverlo un po' come ombra del padre. Una versione più giovane, anche a causa della grande somiglianza fisica. Qualche anno fa si è parlato molto della consorte, l'imperatrice Masako, perché venne riportato dalla stampa che potesse soffrire di depressione e fosse sottoposta a pressioni notevoli all'interno dell'ambiente di corte" racconta Marco Zappa. Da principe, Naruhito, si è sempre limitato ad attività di beneficenza e viaggi all'estero di semplice rappresentanza, senza nessun obiettivo politico specifico. "Durante la preparazione della successione al trono, comunque, si è sempre parlato di lui in riferimento a una continuità con l'operato del padre" conclude Marco Zappa. 

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