SCIENZA E RICERCA

Terremoti fluviali. Quando uomo e natura lavorano insieme

In gergo tecnico si chiamano avulsioni ma sono anche comunemente conosciuti anche come terremoti fluviali. Si tratta di fenomeni naturali che consistono nel cambiamento, più o meno improvviso e imprevisto, del corso di un fiume dal proprio alveo con la formazione di un nuovo canale fluviale. Eventi che causano il distacco di terreno vicino all’alveo e che sono molto comuni nei delta dei fiumi a seguito di grandi alluvioni, ostruzioni o sismi. 

A seconda dell’intensità con cui si manifestano, le avulsioni possono portare effetti benefici come il nutrimento di nuovi terreni e la creazione di nuove zone e nuovi habitat favorevoli alla flora e alla fauna. I luoghi soggetti ad avulsioni, infatti, sono i luoghi più densamente popolati della terra: i delta dei fiumi dove le avulsioni sono frequenti occupano solo lo 0,5% del territorio mondiale ma sono abitati dal 4,5% della loro popolazione. Le pianure alluvionali dei fiumi Tigri ed Eufrate in Iraq, conosciuti per essere territori molto fertili, portano le tracce di 11 grandi avulsioni negli ultimi 7000 anni. 

Ma quando queste comportano lo spostamento della direzione di interi fiumi anche di grossa portata, possono portare catastrofi come le alluvioni che, quando capitano in prossimità di centri abitati, possono generare veri e propri disastri come quelli avvenute con cui il fiume giallo in Cina nel 1887 e nel 1931 causò milioni di vittime.

Alessandro Fontana, docente di Geomorfologia e Geologia del Quaternario all'Università di Padova spiega il fenomeno delle avulsioni

Fino a circa 10 anni fa non si sapeva molto di questi fenomeni, ma ora la ricerca ha fatto capire che possono in qualche essere prevedibili. Il recente studio Accelerated river avulsion frequency on lowland deltas due to sea-level rise, ha spiegato come modelli matematici elaborati attraverso analisi informatiche e modelli di laboratorio possono aiutare a capire oggi le diverse dinamiche che caratterizzano i fiumi e le condizioni che possono portare alle avulsioni. Ma più ci sia avvicina a comprendere queste condizioni, più le azioni dell’uomo sembrano influenzarle. Secondo lo studio, sembra sempre più stretto il legame che lega il fenomeno delle avulsioni a fattori quali l’innalzamento del livello del mare e altre cause di natura antropogenica come la deforestazione e l’erosione del suolo. Fenomeni che contribuiscono ad accrescere il ritmo con cui i fiumi si riempiono di fango, detriti, sedimenti, arrivando alla loro ostruzione in un punto e quindi alla fuoriuscita delle acque. La frequenza delle avulsioni può dipendere anche, secondo il team americano, dall’interazione tra aumento del livello dei mari e tipologia di fiume. Quando un sistema fluviale è caratterizzato da molti sedimenti e l’innalzamento delle acque marine è lento, la frequenza di avulsioni rimane stabile. Quando invece sono presenti sedimenti in quantità minore oppure il livello del mare aumenta più rapidamente, anche le avulsioni saranno più frequenti a causa dei depositi lasciati dalle acque del mare. Se invece un fiume viene superato dall’innalzamento delle acque marine l’oceano si infiltra nel delta, il fiume raggiungerà il suo massimo tasso di avulsione e l’intero sistema inizierà a spostarsi verso l’interno. 

Fig. 1 Schema delle direttrici fluviali seguite dal Fiume Tagliamento nel corso degli ultimi 19.000 anni. Le diverse direzioni sono state quasi tutte prodotte da avulsioni originatesi nella zona di passaggio tra l’alta e la bassa pianura, dove vi è una significativa diminuzione della pendenza della pianura.
È evidenziato il sito di Concordia Sagittaria, sepolto da alcuni metri di alluvioni legate all’avulsione del Tagliamento avvenuta alla fine del VI secolo d.C.

Fig 2. Schema geomorfologico della pianura veneta meridionale con indicate le direttrici fluviali seguite dai fiumi Adige e Po nelle ultime migliaia di anni.

Fig. 3 Area della cattedrale di Concordia Sagittaria dove le alluvioni del VI-VII secolo d.C. hanno sepolto i livelli della città romana.

Mozzi P., Piovan S., Corrò E. 2020. Long-term drivers and impacts of abrupt river changes in managed lowlands of the Adige River and northern Po delta (Northern Italy). Quaternary International, 539, 80-93.

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