SCIENZA E RICERCA

Volare oltre il cielo. I segreti dell’esplorazione spaziale

Per milioni di anni la nostra specie si è evoluta per vivere sulla Terra. Qui si trovano le condizioni che garantiscono la nostra sopravvivenza: atmosfera respirabile, pressione e temperatura stabili, protezione dalle radiazioni solari, e tante altre ancora. Lo spazio, invece, è un ambiente decisamente ostile da questo punto di vista. Le temperature proibitive, la mancanza di ossigeno e l’assenza di forza di gravità lo rendono del tutto incompatibile con la presenza umana. Eppure, fin dall’alba dei tempi ci siamo interrogati sui misteri che si nascondono oltre il cielo, sognando di spingere lo sguardo al di là del mondo che conosciamo.

Lo spazio affascina e spaventa, emoziona e confonde. Lo sa bene il fisico Paolo Ferri, che nel corso dei suoi quasi quarant’anni di carriera al centro di controllo dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea, si è spesso confrontato con le curiosità, i dubbi e gli interrogativi di familiari, amici, studenti e visitatori, ai quali ha cercato spesso di spiegare gli aspetti tecnici e scientifici del suo lavoro.

Nel suo nuovo libro Volare oltre il cielo. I segreti dell’esplorazione spaziale (Raffaello Cortina editore 2025) Ferri guida il lettore attraverso ogni fase di una missione spaziale, a partire dalla fisica del volo fuori dall’atmosfera terrestre, alla costruzione di capsule e satelliti, spesso considerate “macchine misteriose”, al delicato lavoro degli uomini e delle donne che si occupano del controllo missione. L’autore attinge alla sua esperienza personale per condividere aneddoti, resoconti e considerazioni sviluppate nel corso della sua carriera, intrecciando nozioni di fisica e ingegneria a spunti di riflessione su diversi argomenti, tra cui la sostenibilità dell’esplorazione spaziale, l’importanza di pensare fuori dagli schemi, le opportunità nascoste dietro i fallimenti.

Un’opera ricca di contenuti, dettagliata e a tratti piuttosto tecnica, ma senza dubbio illuminante per i curiosi dello spazio e per quanti volessero acquisire una conoscenza più approfondita di questo settore così affascinante, in cui nulla è lasciato al caso.

La costruzione di un veicolo spaziale, tanto per cominciare, deve soddisfare diversi requisiti. Come spiega Ferri, capsule e satelliti devono essere leggeri ma resistenti, aerodinamici e in grado di sopportare enormi variazioni di temperatura. L’autore descrive inoltre il funzionamento dei complessi sistemi di comunicazione che consentono ai tecnici del controllo missione sulla Terra di inviare comandi e ricevere dati dai veicoli spaziali nonostante i milioni di chilometri che li separano.

È particolarmente interessante il capitolo dedicato alle missioni con gli astronauti. Imprese che comportano difficili sfide, legate innanzitutto alla necessità di ricreare nei veicoli spaziali le condizioni indispensabili per la sopravvivenza umana.

Naturalmente, non basta consentire agli astronauti di respirare, restare al caldo e proteggersi dalle radiazioni solari. È necessario anche dare loro la possibilità di lavorare, riposare, nutrirsi, eliminare i rifiuti e praticare esercizio fisico per contrastare la perdita di massa muscolare e ossea dovuta all’assenza di gravità. È sorprendente scoprire come ogni singolo dettaglio legato alla presenza umana nello spazio, dal design delle stazioni spaziali, alla scelta del cibo disponibile sia oggetto di approfonditi studi, analisi e valutazioni volte a evitare ogni più piccolo inconveniente, come, ad esempio, lo spargimento di briciole.

Nonostante i tanti progressi, alcuni limiti sembrano, al momento, insormontabili. Se riportare gli esseri umani sulla Luna rappresenta già una sfida complessa, il sogno di raggiungere Marte è ancora più difficile da realizzare. Senza un sistema di propulsione che riduca drasticamente i tempi, la durata del viaggio sarebbe troppa per permettere agli astronauti di arrivare a destinazione sani e salvi. Per ora, quindi, il Pianeta Rosso resta un obiettivo affascinante, ma concretamente fuori dalla nostra portata.

Pensando ai protagonisti delle imprese spaziali, le prime figure che vengono in mente sono, naturalmente, gli astronauti: uomini e donne fuori dal comune, dotati di grande coraggio ed estremamente competenti. Senza nulla togliere ai meriti di queste persone e ai traguardi che hanno raggiunto, le loro imprese non sarebbero possibili senza intere squadre di professionisti che lavorano “dietro le quinte”. Ferri racconta il contributo fondamentale di tecnici, scienziati, addestratori, psicologi, esperti di telecomunicazioni, medici, legali e personale amministrativo. Qualunque genere di competenza, percorso formativo e professionale, sostiene l’autore, può trovare posto nell’ambito dell’esplorazione spaziale: dalle agenzie alle università, fino all’industria aerospaziale.

L’autore racconta, in particolare, il lavoro quotidiano del controllo missione, cuore operativo di ogni impresa. Qui, team di esperti monitorano il funzionamento dei sistemi di bordo, verificano la rotta del veicolo spaziale attraverso sofisticati sistemi di telemetria e controllano numerosissimi parametri per assicurarsi che tutto funzioni come previsto. Ogni manovra e decisione si basa su calcoli complessi, anni di preparazione, studio e, in alcuni casi, anche ingegno e creatività.

Il capitolo finale del libro riporta una conversazione tra Ferri, il filosofo della scienza Telmo Pievani e l’umanista Michele Santoriello su diversi argomenti, tra cui l’errore nella scienza e la sua utilità, la gestione dell’incertezza, la sostenibilità, i possibili impieghi dell’intelligenza artificiale e non solo. Questo dialogo a tre offre molti spunti di riflessione che mostrano come l’esplorazione spaziale non si basi solo su calcoli e tecnicismi, ma sollevi anche profondi interrogativi etici, riflessioni filosofiche e visioni sul futuro dell’umanità. Un’occasione, insomma, per ripensare il nostro ruolo nell’universo, il rapporto con il pianeta Terra e le sfide che attendono la prossima generazione di esploratori del cosmo.

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