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La risposta di Donald Trump alle nuove armi di Vladimir Putin non si è fatta attendere; se la Russia punta a ipertecnologici, iperveloci missili nucleari, gli USA propongono armi all’estremo inferiore dello spettro di potenza esplosiva: lo sviluppo di nuove mine anti persona e una nuova politica per il loro impiego
Lo scorso 23 gennaio, lo Science and security board ha annunciato ai leader e ai cittadini del mondo di dover ridurre di 20 secondi la già breve distanza dalla catastrofe globale indicata lo scorso anno, portandola a soli 100 secondi
Mantenendo quanto a suo tempo promesso, il 27 dicembre scorso il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato lo schieramento di un primo reggimento di missili con testate costituite dai nuovi veicoli ipersonici Avangard
Avvenimenti eclatanti di questi giorni sono il massiccio sostegno alla Brexit decretato dal voto inglese e il fallimento della conferenza di Madrid sul clima. Ma altri eventi, che hanno avuto meno attenzione internazionale, riaffermano questa tendenza che appare inesorabile
La nomoclastia del presidente americano Trump sta considerando l’eliminazione di uno degli ultimi accordi internazionali sul controllo degli armamenti ancora sopravvissuti alla sua furia: il trattato Open Skies
L’endemico conflitto fra India e Pakistan si sta nuovamente esacerbando in questi giorni con gravissimi rischi di un nuovo confronto armato, che potrebbe avere conseguenze tragiche non solo per le popolazioni locali, ma per tutto il mondo. A far precipitare la situazione è venuta la revoca da parte del governo indiano dello status costituzionale speciale del Kashmir
Da Vitruvio al Global Peace Index: è misurabile la pace? Il GPI lo fa con 23 indicatori: conflitti esterni combattuti, percezione della criminalità, conflitti interni combattuti, tasso di incarcerazione, intensità dei conflitti interni, dimostrazioni violente, impatto del terrorismo, armamenti nucleari e pesanti, decessi nei conflitti esterni, importazione di armi, crimini violenti, instabilità politica, relazioni coi paesi vicini, accesso agli armamenti leggeri, forze di polizia (per abitante), forze armate (per abitante), esportazione di armi, tasso di omicidi, spese militari, rifugiati e profughi interni, livello del terrorismo politico, decessi nei conflitti interni, finanziamento delle attività di peacekeeping dell’ONU.
Le mie nipotine a tavola con ospiti hanno lanciato il gioco di “dire una cosa che non c‘entra niente” al fine di sabotare la linea del discorso degli adulti. Al clima surreale che genera tale gioco mi ha fatto immediatamente pensare la lettura del piano americano "peace to prosperity, a new vision for the Palestine people", il documento presentato dal consigliere speciale di Trump, Jared Kushner
Il Trattato contro la proliferazione delle armi nucleari è uno degli strumenti fondamentali per l’ordine e la sicurezza globali. Entrato in vigore 5 marzo del 1970, è quasi universale, mancando l’adesione di soli 5 paesi: Corea del Nord, India, Israele, Pakistan e Sud Sudan
Si sta intensificando fra Cina, Russia e Stati Uniti una nuova corsa agli armamenti, questa volta non necessariamente coinvolgente ordigni nucleari ma mirante alla militarizzazione di missili ipersonici (HM), veicoli plananti a velocità ipersonica manovrabili, dotati essenzialmente di armi cinetiche
Alla fine dello scorso gennaio, con un anno di ritardo rispetto a quanto previsto, è stata presentata la 2019 Missile Defense Review (MDR), un documento di 108 pagine a completare la definizione della politica di sicurezza dell’amministrazione Trump delineata nelle 2017 National Security Strategy, 2018 National Defense Strategy e 2018 Nuclear Posture Review
