CULTURA

Cristina Cattaneo vince il Premio Galileo 2019

Cristina Cattaneo, Roberto Defez, Pietro Greco, Sandra Savaglio e Peter Wadhams, sono questi i nomi che si sono giocati il Premio Galileo per la divulgazione scientifica. Venerdì 10 maggio, nell'Aula Magna di Palazzo Bo, la giuria presieduta da Elena Cattaneo, biologa e senatrice a vita, ha decretato il vincitore.

Ad aggiudicarsi il premio è stata Cristina Cattaneo con il suo libro ‘Naufraghi senza volto’, edito nel 2018 da Raffaello Cortina Editore. Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale all’Università di Milano e direttrice del laboratorio di antropologia e odontologia forense Labanof nel suo libro ha raccontato il suo lavoro, un lavoro che ha l'obiettivo di restituire un nome, una storia e una dignità a tutti quei morti che il mare ci ha dato e continua a restituirci

“Con la morte di mio padre (ottobre del 2013), per la prima volta ho sentito dentro di me tutto il vuoto che si porta dietro ciò con cui ho a che fare tutti i giorni: la morte”. 

Il lavoro raccontato da Cristina Cattaneo è un lavoro duro, stancante ma fondamentale. Dare un nome alle vittime spesso è un'azione che lascia segni nella memoria ma è proprio per la memoria, quella collettiva, che diventa di fondamentale importanza. Proprio in questi giorni alla memoria, questa volta anche visiva, è ritornata l'imbarcazione che il 18 aprile 2015 segnò una delle più grandi tragedie della storia del Mar Mediterraneo. Memoria visiva perché l'artista svizzero Christoph Büchel ha deciso di esporre proprio l'imbarcazione nel bacino dell'Arsenale, chiamandola 'Barca Nostra'.

Cristina Cattaneo di quell'evento ne parla spesso e ne parla con voce strozzata: lei ed il suo team per anni hanno lavorato nel riconoscimento di tutti i cadaveri che, a detta dell'autrice, "sono quasi mille". Dalla storia del ragazzo di 17 anni che si era fatto cucire la pagella di scuola prima di imbarcarsi sognando una nuova vita fino ai resti, alle ossa che non hanno ancora un nome, le vittime di quel naufragio sono una cicatrice indelebile per tutti noi.

Intervista di Daniele Mont D'Arpizio. Montaggio: Tommaso Rocchi

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