IN ATENEO
I 100 anni di un giornale universitario: l'età della radio
Nel 1919 usciva per la prima volta il giornale goliardico "Il Bo": attraverso un racconto per immagini ripercorriamo un secolo di vita all'università di Padova.
Fortemente compromesso con il regime fascista sotto il rettorato di Carlo Anti, dopo la Liberazione il Bò viene osteggiato dal nuovo rettore Egidio Meneghetti, fondatore del Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto e, secondo le parole di Norberto Bobbio, “anima e braccio della Resistenza veneta”.
Il rettore Egidio Meneghetti (disegno di Marco Roveroni)
Meneghetti decide di puntare soprattutto sulla nuova radio universitaria, inizialmente realizzata dagli studenti con apparecchiature catturate ai tedeschi. Già subito dopo il 25 aprile 1945 inizia la trasmissione di notiziari, comunicati e musica con il beneplacito delle autorità alleate. Con l’autorizzazione del generale Dunlop, “governatore” alleato per le Venezie, partono infine le trasmissioni del La Voce dell’Università di Padova – questo il nome della radio e del bollettino stampato che la accompagnerà.
L’apparecchio trasmittente viene sistemato in un locale dell’Istituto di Fisica in via Marzolo, mentre per i microfoni e gli altri dispositivi si opta per una stanza dell’Istituto di statistica. Le trasmissioni, con una durata giornaliera di mezz’ora, sono effettuate sia a onde corte che medie per essere ascoltate anche all’estero, e presentano già quelle che poi saranno le caratteristiche della comunicazione universitaria odierna: notizie dall’ateneo, un giornale radio culturale e cicli di alta divulgazione curati da alcuni docenti.
Meneghetti sarà sempre molto fiero della sua “creatura”, che rappresenta un unicum a livello italiano ed europeo, e sarà particolarmente dispiaciuto quando la Rai, che nel 1944 ha preso il posto dell’Eiar, reclamerà il monopolio sulle frequenze, chiedendo di chiudere tutte le altre emittenti. Il 14 marzo 1950 La Voce dell’Università di Padova è costretta a cessare le trasmissioni: il fenomeno delle “radio libere” tornerà in auge solo 25 anni più tardi con una storica sentenza della Corte costituzionale.
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SPECIALE I 100 anni di un giornale universitario