SOCIETÀ

Disarmare per realizzare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite

Nella giornata di giovedì 31 ottobre nella Sala Paladin di Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova, è andato in scena un dibattito, rivolto anche ai ragazzi delle scuole superiori padovane, sull'Agenda 2030. 

L’Assemblea della Nazioni Unite infatti ha approvato nel 2015 la Risoluzione 70/1 che contiene i Sustainable Development Goals (SDGs), un insieme di 17 obiettivi da realizzare appunto entro il 2030.

L’incontro ha affrontato il tema di come il disarmo sia fondamentale per raggiungere questi obiettivi, che significa creare un mondo migliore. Quando si parla di disarmo si deve pensare un lungo filo che collega le armi chimiche, bandite da una Convenzione delle Nazioni Unite firmata il 29 aprile 1997, fino alle bombe sganciate sullo Yemen, dalle immagini che arrivano dagli attacchi terroristici fino agli ultimi fatti di cronaca che hanno riguardato un ragazzo ucciso con un proiettile alla testa a Roma. 

Il tema del disarmo quindi è argomento che riguarda sicuramente le nazioni, ma anche a livello locale si può fare molto. Ne è stata testimonianza la relazione dell’assessora alla Pace del Comune di Padova Francesca Benciolini, che ha ribadito l’importanza delle azioni anche a livello di amministrazione locale, da Padova “città rifugio” per la protezione dei difensori dei diritti umani fino alla lotta alla criminalità organizzata.

Presente all’incontro anche la professoressa Gabriella Salviulo, direttrice del Centro Diritti Umani "Antonio Papisca" dell'università di Padova che ci ha aiutato a capire che cos'è nel concreto questa Agenda e di come il disarmo possa essere un fattore fondamentale nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

 

“È di straordinaria importanza la condivisione di questi obiettivi sia a livello personale che nazionale - ha dichiarato ai nostri microfoni la professoressa Gabriella Salviulo -. La finalità di questi obiettivi è migliorare il nostro Mondo e quindi la scelta dei 17 goals è stata fatta con questa modalità. Il primo obiettivo, ad esempio, è quello della fame zero, passando poi anche alla conservazione dell’ambiente ed il lavoro per raggiungere la parità di genere. Vorrei prendere questo obiettivo a paradigma, perché è stato firmato anche da paesi dove la situazione sociale è tale per cui il ruolo della donna è molto diverso. Questo inoltre, è stato anche l’unico obiettivo non firmato all’unanimità”.

C’è poi il tema fondamentale del disarmo. “Tra gli obiettivi c’è la fame zero, l’ambiente pulito, e tutto ciò non può che realizzarsi in un mondo disarmato. Non dobbiamo pensare solamente al disarmo nucleare - ha continuato la professoressa - ma anche a tutti i conflitti piccoli e grandi che ci sono al mondo. Gli esempi potrebbero essere molti, pensiamo anche solo a tutti i conflitti legati allo sfruttamento delle risorse naturali, che è un problema importante”.

Ma cosa possiamo fare noi cittadini per cercare, nel nostro piccolo di raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030?

“Noi cittadini possiamo avere un occhio particolare sulle situazioni di conflitto - ha concluso la professoressa Salviulo -. Possiamo pensare ad esempio ai conflitti per le risorse delle materie prime critiche e come questo alimenti anche conflitti locali, che non sono solo di guerra, ma anche di guerriglia. Questo avviene anche per materie prime che noi utilizziamo quotidianamente, basti pensare alla columbo-tantalite che è presente nei nostri cellulari. Quello che noi singolarmente possiamo fare è ad esempio, banalizzando, tenere i nostri cellulari fino alla loro morte, senza cambiarli sempre rapidamente. Questo è un piccolo granello ma, sempre su questo tema, a livello globale si potrebbe iniziare a pensare ad un’economia circolare, cioè il riciclo di questi materiali".

Gli obiettivi dell'Agenda 2030 sono ambiziosi, sta a noi umani cercare di raggiungerli per donare a noi ed alle prossime generazioni un futuro desiderabile.


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