SOCIETÀ

I 75 anni dell'ONU: quale futuro per la cooperazione internazionale?

Il 26 giugno 1945, con l’approvazione della Carta delle Nazioni Unite a San Francisco, nasceva l’Organizzazione delle Nazioni Unite, un’istituzione multilaterale che comprendeva, ai suoi albori, cinquanta Stati uniti dal comune obiettivo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale e di instaurare una durevole e proficua collaborazione tra le nazioni della Terra. Oggi, settantacinque anni dopo quello storico evento, l’ONU comprende rappresentanti di 193 Stati, e ha raggiunto numerosi traguardi, come l’adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) e le svariate operazioni di peacekeeping in aree di guerra.

L’emergere di sfide di portata globale, come la presente pandemia e la crisi climatica, rendono ancora più evidente, oggi, l’importanza e l’attualità di un’organizzazione come l’ONU, impegnata per la pace e per la cooperazione internazionale: ne abbiamo parlato con il professor Marco Mascia, docente di Relazioni Internazionali e Cattedra UNESCO “Diritti umani, democrazia e pace” all’università di Padova.

Servizio di Sofia Belardinelli, montaggio di Elisa Speronello

Non mancano, certo, le voci critiche rispetto a questa organizzazione: è infatti molto diffusa l’idea che, oggi più che mai, sia necessaria una riforma sostanziale delle strutture dell’organizzazione in direzione di una maggiore democraticità. L’ONU stessa, consapevole di tale bisogno di rinnovamento, ha lanciato, in occasione di questo importante anniversario, un appello di partecipazione alla cittadinanza mondiale: l’obiettivo è comprendere, attraverso un sondaggio, come i popoli immaginino il futuro, a quali obiettivi aspirino e come credano che l’ONU debba agire per soddisfare le più pressanti sfide della nostra epoca. Durante l’Assemblea Generale del prossimo 21 settembre, sarà formalmente ratificata la UN75 Declaration, i cui negoziati si chiuderanno proprio in occasione del 75° anniversario della firma della Carta delle Nazioni Unite.

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