SCIENZA E RICERCA

Copernicus: gli ultimi 7 sono stati gli anni più caldi mai registrati

Gli ultimi 7 sono stati gli anni più caldi mai registrati e i livelli di concentrazione di anidride carbonica e metano in atmosfera continuano a salire. È quanto emerge dall’analisi annuale di Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di monitoraggio satellitare europeo dedicato al rilevamento di dati sul cambiamento climatico.

Copernicus è un servizio pubblico europeo, parte del programma spaziale dell’Unione Europea, composto da una costellazione di satelliti (gruppi di satelliti che vanno da Sentinel-1 a Sentinel-6) messi in orbita a partire dal 2014 che oltre al clima monitorano gli ambienti marini, quelli terrestri, l’atmosfera, forniscono dati nell’ambito della sicurezza e della gestione di emergenze.

Temperature in Europa e nel mondo

Lo scorso 10 gennaio C3S e Copernicus Atmosphere Monitorign Service (CAMS) hanno diffuso i dati climatici e atmosferici relativi al 2021. In Europa, l’inizio dell’anno appena trascorso è stato caratterizzato da un inverno e una primavera piuttosto freddi, che hanno comportato un elevato consumo di gas per il riscaldamento: questo, combinato ad altri fattori economici e geopolitici, ha dato il via all’impennata dei prezzi dell’energia che è tuttora in corso.

Da giugno è iniziata però per l’Europa l’estate più calda di sempre (da quando si effettuano queste misurazioni), mentre a livello globale è stata la quarta estate più calda di sempre. Complessivamente, il 2021 non rientra tra 10 anni più caldi d’Europa.

A livello globale invece, la temperatura media annua del 2021 si colloca al quinto posto tra gli anni più caldi mai registrati, appena sopra il 2018 e il 2015, mentre in vetta restano, in ordine, il 2016, il 2020, il 2019 e il 2017.

L’ultimo rapporto dell’IPCC pubblicato lo scorso agosto ha certificato che oggi il pianeta è più caldo di 1,09°C rispetto all’era preindustriale. Il trend di crescita della temperatura della Terra è destinato a continuare se non si ridurranno le emissioni e le concentrazioni di gas serra in atmosfera. Tutti e 7 gli ultimi anni, i più caldi di sempre, hanno registrato una temperatura globale media annuale più alta di 1,1 – 1,2°C rispetto all’era preindustriale e alcuni hanno anche toccato quota +1,3°C.

Eventi meteorologici estremi

L’estate 2021 europea è stata caratterizzata anche da eventi meteorologici estremi e fuori dal comune, come le precipitazioni che si sono abbattute sull’Europa continentale occidentale e che hanno provocato devastanti alluvioni in Germania, Belgio e Olanda. Ondate di calore eccezionali hanno colpito l’area mediterranea: ad agosto in Sicilia, nella provincia di Siracusa, è stata registrata la temperatura record di 48,8°C.

La Turchia è stato il Paese dell’area europea più colpito dagli incendi, che in agosto hanno devastato il territorio. Le fiamme hanno percorso anche gran parte dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Grecia, Spagna, Italia, Portogallo, Albania, Algeria, Tunisia, Macedonia del Nord.

Anche il Nord America è stato attraversato da un’ondata di calore eccezionale a giugno, il più caldo di sempre per il continente, che sulla costa occidentale ha visto divampare diversi incendi. Quello della California è stato il secondo più grave mai verificatosi e i danni provocati hanno interessato anche la qualità dell’aria: 83 milioni di tonnellate di CO2 è la quantità di emissioni generate da incendi più alta mai registratasi in un’estate nel Nord America (dal 2003, da quanto CAMS effettua queste misurazioni).

Concentrazioni di CO2 e CH4 in atmosfera

La pandemia nel 2020 ha rallentato le attività economiche e di conseguenza ridotto le emissioni globali di CO2. Tale riduzione tuttavia non è stata affatto il frutto di una politica climatica globale, ma del tutto accidentale e non programmata. Il 2021 infatti è stato l’anno con il secondo maggior aumento di emissioni rispetto all’anno precedente della storia e il trend di crescita di concentrazione di CO2 in atmosfera (una media di 2,4 ppm all’anno) è rimasto inalterato dal 2010, raggiungendo nel 2021 le 414,3 ppm (parti per milione).

Anche le concentrazioni di metano (CH4) in atmosfera hanno continuato a salire, raggiungendo 1,876 ppm nel 2021. Il metano è un gas a effetto serra con un potere climalterante decine di volte superiore a quello dell’anidride carbonica.

“Le concentrazioni di anidride carbonica e metano stanno continuando a crescere anno dopo anno senza segni di rallentamento” ha commentato Vincent-Henri Peuch, direttore di CAMS. “Questi gas a effetto serra sono i principali responsabili del cambiamento climatico. È per questo che il nuovo servizio basato sui sistemi di osservazione diretto da CAMS, che serve a monitorare e verificare le stime di emissioni antropiche di CO2 e CH4, sarà uno strumento cruciale per valutare l’efficacia delle misure di mitigazione delle emissioni. Solo con sforzi determinati e supportati da evidenze osservative possiamo fare davvero la differenza nella nostra lotta contro la catastrofe climatica”.

© 2018 Università di Padova
Tutti i diritti riservati P.I. 00742430283 C.F. 80006480281
Registrazione presso il Tribunale di Padova n. 2097/2012 del 18 giugno 2012