SCIENZA E RICERCA

L'effetto del coronavirus sui giornali italiani. Uno studio

Test, vaccino, virus. E ancora: pazienti, università, studio. Sono alcune delle parole legate al mondo della scienza che in un 2020 caratterizzato dalla pandemia hanno caratterizzato gli articoli dei giornali italiani. Alcune, come 'coronavirus' sono delle vere e proprie nuove entrate. Altre, come 'virus' o 'vaccino', hanno assunto un significato nuovo rispetto agli anni passati. È uno dei risultati del primo rapporto TIPS (Technoscientific Issues in the Public Sphere) di Pa.S.T.I.S., un gruppo di ricerca in sociologia della scienza dell'Università di Padova coordinato da Federico Neresini.

Un cambio netto 

Il progetto TIPS nasce nel 2014 con lo scopo di studiare l'informazione disponibile sulle piattaforme digitali per tracciare la presenza quantitativa e l’evoluzione qualitativa della tecnoscienza nel discorso pubblico. Come scrivono gli autori nell'introduzione del rapporto, "l’esplorazione spaziale, le tematiche ambientali e le neuroscienze - che costituivano tre delle principali tematiche di lungo periodo di cui si alimentava la copertura mediale della tecnoscienza - sono state profondamente ridimensionate e ridefinite nei loro contenuti, altre sono invece uscite di scena lasciando spazio ad altre ancora". Tutto spazio che si è preso la pandemia.

Le tendenze visibili fino al 2019 sono state riconfigurate dalla pandemia globale che ha scalzato tematiche oramai consolidate nel panorama mediale italiano per introdurne di nuove legate alla diffusione del coronavirus SARS-Cov2. 1° rapporto del progetto TIPS. La tecnoscienza sui quotidiani italiani Ed. 2020 - L’anno della Pandemia

Il gruppo di ricercatori ha potuto misurare la presenza dei temi legati alla pandemia utilizzando la salienza, cioè il rapporto fra la quota di articoli caratterizzati da un contenuto tecnoscientifico particolarmente significativo sul totale degli articoli pubblicati dalle stesse testate nello stesso periodo di tempo. In questo modo si riesce a "pesare" la scienza rispetto agli altri argomenti trattati.

La salienza dei temi scientifici è passata complessivamente da una media di 4,49 nel periodo 2016-2019 al 5,84 del 2020. Si tratta di una differenza che apparentemente è in controtendenza con il calo registrato dopo il 2017, quando si è passati dal 5,32 al 4,97 del 2018 e al 4,50 del 2019.

L'effetto è ancora più evidente confrontando direttamente la salienza del 2020, l'anno della pandemia, con la media dei quattro anni precedenti.

Ma l'effetto della pandemia sulle pagine dei giornali italiani varia a seconda di quale delle otto testate osservate si prenda in considerazione. Repubblica, per esempio, consolida la sua posizione di quotidiano che tratta di più temi legati alla scienza, mentre ilGiornale è il quotidiano in cui cresce di più la copertura dei temi scientifici.

La parole di Covid-19

Poiché la pandemia ha spinto i maggiori quotidiani italiani a dare maggiore spazio alla scienza, sono proprio le parole legate al coronavirus ad aver dominato gli articoli che fanno riferimento alla scienza del 2020. L’analisi condotta dal progetto TIPS ha misurato la frequenza delle parole significativamente più legate alla scienza nella produzione di articoli dei quotidiani. Nel quadriennio 2016-2019, la prime dieci parole in questo ambito tematico riguardano l’intelligenza artificiale e alle neuroscienze (cervello, artificiale, intelligenza), a cui si aggiunge un forte interesse per i bambini e la la salute (virus, tumore).

Nel 2020, molte di queste parole spariscono dalle prime posizioni, scalzate da altre quali test, vaccino, coronavirus: le parole della pandemia. Ma si intravede anche un effetto di riposizionamento di alcune parole che con la pandemia sono state in una certa misura investite di significati e interessi diversi. Vale per virus, che balza dall’ottavo al terzo posto, per università e studio, ma anche per bambini, per i quali almeno in una prima fase della pandemia c’è stato un interesse specifico, poiché si trattava di capire se e in quale misura i più piccoli fossero esposti al contagio o potessero diventarne portatori.

Un'altra misura: i topic

I ricercatori del progetto TIPS hanno utilizzato anche un'altra tecnica per analizzare l'effetto della pandemia sulla scienza nei quotidiani. "Quando si lavora con una collezione di testi (corpus) di grande numerosità, come nel caso di TIPS", scrivono nel repor, "è necessario avvalersi di strumenti analitici informatizzati. Fra questi il topic modeling è stato sviluppato per svelare gli “argomenti” (in inglese, topics) contenuti in un corpus".

Ogni topic ha un peso, che viene calcolato su base probabilistica, che ne restituisce la rilevanza rispetto agli altri. I topic si presentano come serie di parole ordinate secondo un valore che indica la loro importanza nell’identificazione del topic stesso.

Il peso relativo del topic “Malattie virali, virus e pandemie” (93,06) è tre volte quello di “Ricerca vaccini” (28,06). Assieme a “Epidemiologia e analisi di laboratorio”, questi tre topic hanno orientato la comunicazione della scienza per il 2020. Ma, se “Malattie virali, virus e pandemie” e “Epidemiologia e analisi di laboratorio” sono due topic specifici del 2020 (si veda la composizione dei topic nella pagina seguente), l’effetto della pandemia sull’occupazione delle pagine dei giornali da parte della scienza ha determinato una sostanziale riassegnazione del significato delle parole che compongono il topic “Ricerca vaccini”. Con l’arrivo di Covid-19, a questo topic già presente sui giornali è stato dato infatti un nuovo significato: i vaccini sono i vaccini contro il coronavirus.

Completamente ridimensionato risulta invece il peso di due topic ben rappresentati negli anni precedenti (quello relativo alle telecomunicazioni e al digitale, e quello relativo a uno degli ambiti della salute più presenti, l’oncologia) che sono stati schiacciati sul piano tematico dalla pandemia.

Futuro incerto

Emerge chiaramente come i media siano un "efficace termometro" della società. Infatti, "se la nostra società è stata ridisegnata in funzione del contenimento del contagio", scrivono gli autori, "anche la comunicazione pubblica della tecnoscienza risulta fortemente modificata". La domanda che rimane aperta, alla luce di questi dati, è come si configurerà la fase post-pandemica? Ci sarà un ritorno alle tematiche tradizionalmente più esplorate o l'effetto della pandemia sarà di maggior durata? Lo diranno le analisi di TIPS dei prossimi anni.

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