SCIENZA E RICERCA
Mappe e voci del Delta del Po. Acqua, animali e attività antropiche

Foto: Massimo Pistore
"Il Delta del Po è fatto a lobi, formati dai detriti che i vari bracci del fiume hanno portato, spostando le foci sempre più avanti nel mare". Così scrive, nel 1989, Gianni Celati in Verso la foce. Il secondo episodio di Mappe e voci del Delta del Po si apre con una citazione: la letteratura spesso funziona come, o meglio, di una fotografia, disegnando con cura un luogo, svelando dettagli nascosti.
La geografia è definita dal fiume e da chi lo abita, esseri umani e animali. "Il Delta nasce dall'acqua, è un territorio di bonifica che ha origini dall'azione dei fiumi e dell'essere umano: è un punto di frontiera, tra acqua dolce e acqua salata. Il ruolo dell'acqua è centrale: è origine, motivo d'essere e guida per questi luoghi e sull'acqua si basa anche il nostro lavoro di ricerca", spiega Sandro Mazzariol, medico veterinario e docente di Patologia veterinaria del dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione (BCA) dell'ateneo di Padova. I ricercatori lavorano sul territorio del Delta del Po per la conservazione del tursiope e della tartaruga Caretta caretta, "con la realizzazione di un ospedale per le tartarughe marine, a Ca' Pisani, in collaborazione con il Parco", spiega Mazzariol. Il dialogo con gli stakeholder è fondamentale e ha permesso anche di migliorare i mezzi per fare ricerca: "Per lavorare in acqua noi abbiamo bisogno di barche - precisa -: grazie a Fondazione Goletta L.A.B., Regione Veneto, Parco Delta del Po e Fondazione Cariparo è stata recuperata la storica Goletta, utilizzata per anni da Legambiente, con l'obiettivo di supportare le attività di monitoraggio delle popolazioni di tursiopi e tartarughe e fornire informazioni dettagliate a chi si occupa della gestione di questi animali. Inoltre, per noi è uno strumento prezioso per entrare in contatto con la gente, per portare un messaggio di conciliazione tra attività antropiche e biodiversità".
Medico veterinario con competenze di anatomia patologica, docente di tecniche post-mortem del BCA dell’ateneo di Padova, Cinzia Centelleghe si occupa delle cause di morte di specie non convenzionali, ma non solo: fa anche parte del CERT, gruppo di ricerca e intervento che interviene per risolvere gli spiaggiamenti dei mammiferi lungo le coste italiane. "Ci ho messo un po' a capire il territorio del Delta, dapprima ritrovandomi a percorrere distese sconfinate fino a raggiungere il mare per poter recuperare gli animali spiaggiati. Nel tempo ho imparato a conoscere le persone che vivono in questi luoghi e che, ogni volta, mi aspettavano per aiutarmi nel recupero. Oggi ho capito che gli abitanti sono guerrieri perché proteggono davvero il loro Delta". Forte di una consapevolezza acquisita con l'esperienza sul campo e grazie al rapporto costruito pazientemente con la gente del posto, Centelleghe spiega a Il Bo Live: "Il Delta del Po non dà risposte, le cerca da te: questo è bellissimo perché dà valore a quello che noi ricercatori facciamo per la conservazione". E conclude: "È un ambiente difficile ma meraviglioso, è un laboratorio a cielo aperto, un modello perfetto, fondato sull'equilibrio e il dinamismo tra natura e attività antropiche".
“ Il ruolo dell'acqua è centrale: è origine, motivo d'essere e guida per questi luoghi e sull'acqua si basa anche il nostro lavoro di ricerca Sandro Mazzariol, medico veterinario e docente di Patologia veterinaria del dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione (BCA)
Interviste di Francesca Boccaletto, riprese e montaggio di Massimo Pistore
"Acqua e terra, terra e acqua, dove finisce il mondo?", scriveva Cesare Zavattini riferendosi al Delta. Un territorio anfibio, "in perenne ondeggiare tra acqua e terra - si legge nella seconda delle mappe illustrate che compongono il progetto di divulgazione promosso dal dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell'ateneo di Padova, che qui stiamo raccontando -. Lo si vede bene a Pila, a Scano Boa e nello Scanno del Canarin, appena a nord della Sacca di Scardovari, apparentemente sospese sull'acqua e raggiungibili solo in barca. In questi fondali si nasconde moltissima vita e la convivenza tra esseri umani e animali, sopra e sotto l'acqua, trova convergenze ma anche difficoltà".
Se nella Sacca degli (o di) Scardovari, la più grande laguna del Delta del Po, tra acque dolci e salate, l'allevamento di cozze e vongole rappresentano attività tradizionali e fiorenti, ma oggi gravemente minacciate dal granchio blu, quello dell'ostrica rosa è più recente e frutto di una ricerca innovativa. Alessio Greguoldo, tra i protagonisti di questa serie e, nello specifico, di questo episodio, condivide origine e sviluppo di una produzione che, in breve tempo, è diventata una vera e propria eccellenza. Greguoldo ha portato in Italia un metodo sostenibile brevettato dal francese Florent Tarbouriech che ricrea meccanicamente il movimento delle maree per far crescere le ostriche rosa nelle acque placide della laguna. Tutto l'anno, senza interruzioni. Il metodo utilizzato è 'a sospensione': le ostriche vengono attaccate in verticale a funi che permettono di dosare acqua e aria, alternando periodi di immersione ad altri di esposizione all'aria e al sole, simulando l'alternanza delle maree. "Il sistema che abbiamo introdotto è innovativo e sostenibile: l'obiettivo è rispettare l'ambiente e far stare bene anche le ostriche”, che assumono una colorazione insolita, spiega, “perché, dopo diverse ore di esposizione ai raggi solari, la conchiglia esterna acquisisce una sfumatura rosa". Greguoldo dichiara il suo amore per il territorio: qui vive e lavora, investendo concretamente. Concludiamo questa seconda puntata, dunque, condividendo lo stupore del suo sguardo che si rinnova ogni giorno: "Il Delta del Po è un quadro, noi viviamo in un quadro".
Ascolta il podcast Dove volano i pesci
“ Il Delta del Po è un laboratorio a cielo aperto e un modello perfetto fondato sull'equilibrio tra natura e attività antropiche Cinzia Centelleghe, medico veterinario, docente BCA, ricercatrice CERT
Le voci del secondo episodio: Sandro Mazzariol, medico veterinario e docente di Patologia Veterinaria, BCA, Università di Padova, Cinzia Centelleghe, medico veterinario, docente BCA, ricercatrice CERT; Alessio Greguoldo, allevatore ostrica rosa "La perla del Delta - Tarbouriech Italia".
Attraverso interviste a ricercatori, ricercatrici e attori del territorio, la serie segue gli esiti del progetto di divulgazione turistico-scientifica Le Mappe del Delta, promosso dal dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell'Università di Padova, in collaborazione con il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po - Riserva di Biosfera MAB Unesco e Fondazione Goletta L.A.B.
Il progetto, curato da Studio Bleu, si inserisce nella cornice del progetto di terza missione RINASCO - Rigenerare Insieme Natura, Ambiente, Salute Consapevolmente, per la diffusione e valorizzazione dell'attività di ricerca oltre il contesto accademico. Negli ultimi due anni ha coinvolto oltre 60 docenti, ricercatori, aziende e stakeholder del territorio del Delta del Po.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Silvia Ferro (Università di Padova), Chiara Di Benedetto e Valeria Cappelli (Studio Bleu), Roberta Voltan (Blum)