SOCIETÀ

Nelle carceri italiane si muore sempre di più

In Italia calano i delitti, calano i reati in generale (tranne i femminicidi) ma ciò che non cala, anzi cresce, sono le morti nelle carceri. Nel 2024 i decessi negli istituti di pena italiani sono stati 245, cioè il numero più alto dal 1992 ad oggi. Il 2024 inoltre era l’anno in cui erano rinchiuse quasi diecimila persone in più rispetto ai posti disponibili. Un dato che nel 2025 non è particolarmente cambiato. I detenuti e le detenute al 30 aprile 2025 erano 62.445, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti. “Il tasso di affollamento ufficiale sarebbe quindi del 121,8% - si legge nel 21esimo rapporto Antigone -, ma come sappiamo i posti non disponibili per inagibilità o ristrutturazioni sono almeno 4.500, e dunque il tasso medio effettivo di affollamento è almeno del 133%”. Un quarto di queste sono persone ancora in attesa di un giudizio e quindi, come dice l’articolo 27 della nostra Costituzione, non ancora considerate colpevoli.

Una situazione di sovraffollamento che dura da anni e che rischia di far svanire quell’obiettivo primario del carcere che dovrebbe essere il reinserimento sociale del detenuto. 

Le morti in carcere

C’è poi il grande tema dei decessi che avvengono all’interno degli istituti di pena e di detenzione. Il 2024 è stato l’anno con il maggior numero di morti in carcere. Questo dato arriva da un aggiornamento quasi quotidiano che Ristretti Orizzonti fa e mette a disposizione di tutti. Nel sito del giornale della Casa Circondariale di Padova si possono trovare tutti i dati, i nomi e le persone morte nelle nostre carceri dal 2002 in poi. Sono informazioni utili che, analizzandole, ci dicono che nel 2024 ci sono stati 246 decessi e che, tra gennaio e maggio 2025, i decessi complessivi sono stati 100: dieci in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Il maggior numero di decessi per cause naturali è avvenuto negli Istituti più grandi d’Italia: dodici decessi nella Casa Circondariale di Napoli Poggioreale, dieci nella Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso e otto nella Casa di Reclusione di Milano Opera.

Le morti per cause naturali però sono solo una piccola parte del totale. Sempre grazie ai dati raccolti da Ristretti Orizzonti, possiamo vedere che più della metà di queste morti, dal 2002 ad oggi, sono stati dei suicidi. 

I suicidi in carcere

 “Gli Istituti dove è avvenuto il maggior numero di suicidi tra il 2024 e il 2025 sono le Case Circondariali di Napoli Poggioreale e di Verona - conferma il Rapporto Antigone -. In entrambe le carceri sono avvenuti 6 casi di suicidio. A Poggioreale i primi tre sono avvenuti nel giro di una settimana a gennaio 2024, il quarto a novembre 2024, mentre il quinto e il sesto a marzo 2025. Tutti e sei erano giovani uomini, di età compresa tra i 28 e i 38 anni. Anche a Verona si sono verificati quattro suicidi nel 2024 e due a marzo 2025, a distanza di un giorno dall’altro. Cinque suicidi sono avvenuti nelle Case Circondariali di Prato, Genova Marassi e Cagliari. Sia a Genova che a Prato i casi sono stati quattro nel 2024 e uno nel 2025, mentre a Cagliari tre nel 2024 e due nel gennaio del 2025. Segue, con 4 casi di suicidi, la Casa Circondariale di Roma Regina Coeli. Nove sono gli Istituti dove i casi di suicidi tra il 2024 e il 2025 sono stati 3: Firenze Sollicciano, Modena, Paola, Parma, Pavia, Teramo, Terni, Torino e Venezia”.

Dal punto di vista numerico-quantitativo, i suicidi in carcere nel 2024 sono stati 91. Un numero che emerge, anche questo, dall’analisi di Ristretti Orizzonti. Questa non è l’unica disponibile, ed è questo il motivo per cui alcuni dati possono differire in base alla fonte. C’è un’altra analisi, quella del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che viene fatta tramite dati estrapolati dagli applicativi del DAP. Come ha evidenziato anche il Rapporto Antigone però, questi dati “non includono alcuni decessi perché ad esempio avvenuti in ospedale dopo che la persona aveva commesso il gesto suicidario in carcere. Non includono alcuni decessi avvenuti per asfissia da gas o per sciopero della fame, in quanto difficile accertare se vi fosse o meno un intento suicidario”. i numeri ufficiali del Garante Nazionale parlerebbero di 83 suicidi nel 2024. Sarebbe comunque un dato allarmante, ma, come fa lo stesso Rapporto Antigone, noi per la nostra analisi prenderemo in considerazione il lavoro fatto quotidianamente da Ristretti Orizzonti.

Per capire la portata del fenomeno però è molto utile anche andare a paragonare il tasso di suicidi che avvengono in carcere con quello esterno. Il Rapporto Antigone prende in considerazione una popolazione media carceraria di 61.507 persone nel 2024. 91 di queste si sono suicidate, quindi il tasso di suicidi ogni 10mila abitanti per il 2024 è state del 14,8%. “Dopo quello del 2022, quando i casi di suicidi sono stati 85 ma la popolazione detenuta media era inferiore a quella attuale, il tasso di suicidi del 2024 è il valore più alto mai registrato. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità - continua il Rapporto Antigone -, il tasso di suicidi in Italia nel 2021 era pari a 0,59 casi ogni 10.000 abitanti.”. 

Andando ad analizzare le modalità suicidarie, vediamo come 105 di questi siano avvenuti per impiccamento, sette per asfissia da gas, sei per soffocamento, tre per precipitazioni e uno per sciopero della fame.  

 


Quando si parla di suicidi però bisogna sempre sapere che c’è sempre una via d’uscita

Se sei in una situazione di pericolo puoi chiamare il 112

Se hai pensieri suicidi sai che hai la possibilità di contattare il Telefono Amico allo 02 2327 2327. Puoi farlo anche via internet tutti i giorni dalle 9 alle 24. È attivo anche un servizio whatsapp, tutti i giorni dalle 18 alle 21, al 324 011 72 52

Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.

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