A ricordarci quanto sia delicato e incerto l’equilibrio che permette la sopravvivenza dell’umanità in presenza delle armi nucleari e di nuove destabilizzanti tecnologie e nella fase dei cambiamenti climatici che condizionano le condizioni di vita sul nostro pianeta, il Doomsday Clock della Federation of atomic scientists segna quanto tempo rimane prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio
L’anno che si è concluso presenta un bilancio nettamente negativo per quanto riguarda lo stato della sicurezza mondiale, che richiede non solo la soluzione dei conflitti armati ma anche il rafforzamento della garanzia (o almeno speranza) dell’impossibilità di future guerre, in primis con armi nucleari
C’era dato di sperare fossimo vicini a un “mondo privo di armi chimiche”. Per 25 anni non c'è stato alcun uso di tali armi, grazie anche a uno sforzo negoziale per portare a casa il risultato di una convenzione di disarmo quasi ottima e quasi universale. Ma, alla fine del 2018, questi risultati e lo spirito di collaborazione sembrano ormai lontani
Si sono conclusi lo scorso 8 novembre i lavori del primo comitato della 73esima Assemblea generale dell’ONU (UNGA), dopo quattro settimane e tre giorni di discussioni, sotto la presidenza del rumeno Ion Jinga. Il primo comitato si occupa in modo specifico di disarmo e della sicurezza internazionale. Il tema di massima discordia è stato quello delle armi nucleari
Il 23 ottobre scorso il consigliere per la sicurezza nazionale americana John Bolton ha confermato al presidente russo Vladimir Putin l’intenzione americana di ritirarsi dal trattato Intermediate-Range Nuclear Forces– INF, in vigore dal 1° giugno 1988 fra gli USA e i paesi eredi dell’Unione Sovietica
Il CTBT, proibendo ogni tipo di esplosione nucleare e stabilendo un rigido sistema di controlli su scala mondiale, è uno degli elementi fondamentali della rete di strumenti diplomatici e legali che mirano a impedire la proliferazione nucleare a nuovi paesi e lo sviluppo qualitativo degli arsenali esistenti
Lo scorso agosto l’esperto di armi nucleari e di geo-politica Jeffrey Lewis ha pubblicato un romanzo “speculativo” basato su un “Gedankenexperiment”: partendo dalla situazione dei rapporti USA-DPRK e tenuto conto dei dati caratteriali dei principali protagonisti, sviluppa un realistico sviluppo che porta alla distruzione della DPRK e a gravissimi attacchi nucleari a partire dal 21 marzo 2020
Nell’agosto 1972, quasi 50 anni fa, si è svolto a Padova, presso il collegio Carlo Ederle dell’Opera Universitaria, un corso dell’International School on Disarmament and Research on Conflicts (http://www.isodarco.com) sul tema “The dynamics of the arms race”, con la participazione di 60 studiosi provenienti da 25 differenti paesi
Nel vertice tra il presidente americano Donald Trump e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al di là delle sperticate lodi reciproche, si è parlato di un'importante questione: il ripianamento delle spese della difesa in ambito Nato
Tutti i vertici dei leader americani e russi (da Kennedy e Krusciov in poi) hanno sempre avuto importanti ricadute sui rapporti bilaterali relativi alle armi nucleari. Sarà stato lo stesso anche per il recente incontro tra Putin e Trump?
Un anno fa, il 7 luglio 2017, una speciale conferenza indetta dall’Assemblea generale dell’ONU (UNGA) ha approvato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW), con 122 voti a favore, uno contrario (l’Olanda) e un’astensione (Singapore)
L'agenda internazionale prevede per domani lo "storico" incontro tra il presidente degli Stati Uniti e il leader della Corea del Nord. Si dovrebbe discutere della denuclearizzazione dello stato asiatico. Ma qual è la situazione attuale, anche alla luce della chiusura del sito per i testi nucleari sotterranei?
Le armi nucleari sono la più pesante eredità lasciataci dallo scorso secolo: nonostante le cospicue diminuzioni rispetto agli anni ’80, rimangono operativi circa 15.000 ordigni con una varietà di piattaforme e vettori