SOCIETÀ

Elon Musk, tra fantascienza, realtà e prese di posizione discutibili

Folle o visionario? Sicuramente un genio. Elon Musk, classe 1971, nato a Pretoria, in Sud Africa, e naturalizzato statunitense, è senza dubbio una delle grandi menti del nostro tempo. La sua vita è da sempre fuori dall’ordinario: si dice che sia stato un bambino prodigio, avido di letture nell’infanzia (avrebbe completato la lettura dell’intera Encyclopaedia Britannica a otto anni) e precoce esperto di informatica (a dodici anni sviluppa un videogioco di cui vende il codice per 500$: si chiama Blastar, oggi fruibile online). Trasferitosi negli U.S.A. per studiare, consegue due lauree – in fisica e in economia – e inizia un dottorato, che abbandona dopo poco per dedicarsi al suo vero talento: l’imprenditoria.

Negli ultimi anni del millennio muove i primi passi in questo mondo: fonda due società – la Zip2, che fornisce guide cittadine digitali, e la X.com, una banca online – che raccolgono un discreto successo. La mossa che consacra Musk nel mondo dell’impresa è la trasformazione della X.com, fusa con una società rivale, nell’ormai famosa società di pagamenti online PayPal, di cui Elon Musk è cofondatore, e che viene venduta nel 2002 al colosso eBay per 1,5 miliardi di dollari. È con questo capitale che, nello stesso anno, fonda SpaceX, agenzia spaziale privata con la quale punta a realizzare quel sogno di conquistare lo spazio coltivato fin da bambino.

Oltre allo spazio, l’altra grande scommessa su cui Elon Musk punta – in tempi non sospetti, anticipando molto tendenze che si stanno concretizzando solo ora – è quella di investire nelle energie rinnovabili abbandonando le fonti fossili, secondo lui destinate al declino. È in quest’ottica che nel 2003 finanzia il progetto Tesla, neonata azienda che produce automobili elettriche ad alte prestazioni: disdegnata, inizialmente, dalla fiorente industria automobilistica americana, è oggi, nonostante i livelli di produzione ancora relativamente bassi, una delle società dal maggior valore finanziario.

Nelle sue lungimiranti scelte imprenditoriali, Musk sembra guidato da una sorta di anelito visionario: le sue idee hanno spesso anticipato i tempi – si pensi all’investimento sui servizi online o alla scommessa su un’azienda come Tesla, completamente imperniata sulle energie rinnovabili – e influenzato il mercato. Tuttavia, non è mai stato esente da critiche: molto discutibile è, ad esempio, l’adesione di Elon Musk alle teorie transumaniste, che hanno ispirato la creazione, nel 2016, di Neuralink, una startup che mira a sviluppare biotecnologie per collegare il cervello con impianti di intelligenza artificiale. Di questi temi si occupa anche OpenAI, fondazione non profit che si impegna a rendere le tecnologie di intelligenza artificiale accessibili a tutti, così da “assicurare che l’intelligenza artificiale vada a beneficio dell’intera umanità”. L’ideale transumanista, infatti, è il costante “miglioramento” della specie umana attraverso la tecnologia: l’obiettivo finale è liberare l’uomo dalla morte, dal dolore e dalla fatica e aprirgli la strada per la vera felicità attraverso l’ibridazione con macchine avvenieristiche, proprio come quelle sviluppate da Neuralink.

Nel corso di questo strano anno, Elon Musk è tornato più volte sotto le luci dei riflettori. Potremmo azzardare l’ipotesi che, per questo “genio ribelle”, il 2020 sia un annus mirabilis: solo per citare i traguardi più importanti, la sua SpaceX ha riportato in orbita, dopo quasi dieci anni, gli astronauti americani con la missione Crew Dragon (di cui abbiamo parlato qui); nel mese di agosto dovrebbe venir presentato al pubblico il primo dispositivo che connetterà un cervello umano ad una rete di intelligenza artificiale.

Ha causato inoltre molto scalpore – ma, forse, non ha sorpreso – la posizione fortemente negazionista di Musk durante la pandemia da coronavirus: ha dichiarato pubblicamente di essere certo che gli Stati Uniti avrebbero registrato “zero casi” entro la fine di aprile, e ha riaperto le fabbriche della Tesla nonostante i divieti, sfidando apertamente il governatore della California; si è schierato dalla parte di Trump, incalzando i suoi followers su Twitter a violare le regole del lockdown, da lui definite “fasciste”.

Un personaggio sui generis, difficile da racchiudere in un’etichetta, il cui ingegno multiforme lo ha portato a toccare vette inaccessibili ai più. Tuttavia, gli investimenti e le tecnologie finanziati da Elon Musk rischiano di rimanere, per quanto avvenieristici e formalmente tesi a portare beneficio all’intera umanità – come predica l’ideologia transumanista –, appannaggio di un’élite. Siamo certi che il turismo spaziale, la colonizzazione di Marte, la fusione tra cervello umano e macchine ipersofisticate (e tanti altri progetti ai limiti della fantascienza) contribuiscano alla costruzione di una società più felice e, soprattutto, più equa?

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